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22 luglio 2024 | Numero 63
Segnalazioni → Corte dei conti europea
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18,8 miliardi di euro stanziati per il periodo 2021-2027, dispersi tra più programmi

Strategia UE per l'idrogeno rinnovabile:
"È arrivato il momento di fare il punto della situazione"

Obiettivi troppo ambiziosi, non basati su analisi approfondite ma frutto di valutazioni politiche

La Commissione UE ritiene che l'idrogeno rinnovabile sia un modo per decarbonizzare in particolare i settori difficili da elettrificare, come la produzione di acciaio, l'industria petrolchimica, del cemento e dei fertilizzanti. Può inoltre aiutare l'Unione a raggiungere l'obiettivo climatico di zero emissioni nette entro il 2050 e a ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili russi.
A metà del 2020, la Commissione ha quindi pubblicato una strategia UE per l'idrogeno, che ha aggiornato con il piano REPowerEU nel 2022.

Ma secondo una relazione della Corte dei conti europea, resa nota il 17 luglio, l'UE è riuscita solo in parte a porre le basi per il mercato emergente dell'idrogeno rinnovabile. Nonostante le svariate azioni positive intraprese dalla Commissione europea, permangono problemi ed è improbabile che l'UE raggiunga gli obiettivi per il 2030 in materia di produzione e importazione.
La Corte esorta a fare il punto della situazione per far sì che gli obiettivi perseguiti dall'UE siano realistici e le scelte strategiche non compromettano la competitività di industrie fondamentali o creino nuove dipendenze.

«Occorre fare il punto della situazione della politica industriale dell'UE in materia di idrogeno rinnovabile» ha dichiarato Stef Blok, il componente della Corte responsabile dell'audit. «L'UE dovrebbe decidere una strategia per progredire sulla via della decarbonizzazione, senza alterare la situazione concorrenziale di industrie essenziali dell'UE o creare nuove dipendenze strategiche».

La Commissione - osserva la Corte dei conti - ha fissato obiettivi eccessivamente ambiziosi per la produzione e l'importazione di idrogeno rinnovabile (20 milioni di tonnellate in totale entro il 2030). Questi obiettivi non erano basati su analisi approfondite, bensì frutto di valutazioni politiche. E, nel coordinare l'azione degli Stati membri e dell'industria, la Commissione non è riuscita a far sì che tutte le parti spingessero nella stessa direzione.

D'altra parte, la Corte riconosce alla Commissione il merito di aver proposto la maggior parte degli atti giuridici in breve tempo: il quadro normativo è quasi completo ed ha fornito quella certezza che è indispensabile per creare un nuovo mercato.

I finanziamenti dell'UE, che gli auditor hanno stimato a 18,8 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, sono dispersi tra più programmi: di conseguenza, per le imprese è difficile scegliere il tipo di finanziamento più adatto ad uno specifico progetto.
Il grosso dei finanziamenti UE è utilizzato dagli Stati membri con una quota importante di industrie difficili da decarbonizzare e che hanno progetti in fase più avanzata, ossia Germania, Spagna, Francia e Paesi Bassi.

L'idrogeno è un elemento chimico che, in condizioni normali, si presenta allo stato gassoso. La catena del valore (figura sotto), si articola in tre fasi:

  1. produzione
  2. trasporto, distribuzione e stoccaggio
  3. utilizzo

Catena di valore dell'idrogeno

Può essere prodotto in modi diversi. Secondo la Commissione UE, il 96 % dell'idrogeno utilizzato in Europa nel 2022 è stato prodotto utilizzando gas naturale, con conseguenti emissioni di CO2 in quantità significativa. Nello stesso anno l'idrogeno rappresentava meno del 2% del consumo energetico europeo e la maggior parte della domanda di idrogeno proveniva dalle raffinerie.

L'idrogeno rinnovabile (ossia l'idrogeno prodotto utilizzando energia elettrica rinnovabile o biomassa) è uno strumento di decarbonizzazione, in quanto la produzione di idrogeno rinnovabile genera emissioni minime di carbonio, mentre il suo utilizzo non ne genera affatto.

Ma la produzione di idrogeno rinnovabile mediante elettrolisi (figura sotto) è ad alta intensità energetica perché una certa quantità di energia elettrica utilizzata viene persa nel processo. Pertanto, è spesso più efficace sotto il profilo dei costi utilizzare direttamente tale energia elettrica piuttosto che convertirla in idrogeno.

Idrogeno da elettrolisi

Sulla base dei dati del 2022 pubblicati dall'Agenzia internazionale per l'energia, si stima che la produzione di idrogeno a partire dal gas naturale costi tra 1 USD/kg e 3 USD/kg (2021), mentre la produzione di idrogeno rinnovabile tra 3,4 USD e 12 USD/kg (2022). Il costo dell’idrogeno rinnovabile dipende dal costo dell'energia elettrica da fonti rinnovabili e dal costo dell'elettrolizzatore.
Ci si attende che il costo degli elettrolizzatori diminuisca poiché i progressi tecnologici dovrebbero consentire un miglioramento delle prestazioni e l'aumento della produzione determinerebbe economie di scala.

È bene ricordare, inoltre, che non è facile produrre idrogeno rinnovabile ovunque, in quanto servono acqua ed energie rinnovabili. A titolo indicativo, il consumo diretto di acqua per produrre idrogeno mediante elettrolisi dell'acqua è stimato a 10 litri di acqua ultrapura per 1 kg di idrogeno.
I volumi di acqua non depurata necessari per ottenere acqua ultrapura dipendono dal tipo di acqua non trattata (ad esempio acqua di mare o di superficie).