Investimenti di capitale di rischio nell'IA e nel settore dei dati
per area geografica (in miliardi di dollari) (grafico
dalla relazione della Corte dei conti europea)
Percentuale di imprese che utilizzano
l'IA nell'UE, per paese (2021) (grafico
dalla relazione della Corte dei conti europea)
Investimenti pubblici e privati nell'intelligenza artificiale (IA) per 20 miliardi
di euro in totale nel periodo 2018-2020 e 20 miliardi di euro all'anno
nel corso del decennio successivo. Erano questi i valori-obiettivo fissati
dal piano "Made in Europe" per l'IA, presentato dalla Commissione europea
nel 2018. Il piano prevedeva inoltre la creazione di un "ecosistema" europeo
basato su una rete di centri di eccellenza e di laboratori di ricerca.
L'obiettivo era garantire che l'Europa fosse in grado di competere con
i principali attori mondiali in questo settore strategico.
La Commissione europea si era impegnata a portare gli investimenti finanziati
dall'UE nella ricerca e nell'innovazione a 1,5 miliardi di euro
per il periodo 2018-2020 e a 1 miliardo di euro all'anno dal 2021 al 2027.
Ma secondo una relazione della Corte dei conti europea, l'UE ha avuto
finora poco successo nello sviluppare un ecosistema di intelligenza artificiale
europeo e non è riuscita a far accelerare gli investimenti a un ritmo
paragonabile a quello dei leader mondiali.
Si stima che il divario tra gli Stati Uniti e l'UE in termini di investimenti complessivi nell'IA sia più che raddoppiato tra il 2018 e il 2020, con l'Unione europea rimasta indietro per più di 10 miliardi di euro.
«Nella corsa all'IA, c'è il rischio che il vincitore pigli tutto. Se l'UE vuole realizzare le proprie ambizioni, la Commissione europea e gli Stati membri devono unire le forze in modo più efficace, accelerare il passo e sbloccare il potenziale dell'UE per avere successo in questa grande rivoluzione tecnologica in corso» , ha affermato Mihails Kozlovs, il Membro della Corte che ha diretto l'audit.
Sebbene l'UE disponga di forti capacità di ricerca, queste non si traducono sufficientemente in risultati nell'economia e nell'industria europee, si legge nella relazione della Corte dei conti. Nonostante la crescita globale del numero di brevetti nel settore IA, nel 2021 meno del 4% delle domande di brevetto a livello mondiale provenivano da Europa e Asia centrale, rispetto a circa il 17% per gli Stati Uniti e al 62% per l'Asia orientale e il Pacifico.
Gli Stati Uniti sono da tempo in testa nella corsa all'IA e la Silicon Valley funge da polo globale per l'innovazione. I giganti tecnologici americani come Google, Microsoft e IBM sono in prima linea, investono in start-up e cofinanziano programmi di ricerca pubblici. Il governo degli Stati Uniti ha inoltre riconosciuto l'importanza strategica dell'IA, avviando iniziative e finanziamenti mediante varie agenzie federali e tre programmi di ricerca inter-agenzie (adottati nel 2016, 2019 e 2023), volti a mantenere la leadership del paese nel settore. Nel 2022, ricordano ancora i magistrati contabili, la spesa pubblica statunitense nell'IA ha raggiunto i 3,3 miliardi di dollari .
Nel 2017, la Cina ha elaborato un piano di sviluppo al fine di investirvi fondi pubblici e diventare leader mondiale del settore entro il 2030. La Cina si affida anche a investimenti privati di giganti tecnologici quali Alibaba, Baidu e Tencent.
La Corte dei conti europea conclude che
le misure adottate dalla Commissione e
dagli Stati UE non sono state coordinate in modo efficace
a causa dei
pochi strumenti di governance disponibili, della loro parziale attuazione
e di valori-obiettivo obsoleti.
L'attuazione del sostegno in infrastrutture e capitale, volto a consentire
alle PMI di adottare tecnologie di IA, ha richiesto tempo e non ha quindi
dato luogo a risultati significativi al momento dell'audit.
In generale, la Commissione è riuscita ad aumentare la spesa a carico
del bilancio UE per progetti di ricerca nel settore IA, ma non ne
ha monitorato il contributo allo sviluppo di un ecosistema all'interno
dell'Unione. Gli sforzi profusi dalla Commissione per far sì che
i risultati della ricerca si traducano in innovazione
sono stati quindi parzialmente efficaci.
Il 14 giugno 2024, la Corte ha organizzato una tavola rotonda online sulle ambizioni dell'UE in materia di IA; è possibile vedere la registrazione su YouTube.