Il 25 giugno l'Assemblea del Senato ha svolto la discussione del ddl n. 1097, recante disposizioni in materia di politiche sociali e di enti del Terzo settore. Al termine del dibattito il disegno di legge è stato approvato in via definitiva con 67 voti favorevoli e 44 astensioni.
Il ddl, approvato dalla Camera dei deputati a seguito dello stralcio di alcune disposizioni originariamente contenute nel disegno di legge in materia di lavoro, consta di 8 articoli. L'articolo 1 permette alle forme associative dei Comuni di assumere assistenti sociali a tempo indeterminato in deroga ai vincoli di spesa; l'articolo 2 istituisce un tavolo di lavoro sui minori fuori famiglia, con funzioni di supporto, monitoraggio, valutazione e analisi degli interventi di inclusione dei suddetti minori; l'articolo 3 istituisce la Giornata nazionale dell'ascolto dei minori il 9 aprile, per promuovere iniziaitive di informazione e sensibilizzazione sul tema dell'ascolto del minore, quale presupposto per l'attuazione dei suoi diritti; l'articolo 4 introduce varie modifiche al codice del terzo settore, riguardanti proventi, bilanci, voto elettronico, organi di controllo e altri aspetti; l'articolo 5 impone una quota degli utili delle imprese sociali per la promozione del settore; l'articolo 6 sopprime la Fondazione Italia sociale; gli articoli 7 e 8 riguardano esenzioni e procedure fiscali per eredi ed enti del terzo settore.
L'esame in sede redigente
La 10a Commissione ha avviato l'esame in sede redigente, con la relazione della senatrice Mancini (FdI), nella seduta del 17 aprile, deliberando lo svolgimento di un ciclo di audizioni, che si sono svolte il 7 maggio. Il 28 maggio sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati e ne è stata avviata la votazione, conclusa nella seduta del 29 maggio. Gli emendamenti sono stati tutti respinti mentre sono stati accolti dal Governo quattro ordini del giorno, pubblicati in allegato al resoconto. La Commissione ha infine conferito alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 25 giugno, la relatrice Mancini (FdI), ha illustrato il provvedimento. Il Vice Ministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci ha sostenuto che il provvedimento prepara il terreno per ulteriori riforme in collaborazione con varie categorie professionali. Approvato l'articolato, hanno dichiarato voto favorevole i senatori Guidi (Cd'I), Silvestro (FI-BP), Elena Murelli (LSP) e Satta (FdI). I Gruppi di maggioranza hanno elogiato un provvedimento che mira a semplificare la gestione amministrativa e a potenziare il supporto alle associazioni senza scopo di lucro, affrontando criticità come l'assunzione di assistenti sociali nelle forme associative comunali e promuovendo l'inclusione sociale dei minori vulnerabili attraverso un tavolo dedicato. Pur apprezzando alcuni aspetti del provvedimento, i senatori Daniela Sbrollini (IV), Magni (Misto-AVS), Mazzella (M5S) e Ylenia Zambito (PD) hanno dichiarato l'astensione. IV ha sottolineato la mancanza di concretezza su alcuni aspetti e proposto un maggiore coinvolgimento degli attori territoriali; AVS ha criticato la scarsità di risorse adeguate ed espresso perplessità riguardo a iniziative come l'introduzione di una Giornata nazionale dell'ascolto; M5S ha richiamato punti positivi come l'aumento degli assistenti sociali ma anche criticità come la standardizzazione dei servizi a discapito del benessere dei minori e delle famiglie; il PD ha sollevato dubbi riguardo a specifiche disposizioni, ribadendo la necessità di semplificare le normative per ridurre l'onere burocratico sulle organizzazioni no profit e di garantire risorse adeguate per supportare i loro sforzi.
