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20 maggio 2024 | Numero 55
Temi e provvedimenti in Senato → Le approvazioni della settimana scorsa
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Affari costituzionali

Approvato il ddl di istituzione della Giornata nazionale della meraviglia. Il testo passa alla Camera

Giornata nazionale della
                              meraviglia

Nella seduta del 14 maggio, la 1a Commissione ha discusso e approvato in sede deliberante il ddl n. 737, di istituzione della Giornata nazionale della meraviglia.
La proposta prevede di istituzionalizzare una manifestazione organizzata annualmente da Marco Rodari la seconda domenica di ottobre, con il coinvolgimento di 330 associazioni di volontariato, sul tema delle sofferenze dei bambini che vivono nei teatri di guerra.
La discussione in sede redigente nella 1a Commissione è stata avviata il 27 settembre con la relazione della senatrice Pirovano (LSP). Il 4 ottobre sono stati pubblicati i testi degli emendamenti presentati, che sono stati illustrati dai proponenti. Il 17 ottobre la relatrice ha presentato ulteriori proposte di emendamento, pubblicate in allegato al resoconto. La Commissione ha quindi proceduto alla votazione degli emendamenti e all'approvazione di ciascun articolo ed ha conferito alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, nel testo modificato dalla Commissione.
Nella seduta del 14 maggio su proposta del Presidente Balboni la Commissione ha deliberato di rinunciare alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno e ha approvato all'unanimità, con distinte votazioni, i quattro articoli del disegno di legge. Per dichiarazione di voto nella votazione finale è intervenuta la senatrice Maiorino (M5S). La Commissione ha quindi approvato all'unanimità il disegno di legge nel suo complesso. Il testo passa ora all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Economia e finanze

Approvata la revisione delle agevolazioni edilizie. Il testo passa alla Camera

Tribunale brevetti

Nella seduta del 16 maggio l'Assemblea del Senato ha confermato la fiducia al Governo approvando in prima lettura, con 101 voti a favore e 64 contrari, il ddl n. 1092 di conversione del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali in edilizia.

Il provvedimento, che interviene alla luce della recente revisione al rialzo del deficit relativo all'anno 2023 (7,2 per cento), introduce misure volte alla tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica. L'esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni è abrogato in via generalizzata, al pari dell'istituto della remissione in bonis a seguito di comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici. Altre misure riguardano l'acquisizione di informazioni sugli interventi agevolabili, l'utilizzabilità dei crediti di imposta da parte dei soggetti con debiti erariali, la prevenzione delle frodi in materia di cessione dei crediti basati sulle agevolazioni ACE (Aiuto alla crescita economica).

L'esame in sede referente

L'esame in sede referente nella 6a Commissione è stato avviato il 9 aprile con la relazione del senatore Salvitti (Cd'I). Dal 10 al 16 aprile si sono svolte audizioni informali in sede di Ufficio di Presidenza. Il 17 aprile sono stati pubblicati i documenti acquisiti in fase istruttoria. Il 23 aprile è stato pubblicato l'emendamento 7.1000 del Governo, che proroga la scadenza per l'approvazione delle tariffe TARI 2024 e dei connessi piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani dal 30 aprile al 30 giugno. Il 30 aprile è stato pubblicato il testo degli emendamenti, subemendamenti e ordini del giorno presentati. È stato inoltre anticipato, in considerazione dell'imminente scadenza, l'esame del citato emendamento 7.1000, concluso con l'approvazione in un testo subemendato. L'8 maggio è intervenuto il ministro delle finanze Giorgetti per preannunciare nuovi emendamenti del Governo, finalizzati tra l'altro a ripartire le detrazioni fiscali in 10 quote annuali, anziché in 4, per attenuarne l'impatto sulla finanza pubblica. Il 9 maggio è stata avviata la votazione degli emendamenti, che si è conclusa il 14 maggio, con l'approvazione, tra gli altri, dell'emendamento del Governo 1.0.1000, che prevede il differimento di un anno dell'entrata in vigore della tassa sulle bevande edulcorate (cd. sugar tax) e la ripartizione delle detrazioni fiscali in 10 quote annuali. Il 15 maggio, dopo l'approvazione di un ulteriore emendamento di recepimento del parere condizionato espresso dalla 5a Commissione e la votazione degli ordini del giorno, la Commissione ha conferito a maggioranza il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sull'approvazione del disegno di legge, con le modifiche accolte nel corso dell'esame.

