La settimana scorsa la 1a Commissione ha svolto le seguenti attività:
- Seguito dell'esame in sede referente dei ddl costituzionali n.
574, n.
892, n.
976 e n.
1137 sulla modifica dell'articolo 77 della Costituzione in
materia di conversione in legge dei decreti-legge, avviato il 27
settembre con la relazione del Presidente Balboni (FdI).
La proposta n. 574, presentata dal senatore Paroli (FI), prevede l'estensione da 60 a 90 giorni del termine per la conversione dei decreti-legge stabilito dall'articolo 77 della Costituzione, con l'obiettivo di consentire alle Camere un maggiore approfondimento nell'esame dei provvedimenti d'urgenza emanati dal Governo. Analoga disposizione è contenuta nella proposta n. 892, d'iniziativa del senatore Tosato (LSP), incardinata il 30 novembre, che stabilisce inoltre il termine di 60 giorni per il ramo del Parlamento che esamina il decreto in prima lettura, così da garantire anche all'altro ramo almeno 30 giorni di tempo. Il ddl n. 976, Giorgis (PD) e altri, incardinato l'8 maggio, non prevede la modifica del procedimento di conversione ma la limitazione della decretazione d'urgenza alle «misure di immediata applicazione e di carattere specifico e omogeneo» concernenti determinate materie (pubbliche calamità, sicurezza nazionale, norme finanziarie, obblighi di appartenenza all'UE). Per gli altri disegni di legge urgenti, si attribuisce al Governo la facoltà di chiederne l'approvazione alle Camere entro 70 giorni, estensibili a ulteriori 15. Sono inoltre previste nuove prerogative a favore di Gruppi di opposizione nell'organizzazione dei lavori, la cui attuazione è delegata ai regolamenti parlamentari. Il ddl n. 1137, d'iniziativa della senatrice Gelmini (Az), incardinato il 18 giugno, analogamente al n. 976 propone di limitare la decretazione d'urgenza ai provvedimenti riguardanti un circoscritto numero di materie.
Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 9 luglio le audizioni informali, avviate il 18 giugno, sono proseguite con l'intervento dei professori Gaetano Azzariti, Ilenia Massa Pinto, Giovanni Piccirilli e Massimo Villone (video). - Seguito dell'esame in sede redigente dei ddl n.
794 e n.
868, elargizioni di benefici per le vittime dell'incuria,
avviato nella seduta del 18
ottobre 2023 (pomeridiana) con la relazione della senatrice
Spinelli (FdI).
Raccogliendo le istanze del Comitato per il ricordo delle vittime del Ponte Morandi, le due proposte di iniziativa parlamentare n. 794, Minasi (LSP) e altri, e n. 868, Basso (PD) e altri, mirano ad equiparare le vittime di eventi dannosi derivanti dall'incuria legata alla gestione di infrastrutture o edifici strumentali all'erogazione di servizi pubblici a quelle del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere, sotto il profilo della possibilità di beneficiare delle misure di sostegno previsto dalla legislazione vigente. Il 9 aprile si sono svolte audizioni informali e il 25 giugno è stata deliberata l'adozione del ddl n. 794 come testo base della discussione. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è scaduto il 4 luglio.
Nella seduta del 9 luglio il Presidente Balboni (FdI) ha dato conto della presentazione di 26 emendamenti e 2 ordini del giorno, pubblicati in allegato al resoconto. Sono quindi intervenuti, per illustrare gli emendamenti presentati dai rispettivi Gruppi, i senatori Cataldi (M5S) e Basso (PD) nonché la relatrice Spinelli, presentatrice dell'emendamento 4.2, che propone di differire al 2024 e al 2025 gli stanziamenti che il testo prevede per gli anni 2023 e 2024. Il Presidente Balboni ha inoltre ricordato che la Commissione è in attesa della relazione tecnica del Governo sulla quantificazione degli oneri finanziari, della quale il senatore Basso ha chiesto di sollecitare la presentazione. - Audizioni congiunte nell'ambito dell'esame (disgiunto) del ddl n.
838 sui benefici in favore delle vittime del terrorismo,
avviato il 14
maggio con la relazione della senatrice Spinelli (FdI), e del
ddl n.