Approvato il ddl di conversione del decreto-legge sulle politiche di coesione. Il testo passa alla Camera
Il 25 e 26 giugno l'Assemblea ha svolto l'esame del ddl n. 1133, di conversione del decreto-legge n. 60/2024, recante disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione. Nella votazione finale, sulla quale il Governo aveva posto la questione di fiducia, il disegno di legge è stato approvato con 97 voti favorevoli, 62 contrari e un astenuto. Il testo è quindi passato all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Il provvedimento, composto da 38 articoli, che mira a riformare la politica di coesione nel quadro del PNRR, definendo principi e aree strategiche, come risorse idriche, infrastrutture, ambiente, trasporti, energia e sviluppo delle imprese. Si istituisce la cabina di regia per il coordinamento tra Stato e Regioni; vengono identificati interventi prioritari nei settori strategici e si prevedono relazioni semestrali per il monitoraggio; si rafforza la capacità amministrativa e tecnica, introducendo incentivi per Regioni e Province che completano tempestivamente gli interventi; si prevedono misure per il risanamento del sito industriale di Bagnoli. Altri articoli si concentrano su misure per il mercato del lavoro, con un focus sul rafforzamento dell'occupazione per le categorie più svantaggiate nel Mezzogiorno, promozione dell'autoimpiego e incentivi per nuove tecnologie, esoneri contributivi per nuove assunzioni (bonus giovani, bonus donne, bonus ZES). Il decreto introduce anche misure per lo sviluppo territoriale, la revisione del Fondo perequativo infrastrutturale e interventi di risanamento ambientale, oltre a misure specifiche per l'istruzione, con il rinnovo degli incarichi dei collaboratori scolastici e investimenti in infrastrutture scolastiche. In Commissione bilancio sono stati approvati alcuni emendamenti che hanno aumentato i fondi per i contratti di sviluppo e assunzione di nuovi segretari comunali e finanziamenti per la metro di Milano.
L'esame in sede referente
Il disegno di legge è stato incardinato nella 5a Commissione il 14 maggio con la relazione illustrativa del Presidente Calandrini (FdI). Le audizioni, avviate il 20 maggio in Ufficio di Presidenza, si sono concluse il 23 con l'intervento in sede plenaria del ministro per il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Fitto. Il 28 maggio è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno ed è stata chiusa la discussione generale. Il 29 maggio il Presidente Calandrini ha dato conto della presentazione di emendamenti e ordini del giorno. Il 17, 18 e 19 giugno, sono stati presentati nuovi emendamenti dei relatori e i relativi subemendamenti. La votazione degli emendamenti, avviata il 18 giugno si è conclusa nella seduta del 19 giugno (pomeridiana), con il conferimento del mandato ai relatori a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge di conversione, nel testo risultante dalle modifiche introdotte. Sono risultati approvati, tra gli altri, l'emendamento 15.0.9 (testo 2), relativo agli accordi tra Università e pubbliche amministrazioni volti a regolare debiti finanziari tra le parti, il 35.0.1 (testo 2), che autorizza il Ministero dell'Interno a realizzare un piano di interventi per l'operabilità della rete nazionale standard Te.T.Ra., con prioritaria copertura delle aree interessate dalle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, gli emendamenti riformulati in testo identico al 28.0.16, relativi alla proroga al 31 dicembre 2024 delle convenzioni tra Ministero del lavoro e le Regioni per l'impiego dei lavoratori socialmente utili, il 3.22 (testo 2), che impegna il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR a comunicare i risultati dell'attività di monitoraggio delle politiche di attuazione del PNRR e delle politiche di coesione alle competenti commissioni parlamentari entro il 31 marzo di ogni anno, gli emendamento dei relatori 28.0.500 (testo 2), che aumenta da 5,8 a 24,2 milioni di euro le risorse a disposizione del Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo per finanziare la cassa integrazione dei lavoratori di Alitalia e Alitalia Cityliner, e 24.500, sull'esclusione dei rapporti di apprendistato dall'esonero di versamento dei contributi nella zona economica speciale del Mezzogiorno. Tra gli emendamenti trasformati in ordini del giorno, sono stati accolte le proposte relative agli indennizzi ai concessionari balneari uscenti e al loro diritto di prelazione in caso di gara (G/1133/6/5) e all'abolizione del "redditometro" (G/1133/7/5) di cui all'articolo 38 del DPR n. 600/1973.