La discussione in Assemblea

La discussione in Assemblea è stata avviata nella seduta del 15 maggio. Il relatore Salvitti (Cd'I), ha illustrato il provvedimento, sottolineando l'importanza di porre fine al malfunzionamento dello strumento del superbonus e la necessità di sanare i conti dello Stato e migliorare il patrimonio edilizio, rispondendo alle esigenze nazionali ed europee. Alla luce delle modifiche apportate in Commissione, il testo si compone di 16 articoli suddividi in due Capi. Il Capo I (articoli 1-6) contiene disposizioni urgenti in materia di agevolazioni fiscali. Il Capo II (articoli 7-10) riguarda ulteriori disposizioni urgenti di natura fiscale e in materia di amministrazione finanziaria. Le modifiche introdotte in sede referente si concentrano sulla possibilità di intervento in aree colpite da disastri naturali, estendendo il sostegno anche ad altre Regioni e introducendo un fondo specifico per le onlus. Tra le altre misure, si è previsto il prolungamento dello sconto sui crediti IMU. Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Trevisi, Elena Sironi, Croatti, Elisa Pirro (M5S), Bergesio, Romeo (LSP), Losacco, Beatrice Lorenzin (PD), Silvia Fregolent (IV), Magni (AVS) e Orsomarso (FdI), in replica, il relatore ha rimarcato che il superbonus era stato concepito con l'intento di aiutare le fasce economicamente deboli, ma ha finito per favorire chi aveva capacità progettuali e risorse finanziarie, concentrando gli interventi soprattutto sulle seconde case anziché sull'edilizia popolare. Si è pertanto deciso di intervenire con misure più stringenti, coinvolgendo i Comuni nel processo decisionale e implementando controlli più efficaci sull'esecuzione dei lavori; l'obiettivo è contrastare le frodi, recuperare risorse e reinvestirle per sostenere chi ha più bisogno e promuovere la transizione verso abitazioni più ecologiche, in linea con gli standard europei. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani ha posto la questione di fiducia, a nome del Governo, sull'approvazione, senza emendamenti, dell'articolo unico del ddl. Sono intervenuti nella discussione sulla fiducia i senatori Enrico Borghi (IV), che ha rivendicato il ruolo di IV nel rinvio della sugar tax, sostenendo che la politica dovrebbe concentrarsi sulla realizzazione di risultati concreti per il bene dei cittadini; Magni (AVS), che ha accusato la maggioranza di utilizzare la fiducia come strumento di controllo anziché favorire un confronto costruttivo e ha ribadito l'urgenza di affrontare la transizione ecologica; Patuanelli (M5S), che ha criticato chi ha parlato di assenza di controlli sul superbonus, ricordando che la sua efficacia è stata dimostrata da diversi studi e lamentando il mancato rinnovo dello strumento e le conseguenze negative per l'economia e i cittadini italiani; Boccia (PD), che ha esposto preoccupazioni riguardo alle modifiche al superbonus, evidenziando come queste possano penalizzare le famiglie e gli enti locali e causare complicazioni nella gestione del beneficio, contestando altresì l'insufficienza delle risorse per interventi di riqualificazione.

Nella seduta del 16 maggio si sono svolte le dichiarazioni di voto sulla votazione finale del ddl. Hanno annunciato la fiducia i sen. Borghese (Cd'I), che, nel riconoscere la necessità di correggere le lacune e gli abusi emersi nell'utilizzo del superbonus, ha richiamato la positività delle misure volte a limitare gli impatti sul debito pubblico, come l'estensione del periodo di detrazione e le restrizioni per le banche nella compensazione; Rosso (FI-BP), che, nell'esprimere preoccupazione per le conseguenze della retroattività delle norme sul superbonus, sottolineando la necessità di aiutare le famiglie e le imprese danneggiate, ha ribadito il sostegno di FI al Governo, auspicando una maggiore stabilità e pianificazione nel sistema di bonus ed edilizia; Garavaglia (LSP), che ha apprezzato l'introduzione di controlli a tappeto sui lavori del superbonus, ritenuti essenziali per garantire la correttezza delle pratiche, sottolineando l'importanza di porre fine alla "stagione folle dei bonus" e di garantire l'equilibrio del bilancio statale; Antonella Zedda (FdI), che, nel criticare l'uso del termine "gratuitamente" nelle politiche economiche, ha enfatizzato il voto favorevole del suo partito al decreto nella sua totalità, ribadendo l'importanza delle misure proposte per la riqualificazione energetica, le compensazioni e il posticipo dell'entrata in vigore di sugar e plastic tax. Hanno negato la fiducia i senatori Calenda (Az), che, nel criticare l'approccio bipartisan nel concedere bonus e mance anziché affrontare i problemi strutturali del Paese, ha espresso scetticismo riguardo alla soluzione proposta, sostenendo che non funzionerà e aumenterà ulteriormente l'irresponsabilità e l'insicurezza; Patton (Aut), che ha proposto l'adozione di regole più stabili e a lungo termine per favorire la pianificazione e la stabilità del settore edile, così da mitigare gli effetti negativi sull'economia e sull'ambiente; Renzi (IV), che ha denunciato l'inefficienza dell'Esecutivo nel gestire la sugar tax e il superbonus, ribadendo l'opposizione di Italia Viva e sottolineando la necessità di una politica più seria, coerente ed efficace nelle politiche fiscali e legislative; Magni (Misto-AVS), che ha criticato aspramente il continuo cambiamento normativo riguardante il superbonus, evidenziando il caos e l'insicurezza che esso genera per cittadini e imprese e richiamando la necessità di una discussione seria e non ideologica sul tema, con un'analisi accurata dei costi e dei benefici; Turco (M5S), che ha accusato il Governo Meloni di cancellare politiche industriali utili per il Paese e di avere un approccio disastroso alla gestione economica: le restrizioni e le modifiche introdotte metteranno a dura prova i cittadini italiani; Cristina Tajani (PD), che ha stigmatizzato la mancanza di risposte su questioni cruciali e contestato l'assenza di una chiara politica economica proposta dalla maggioranza, chiedendosi se il Governo stia promuovendo politiche di autarchia agricola, difesa delle rendite acquisite o addirittura un ritorno all'austerità.