991, benefici in favore delle vittime della violenza
politica negli anni dal 1970 al 1979, avviato il 7
maggio con la relazione della senatrice Spinelli (FdI).
La proposta n. 838, presentata dal senatore Lisei (FdI) e altri, prevede la modifica della legge n. 206/2004, introducendo correzioni interpretative e interventi normativi che uniformano la platea dei beneficiari, estendono i benefici già previsti, ne accorciano i termini temporali di attribuzione ed eliminano ogni termine di prescrizione e decadenza. In particolare, i benefici economici, fiscali e previdenziali già previsti della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018) per i familiari delle vittime dell'attentato terroristico di Dacca del 1° luglio 2016 sono estesi a tutte le vittime italiane di attentati terroristici compiuti entro e al di fuori del territorio nazionale dopo il 26 agosto 2004. La proposta reca, inoltre, disposizioni sulla rideterminazione della percentuale del danno biologico e morale delle vittime.
La legge n. 206/2004 prevede disposizioni in favore dei cittadini italiani vittime di atti terroristici e di stragi di matrice terroristica. La platea dei beneficiari di tali disposizioni è già stata ampliata in passato ad alcune ulteriori specifiche categorie di soggetti come le vittime del disastro aereo di Ustica e della "banda della Uno bianca". La proposta n. 991, presentata dal senatore Gasparri (FI), ne prevede l'estensione anche in favore delle vittime della violenza politica decedute negli anni dal 1970 al 1979, riprendendo il contenuto di un testo già presentato alla Camera dei deputati nella scorsa legislatura.
Nella seduta dell'Ufficio di presidenza del 10 luglio sono proseguite le audizioni avviate il 2. Sono stati sentiti Guido Panvini, storico e ricercatore senior del Dipartimento scienze sociali ed economiche dell'Università “La Sapienza” di Roma, Guido Salvini, ex magistrato presso il tribunale di Milano, Giampaolo Mattei, presidente dell'Associazione fratelli Mattei e Davide Conti, dottore di ricerca presso l'Università “La Sapienza” di Roma (video). - Audizioni informali nell'ambito della discussione in sede redigente
dei ddl n.
119, n.
902 e n.
1008 in materia di guardie giurate, avviata il 30
gennaio con la relazione del senatore Della Porta (FdI).
Le proposte nn. 119, 902, presentate rispettivamente dalla senatrice Pirro (M5S), dal senatore Balboni (FdI) e altri, e la n. 1008, presentata dalla senatrice Spelgatti (LSP) e altri e incardinata il 7 maggio, mirano a disciplinare compiutamente la professione di guardia giurata, in linea con l'accresciuta complessità delle attuali esigenze di garanzia dell'ordine pubbilco. Si prevede l'istituzione di un albo nazionale articolato in due sezioni rispettivamente dedicate alle aspiranti guardie giurate e ai soggetti già abilitati all'esercizio della professione. Sono inoltre individuati alcuni requisiti fondamentali mentre per altri si rinvia ai decreti attuativi che saranno emanati dal Ministro dell'interno. Sono previste sanzioni in caso di impiego a servizi di vigilanza di personale non qualificato. Il 14 maggio è scaduto il termine per l'indicazione da parte dei Gruppi di due soggetti da convocare in audizione o da invitare a fornire una nota scritta (ferma restando l'audizione in presenza dei rappresentanti del Ministero dell'interno).
Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 10 luglio sono state avviate le audizioni informali. Sono stati sentiti Giovanni Aliquò, docente di diritto di pubblica sicurezza presso sapienza l’Università di Roma in rappresentanza del SAVIP, Roberto Gabino, di UGL sicurezza civile, Giulio Gravina, dell'ANIVP, Vincenzo Piroli, operatore ed esperto del settore, Massimo Raffi e Alberto Giovanni Cordioli, del Sindacato autonomo vigilanza (video). - Seguito dell'esame in sede referente dei ddl n.
276, n.
396 e n.
1054 sulla valorizzazione delle zone montane, avviato il
12
settembre con la relazione del Presidente Balboni (FdI).