L'esame in Assemblea
Nella seduta del 25 giugno i relatori Gelmetti (FdI) ed Elena Murelli (LSP) hanno illustrato il provvedimento. Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Cataldi, Nave (M5S), Nicita, Beatrice Lorenzin, Misiani (PD), Cinzia Pellegrino, Russo (FdI), Dafne Musolino (IV), Magni (Misto-AVS) e Occhiuto (FI-BP), il Ministro per gli affari europei, per le politiche di coesione e per il PNNR Fitto ha rimandato al mittente critiche ingenerose e difeso la strategia del Governo per evitare sovrapposizioni, anticipando le raccomandazioni della Commissione europea e respingendo le accuse di accentramento; ha infine ribadito che le riforme e i decreti adottati mirano a una visione strategica e coordinata dell'uso delle risorse per migliorare la qualità della spesa. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha quindi posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 60, nel testo approvato dalla Commissione, con le modifiche richieste dalla 5a Commissione.
Il 26 giugno, nelle dichiarazioni di voto finali, hanno annunciato la fiducia i senatori Salvitti (Cd'I), che ha elogiato il Governo per aver trasformato la revisione del PNRR in un'opportunità per sistematizzare tutti i programmi di investimenti finanziati con fondi europei, mantenendo un'unità strategica; Zanettin (FI-BP), che ha ribadito l'importanza di un uso ottimale dei fondi europei per promuovere lo sviluppo e la coesione territoriale, proponendo un coordinamento strategico tra Stato e Regioni; Elena Testor (LSP), che ha evidenziato la necessità di una visione d'insieme per evitare sprechi, dal momento che l'Italia finora non è riuscita a sfruttare appieno le risorse assegnate; Liris (FdI), che ha rimarcato che il tema cruciale non è solo l'entità delle risorse, ma la qualità della spesa, elogiando il ruolo della cabina di regia istituita dal Governo nel coordinamento efficace degli interventi e nella verifica dello stato d'avanzamento dei lavori e della spesa regionale. Hanno negato la fiducia i senatori Raffaella Paita (IV), che ha rimarcato la mancanza di azioni concrete su temi cruciali come le risorse idriche, evidenziando la necessità di investimenti seri per affrontare la siccità e implementare dissalatori, che il Governo non ha realizzato nonostante le promesse; Magni (Misto-AVS), che ha invocato una redistribuzione equa delle risorse, paragonando la situazione italiana a quella tedesca post-unificazione, e richiamato la necessità di interventi concreti e radicali per affrontare le sfide del Mezzogiorno; Elisa Pirro (M5S), che ha criticato il Governo per la sua incoerenza e schizofrenia nelle politiche economiche, oscillando tra centralizzazione e autonomia differenziata ed evidenziando la contraddizione tra annunci di politiche strutturali e l'elargizione di bonus; Manca (PD), che ha condannato l'affievolimento della fiducia tra il Governo e il Paese reale, attribuendo il problema a un approccio che mina la cooperazione istituzionale, necessaria per l'attuazione delle politiche di coesione e del PNRR.
Approvata in via definitiva la delega in materia di florovivaismo
Il 27 giugno l'Assemblea del Senato ha svolto la discussione del ddl n. 1048, delega al Governo in materia di florovivaismo, già approvato dalla Camera dei deputati. Al termine del dibattito il disegno di legge è stato approvato definitivamente con 96 voti favorevoli e 23 astensioni.
