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8 luglio 2024 | Numero 61
Segnalazioni → Banca europea per gli investimenti
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Memorandum d'intesa

Difesa e sicurezza: BEI e NATO uniscono le forze per incoraggiare il capitale privato

Quartier generale Nato a Bruxelles

Il Fondo europeo per gli investimenti (European Investment Fund - EIF) e il Fondo per l'innovazione della NATO (NATO Innovation Fund- NIF) hanno firmato il 2 luglio un memorandum d'intesa (Memorandum of Understanding - MoU) per la cooperazione nei settori della difesa, della sicurezza e della resilienza in Europa. EIF fa parte del Gruppo Banca europea per gli investimenti, mentre il NIF è un fondo autonomo di capitale di rischio, sostenuto da 24 Paesi della NATO.
Il memorandum ha l'obiettivo di incoraggiare i fondi di capitale privato a diventare investitori attivi nei settori tecnologici associati alla difesa e alla sicurezza, consentendo alle imprese UE di raccogliere finanziamenti azionari da una gamma più ampia di fonti.
La partnership riflette l'interesse comune del NIF e dell'EIF a creare un quadro di riferimento per sostenere le start-up, le piccole e medie imprese (PMI) e le imprese a media capitalizzazione nonché a migliorare l'intero ecosistema, coinvolgendo tutte le principali parti interessate.

Il protocollo d'intesa delinea anche piani di cooperazione EIF-NIF su attività ad hoc per condividere le conoscenze e aumentare la consapevolezza del potenziale degli investimenti nel settore della difesa e della sicurezza. L'obiettivo è promuovere un ecosistema d'investimento completo, garantire un'efficace sensibilizzazione dei fondi di capitale privato, sostenere le imprese nei loro piani d'investimento e far conoscere le opportunità d'investimento nei settori della difesa, della sicurezza e della resilienza.
La collaborazione con il NIF è anche in linea con il Piano d'azione per la sicurezza e la difesa del Gruppo BEI, che sosterrà lo sforzo principalmente attraverso il debito di rischio della BEI, progettato per rispondere alle esigenze di finanziamento delle imprese innovative, e che in alcuni casi può integrare il capitale di rischio e il private-equity dell'EIF e del NIF.

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Italia

Finanziamento di 60 milioni per sostenere parità di genere, inclusione dei rifugiati e sviluppo nel Mezzogiorno

start-up

Promuovere l'integrazione nel mondo del lavoro e migliori servizi per i rifugiati, facilitare l'accesso al credito a imprese guidate da donne e sostenere progetti realizzati nelle regioni di coesione. Questi sono gli obiettivi principali dell'accordo da 60 milioni di euro siglato il 1° luglio da Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), e Anna Fasano, presidente di Banca Etica. Si stima che l'operazione contribuirà a stimolare investimenti nell'economia reale per oltre 165 milioni di euro, creando un impatto positivo duraturo nella società.

Nello specifico, l'accordo è suddiviso in tre segmenti volti a supportare altrettante priorità. Il primo prevede che almeno il 30% delle risorse messe a disposizione dalla BEI sia destinato a sostenere piccole e medie imprese (PMI) guidate da donne. Questo intervento mira a ridurre il divario di genere, offrendo alle donne imprenditrici maggiori opportunità di accesso a finanziamenti e supporto per la crescita delle loro attività.

Il secondo segmento prevede che almeno il 30% dei fondi venga destinato a progetti volti a migliorare le infrastrutture e i servizi sociali per i rifugiati, nonché a supportarne l'integrazione nel mondo professionale. L'obiettivo è creare condizioni di vita migliori e favorire l'emancipazione economica dei rifugiati attraverso investimenti in abitazioni, istruzione e formazione professionale.

Infine, il terzo e ultimo segmento prevede che almeno il 30% delle risorse venga destinato a progetti promossi da PMI che operano nelle Regioni di coesione, contribuendo a rafforzare il tessuto economico e sociale, creare opportunità di lavoro e ridurre le disparità regionali.

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Italia

Cento milioni per sostenere l'efficienza energetica degli edifici pubblici

Efficienza energetica

Banca europea per gli investimenti e Snam hanno sottoscritto il 2 luglio un finanziamento di complessivi 100 milioni di euro finalizzato a sostenere interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e misure di efficientamento energetico per attività industriali. Si tratta di un finanziamento-quadro utilizzabile in più tranche entro un periodo di 3 anni. Ciascuna tranche avrà una durata complessiva massima di 15 anni.

I progetti saranno sviluppati da Renovit, società del Gruppo Snam dedicata all'efficienza energetica. L'obiettivo è migliorare l'efficienza energetica di oltre 400 edifici pubblici e privati in Italia, oltre che produrre energia pulita per una potenza complessiva di circa 24 MW grazie all'installazione di pannelli solari.
Secondo stime della BEI, questi interventi contribuiranno a produrre energia rinnovabile pari al consumo energetico annuo di oltre 10mila famiglie italiane e genereranno un risparmio energetico annuo di 84 GWh.

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