Obiettivo delle proposte nn. 276 e 396, presentate rispettivamente dalla senatrice Gelmini (Az) e dal senatore Enrico Borghi (IV), nonché della n. 1054, di iniziativa governativa e incardinata il 21 maggio, è valorizzare il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle comunità montane. Per ridurre le condizioni di svantaggio in cui attualmente versano, sono previste misure dirette a sostenere le attività produttive, a fronteggiare il problema dello spopolamento e a consentire ai cittadini che vi risiedono di fruire dei servizi pubblici in condizioni di parità con le altre aree del territorio nazionale. L'8 maggio la senatrice Pirovano (LSP) è stata nominata relatrice. Le audizioni informali, avviate il 28 maggio, si sono concluse il 25 giugno. Nella stessa data la Commissione ha adottato come testo base della discussione il ddl n. 1054 di iniziativa governativa. La discussione generale, avviata il 27 giugno, si è conclusa il 3 luglio. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è scaduto il 9 luglio.
Nella seduta del 10 luglio il Presidente Balboni (FdI) ha dato conto della presentazione di 299 emendamenti e 8 ordini del giorno, pubblicati in allegato al resoconto. Si è quindi svolta l'illustrazione degli emendamenti, con l'intervento dei senatori Gelmini (Az), Cataldi (M5S), Giorgis (PD) e Parrini (PD).
Nelle convocazioni di questa settimana sono previste le seguenti attività.
- Seguito dell'esame dell'Atto del Governo n.
165, schema di decreto legislativo sulla resilienza dei
soggetti critici, avviato il 25
giugno con la relazione del Presidente Balboni (FdI), in
sostituzione della relatrice Spelgatti (LSP).
Ai fini del recepimento della direttiva n. 2022/2557, il provvedimento individua i soggetti critici nelle infrastrutture dei settori energetico, bancario, alimentare, sanitario, finanziario, dei trasporti, dello spazio, della pubblica amministrazione, delle comunicazioni digitali, delle acque potabili e delle acque reflue. Con riferimento a tali soggetti sono inoltre previste misure di rafforzamento della resilienza, intesa come capacità di proteggere le proprie attività e strutture operative, di prevenirne il danneggiamento e di ripristinarne la funzionalità a seguito di incidenti che possono perturbare la fornitura di servizi essenziali. Sono espressamente esclusi dal campo di applicazione della direttiva i soggetti operanti nei settori della sicurezza, della difesa, della prevenzione, del contrasto e del perseguimento dei reati. - Avvio dell'esame dell'Atto del Governo n.
177, schema di decreto legislativo sulla governance europea
dei dati, approvato in esame preliminare dal Consiglio dei
ministri il 3 luglio.
In base alla delega di cui alla legge di delegazione europea n. 15/2024, il provvedimento dà attuazione al regolamento UE 2022/868, che definisce le modalità del trattamento di determinate categorie di dati da parte degli enti pubblici, per assicurarne la sicurezza e la liceità e garantire i diritti dei terzi. L’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) viene designata come autorità responsabile per due compiti previsti dal regolamento europeo: la notifica alla Commissione europea dei soggetti che utilizzano dati per finalità commerciali ("intermediazione dei dati") e la registrazione delle organizzazioni che lo fanno per scopi di interesse generale ("altruismo dei dati"). Sono inoltre disciplinate le competenze dell'AGID in materia di assistenza agli enti pubblici sull'accesso all'utilizzo di dati e le sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni commesse dalle imprese. - Avvio delle audizioni nell'ambito dell'esame in sede redigente del
ddl n.
961 sulla mobilità del personale delle Forze dell'ordine,
avviato il 14
maggio con la relazione del senatore Occhiuto (FI).
Obiettivo della proposta, presentata dal senatore De Priamo (FdI), è predisporre una maggior tutela della mobilità del personale delle Forze dell'ordine impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata e dei rispettivi nuclei familiari, prevedendo l'adozione di alloggi di servizio in locazione o in godimento e la possibilità di esercitare su questi il diritto di riscatto e prelazione.
L'avvio delle audizioni informali è previsto nella seduta dell'Ufficio di Presidenza di mercoledì 17 alle 8,30.