La proposta, di iniziativa governativa, delega il Governo a creare un quadro normativo organico per la coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e miglioramento della qualità e dell'uso dei prodotti del settore florovivaistico, comparto cruciale per l'export, contribuendo positivamente all'economia nazionale. Il testo si compone di 5 articoli: l'articolo 1 conferisce al Governo la delega per riordinare la legislazione sul florovivaismo; l'articolo 2 stabilisce i princìpi e i criteri direttivi per l'esercizio della delega; l'articolo 3 descrive il procedimento per l'adozione dei decreti legislativi, prevedendo che i relativi schemi siano trasmessi alla Camera e al Senato per il parere delle Commissioni parlamentari competenti; l'articolo 4 riguarda gli oneri derivanti dall'istituzione di un ufficio per la filiera del florovivaismo presso il Ministero dell'agricoltura; l'articolo 5, infine, prevede una clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano
L'esame in sede referente
Il disegno di legge è stato incardinato nella 9a Commissione il 12 marzo con la relazione illustrativa della senatrice Fallucchi (FdI). Il 3 aprile sono stati pubblicati gli emendamenti e ordini del giorno presentati. L'8 maggio la senatrice Naturale (M5S) ha illustrato gli emendamenti presentati dal proprio Gruppo parlamentare. Nella seduta del 15 maggio, si è svolta la votazione degli emendamenti che sono stati tutti respinti o ritirati. È stato accolto dal Governo l'ordine del giorno G/1048/1/9, sull'individuazione di piattaforme logistiche per la distribuzione dei prodotti florovivaistici destinati all'esportazione. Previe dichiarazioni di voto a nome dei rispettivi Gruppi dei senatori Franceschelli (PD), favorevole, e Naturale (M5S), astenuta, la Commissione ha conferito mandato alla relatrice a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati.
L'esame in Assemblea
Il 27 giugno la relatrice Fallucchi (FdI) ha illustrato il provvedimento. Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Sabrina Licheri (M5S) e Cantalamessa (LSP), il sottosegretario per l'agricoltura La Pietra ha assicurato che, nonostante i ventiquattro mesi previsti per l'adozione dei decreti, un tavolo tecnico di filiera sarà convocato già la prossima settimana per sviluppare rapidamente una strategia concreta per il florovivaismo.
Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti a favore del provvedimento i senatori Dafne Musolino (IV), che ha apprezzato l'iniziativa di un piano nazionale quinquennale e l'attenzione alle filiere produttive regionali e alle piattaforme logistiche, pur esprimendo rammarico per l'emendamento non accolto sui criteri delle piattaforme; Paroli (FI-BP), che ha insistito sulla necessità di incentivare la riconversione energetica delle serre, migliorare la formazione dei lavoratori e introdurre un marchio unico distintivo per il prodotto florovivaistico italiano; Bergesio (LSP), che ha evidenziato il ruolo chiave dell'Italia nel mercato europeo e mondiale delle piante e dei fiori, esprimendo fiducia nelle misure proposte per modernizzare e promuovere la filiera florovivaistica; Franceschelli (PD), che ha auspicato l'adozione tempestiva dei decreti legislativi e delle norme attuative, sottolineando la necessità di una strategia a lungo termine per affrontare le sfide strutturali come il cambiamento climatico e la digitalizzazione delle aree rurali; Berrino (FdI), che ha enfatizzato la necessità di un piano nazionale per il settore inclusivo di aggiornamenti normativi, formazione professionale, e innovazione tecnologica, mirando a promuovere produzioni di qualità e sostenibili. I senatori Magni (Misto-AVS) e Gisella Naturale (M5S) hanno annunciato l'astensione. AVS ha criticato i ventiquattro mesi previsti per l'emanazione dei decreti, invocando la discussione immediata di una legge concreta e ribadendo l'urgenza di affrontare temi come la riforestazione e il consumo di suolo. M5S ha contestato il trasferimento di poteri legislativi al Governo tramite la delega, sottolineando la mancanza di vincoli parlamentari effettivi sui decreti delegati e la necessità di un controllo più stretto sull'attuazione delle disposizioni.