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3 giugno 2024 | Numero 57
Segnalazioni → Eurostat
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IA

L'8% delle imprese UE utilizza tecnologie di intelligenza artificiale

Nel 2023, l'8% delle imprese dell'UE con 10 o più dipendenti ha utilizzato tecnologie di intelligenza artificiale (IA) per le proprie attività.

In questo caso, le statistiche si riferiscono a sistemi che utilizzano tecnologie come il text mining, la computer vision, il riconoscimento vocale, la generazione di linguaggio naturale, l'apprendimento automatico e l'apprendimento profondo. Ancora: raccogliere e/o utilizzare dati per prevedere, consigliare o decidere - con vari livelli di autonomia - l'azione migliore per raggiungere obiettivi specifici.

Le percentuali più alte di imprese con 10 o più dipendenti che utilizzano le tecnologie di IA si registrano in Danimarca (15,2%), Finlandia (15,1%) e Lussemburgo (14,4%). Le quote più basse sono state invece registrate in Romania (1,5%), Bulgaria (3,6%), Polonia (3,7%) e Ungheria (3,7%). L'Italia si posiziona nella parte bassa della classifica, con il 5% delle imprese.

Per quanto riguarda il tipo di tecnologia IA utilizzata da queste imprese, risultano più utilizzati l'automazione di flussi di lavoro e processi robotici, con il 3% delle imprese. Seguono l'analisi del linguaggio scritto (text mining, 2,9%) e l'apprendimento automatico (ad es. deep learning, 2,6%).

Altre tecnologie IA utilizzate comprendono il riconoscimento vocale (2,5% delle imprese), l'identificazione di oggetti o persone sulla base di immagini (2,2%), la generazione di linguaggio scritto o parlato (2,1%) e il movimento fisico delle macchine attraverso decisioni autonome basate sull'osservazione dell'ambiente circostante (robot autonomi, veicoli a guida autonoma e droni, 0,9%).

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Web
Le giovani donne hanno competenze digiltali maggiori rispetto al sesso maschile

Informazioni online: il 36% dei giovani UE cerca di verificarle con altre fonti

Nel 2023, il 36% dei giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni ha cercato di verificare con altre fonti la veridicità delle informazioni o dei contenuti trovati su Internet. Le informazioni provengono dall'indagine sull'uso delle tecnologie digitali nell'Unione europea pubblicata da Eurostat.

In 4 Paesi dell'UE, la percentuale di giovani che hanno verificato i contenuti online è superiore al 50%: Finlandia (61%), Paesi Bassi (60%), Croazia e Svezia (entrambi 53%).
Le quote più basse sono state registrate a Cipro (11%), Bulgaria (14%), Romania (15%), Lituania (21%) e Lettonia (27%).
L'Italia registra una percentuale del 30%.

L'indagine del 2023 evidenzia un divario di 9 punti percentuali tra le quote di giovani (36%) e di popolazione adulta (27%) che verificano i contenuti online. In Finlandia, questo divario ha raggiunto i 21 punti percentuali (61% contro 39%).
Solo in due Paesi dell'UE la percentuale di popolazione adulta che verifica i contenuti online è superiore a quella dei giovani: il 42% della popolazione totale contro il 36% dei giovani in Irlanda e il 15% contro il 14% in Bulgaria.

Nel 2023, la percentuale di giovani donne di età compresa tra i 16 e i 29 anni (73%) con competenze digitali di base è superiore a quella dei giovani maschi di età compresa tra i 16 e i 29 anni (69%).
A livello nazionale, un modello simile è stato osservato in 19 Paesi dell'UE. I maggiori divari a favore delle giovani donne sono stati registrati in Croazia con una differenza di 14 punti percentuali (94% di donne contro 80% di uomini), a Cipro con 12 punti percentuali (77% contro 65%) e in Lussemburgo con 10 punti percentuali (67% contro 57%).
In Italia la differenza a favore delle giovani donne è di 4 punti percentuali (61 per cento contro il 57).
L'opposto, in cui la quota di giovani maschi con competenze digitali di base è superiore a quella delle giovani donne, è stato registrato in Slovacchia con una differenza di 7 punti percentuali (65%-72%), Estonia con 4 punti percentuali (85%-89%) e Romania con 3 punti percentuali (44%-47%).

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Agricoltura

Latte: 160 milioni di tonnellate prodotte dalle aziende agricole europee

Le aziende agricole UE hanno prodotto 160 milioni di tonnellate di latte nel 2022.

La maggior parte della produzione viene consegnata alle imprese di trasformazione (ad es. caseifici); solo 9,8 milioni di tonnellate sono state utilizzate nelle aziende agricole, consumate dalla famiglia dell'agricoltore, vendute direttamente ai consumatori, utilizzate come mangime o trasformate direttamente.
Dei 149,9 milioni di tonnellate di latte consegnati alle imprese, 145,6 milioni di tonnellate erano latte di vacca e il resto era latte di pecore, capre e bufale.

Tra i prodotti freschi ottenuti, i caseifici UE hanno prodotto 22,5 milioni di tonnellate di latte alimentare e 7,7 milioni di tonnellate di prodotti a base di latte acidificato.
Per quanto riguarda i prodotti lavorati, i caseifici hanno prodotto 2,3 milioni di tonnellate di burro da 46,4 milioni di tonnellate di latte intero; 10,4 milioni di tonnellate di formaggio da 59,2 milioni di tonnellate di latte intero e 16,9 milioni di tonnellate di latte scremato; 3,0 milioni di tonnellate di latte in polvere e 55,9 milioni di tonnellate di siero di latte.

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