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6 maggio 2024 | Numero 53
Segnalazioni → Europol
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Rapporto di Europol

La mappa della criminalità in Europa: 821 organizzazioni, 25 mila membri attivi

L'86% si avvale di strutture commerciali legali per nascondere le attività illecite e riciclare il denaro

Un totale di 821 reti criminali, con circa 25 mila membri attivi. È il quadro, preoccupante, che emerge dal rapporto dell'Europol, l'agenzia UE per la cooperazione di polizia, sulle reti criminali più minacciose nei Paesi dell'Unione, "Decoding the EU's most threatening criminal networks" (disponibile in formato pdf).

Questi network criminali - afferma il rapporto - mostrano una notevole agilità. Sono in grado di sfruttare in modo inventivo le opportunità offerte dal mondo legale, ad esempio utilizzando o creando strutture commerciali legali per facilitare o nascondere le attività criminali e per riciclare il denaro.
Si sono anche dimostrati in grado di volgere le sfide a loro vantaggio, come si è visto nelle recenti crisi geopolitiche in cui le attività criminali sono proseguite come sempre.

La flessibilità si coniuga con un alto grado di resilienza nei confronti delle operazioni delle forze dell'ordine, anche facendo ricorso a pratiche corruttive per ottenere informazioni sulle indagini o per influenzare i procedimenti giudiziari.
Grazie a queste strategie di crescita e sopravvivenza, molte delle reti criminali più minacciose sono in grado di mantenere il loro potere e la loro influenza per periodi di tempo molto lunghi, a volte anche più di un decennio.

L'86% delle reti criminali più minacciose si avvale di strutture commerciali legali (legal business structures, LBS). La maggior parte si infiltra nelle LBS ad alto livello o crea le proprie LBS. I settori più vulnerabili all'infiltrazione sono l'edilizia, l'ospitalità e la logistica.
Le imprese legali sono fondamentali per il riciclaggio dei proventi illeciti, con metodi che utilizzano i beni immobili, la vendita al dettaglio e attività ad alta intensità di contante.

Alcuni dei network più minacciosi si dedicano al riciclaggio di denaro come unica attività, offrendolo anche come servizio ad altri attori criminali.

Il 34% dei network criminali è attivo da più di 10 anni. Durante questi lunghi periodi di tempo, sono stati in grado di mantenere influenza e potere, anche se i leader e i membri si trovano in stato di detenzione. Spesso sono a conoscenza delle iniziative di contrasto e applicano attivamente le contromisure.

Le 821 reti criminali più minacciose interessano tutti i 27 Stati membri dell'UE. La maggior parte di esse ha un raggio d'azione che si estende al di fuori dell'UE, in particolare ai Paesi limitrofi.
Questa portata globale si riflette anche nella composizione delle reti, con 112 nazionalità rappresentate.
Il 68% delle reti è composto da membri di più nazionalità, mentre il 32% ha membri di un solo Paese.

Il 76% delle reti criminali sono presenti o attive in un numero di Paesi compreso tra 2 e 7, il che significa che mantengono una focalizzazione geografica e non estendono le loro attività in modo troppo ampio.
Circa il 6% delle reti ha una leadership che coordina le operazioni al di fuori dell'UE.

La metà delle reti criminali è coinvolta nel traffico di droga come una delle principali attività. Altre aree rilevanti sono rappresentate dalla frode, i reati contro la proprietà, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani. L'impatto di queste aree criminali è ampio e colpisce tutti gli strati della società, danneggiando direttamente la vita di milioni di cittadini dell'UE.

Il rapporto Europol costituisce un significativo passo avanti - si legge nelle conclusioni - nell'approfondimento della comprensione delle caratteristiche principali delle reti criminali nell'UE. È la prima valutazione approfondita a livello di Unione dal punto di vista degli attori criminali e si basa su un'ampia quantità di dati recenti forniti dagli Stati membri UE e da Paesi terzi.

Europol report criminal networks
Infografica sulle principali aree criminali:
il 50% delle organizzazioni è impegnata nel traffico di droga, il 36% si concentra esclusivamente su questa attività. Le altre aree principali sono rappresentate dalle frodi (125 organizzazioni - 15%), i reati contro il patrimonio (8%), il traffico di migranti (6%), la tratta di esseri umani (4%), la contraffazione (13 - 2%). Infine, all'1% delle organizzazioni sono attribuite attività nella criminalità informatica (9), in quella ambientale (7), nelle estorsioni e nel traffico di armi (5).