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15 aprile 2024 | Numero 50
Temi e provvedimenti in Senato → Giustizia
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Revisione del sistema sanzionatorio tributario, disposizioni in materia di prescrizione, intercettazioni di colloqui tra indagato e difensore, efficacia esecutiva dei pareri di congruità degli ordini professionali, diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, processo telematico, contrasto alla surrogazione di maternità, efficienza del processo civile, aggravante di sciacallaggio, attribuzione del cognome ai figli

Giustizia

La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell'ambito dell'esame, in Commissioni riunite con la 6a, dell'Atto di Governo n. 144, Schema di decreto legislativo recante revisione del sistema sanzionatorio tributario, avviato il 27 marzo con le relazioni della senatrice Zedda (FdI), per la 6a Commissione, e del senatore Berrino (FdI), per la 2a.
    Il provvedimento, in attuazione della delega per la riforma fiscale di cui alla legge n. 111/2023, introduce meccanismi di compensazione tra sanzioni da irrogare e sanzioni già irrogate per garantire l'applicazione del principio del ne bis in idem. Sono inoltre modificate le sanzioni penali per gli omessi versamenti non reiterati. Ulteriori disposizioni riguardano la riforma delle sanzioni amministrative, con particolare riferimento alla disciplina delle recidive, dei cumuli e delle continuazioni. Il 27 marzo è iniziata la discussione generale.
    Le audizioni informali, avviate il 3 aprile, sono proseguite nella seduta degli Uffici di Presidenza delle Commissioni riunite del 9 aprile, con gli interventi di Andrea Giovanardi, ordinario di diritto tributario presso l'Università di Trento, e Francesco Mucciarelli, associato di diritto penale presso l'Università Luigi Bocconi di Milano (video).
    L'esame del provvedimento prosegue questa settimana nella seduta delle Commissioni riunite convocata mercoledì 17 alle 14.
  • Avvio delle audizioni informali nell'ambito della discussione in sede redigente del ddl n. 985 recante Disposizioni in materia di prescrizione (già approvato dalla Camera dei deputati), avviata con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) il 19 marzo e per la quale è stata preannunciata la presentazione di una richiesta di riassegnazione del disegno di legge in sede referente.
    La proposta, presentata alla Camera da Pittalis (FI) e altri deputati, concerne la revisione delle modifiche all'istituto della prescrizione introdotte da alcune recenti interventi legislativi. In particolare si ripristina la prescrizione sostanziale in luogo dell'improcedibilità prevista dalla legge Cartabia e si modificano le disposizioni della legge Bonafede prevedendo, anziché la cessazione definitiva del corso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, la sua sospensione temporanea per non oltre due anni dopo la sentenza di primo grado e per non oltre un anno dopo l'eventuale conferma della condanna in secondo grado.
    Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 9 aprile, sono intervenuti Roberto Zannotti, associato di diritto penale presso l'Università LUMSA, Piergiorgio Morosini, Presidente del Tribunale di Palermo, e Giorgio Lattanzi, Presidente emerito della Corte costituzionale (video).
    Le audizioni informali proseguono questa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata giovedì 18 aprile alle 9,15.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 932, sulle intercettazioni tra l'indagato e il proprio difensore e proroga delle operazioni, avviato in sede redigente il 28 novembre con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre.
    Al fine di salvaguardare il diritto alla difesa in giudizio tutelato dall'articolo 24 della Costituzione, si propone la modifica degli articoli 103 e 267 del codice di procedura penale, per definire con precisione l'ambito di applicazione del divieto di intercettazione delle conversazioni tra l'indagato e il proprio difensore. Il 27 febbraio sono stati pubblicati gli emendamenti presentati, illustrati il 5 marzo. Il 19 marzo la relatrice ha presentato il nuovo emendamento 2.100, in materia di limiti alla durata delle intercettazioni e relative deroghe. L'esame dei connessi subemendamenti è iniziato il 26 marzo.
    Nella seduta del 9 aprile, la relatrice Stefani ha presentato una riformulazione dell'emendamento 2.100 (testo 2, pubblicato in allegato al resoconto), che tiene in considerazione i rilievi sollevati dai senatori di opposizione circa la possibile esclusione dei reati di terrorismo dalla deroga ai limiti di durata delle intercettazioni prevista per i casi di criminalità organizzata. Il sottosegretario di Stato per la Giustizia Del Mastro ha espresso parere favorevole sul nuovo testo. Su richiesta del senatore Bazoli (PD), la votazione dell'emendamento è stata quindi rinviata.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 16 aprile alle 14,45.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 901, Norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali, avviato in sede redigente il 27 febbraio con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e rimesso in sede referente, con l'acquisizione delle fasi procedurali già svolte, il 13 marzo.
    La proposta prevede un'estensione delle disposizioni della legge n. 49/2023, cosiddetta «legge sull'equo compenso», che consente ai professionisti di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo, ma limitatamente ai rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica amministrazione. Il ddl in oggetto prevede di estendere tale possibilità anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti ordinari, quindi per la generalità delle prestazioni professionali, al fine di limitare la necessità ricorrere al giudice ordinario. La discussione generale è stata avviata lo scorso 3 aprile.
    Nella seduta del 9 aprile, non essendovi ulteriori iscritti a parlare, su proposta del Presidente Bongiorno (LSP), la Commissione ha convenuto di fissare alle 12 di mercoledì 17 aprile il termine per la presentazione di emendamenti ed ordini del giorno.
  • Seguito della discussione in sede redigente del ddl sul processo telematico n. 766, avviata il 31 gennaio con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    In una prospettiva di adeguamento alle esigenze di digitalizzazione dei procedimenti, il ddl mira a modificare alcune disposizioni del codice di procedura civile e delle relative disposizioni attuative. Il 3 aprile la discussione è stato disgiunta dall'esame del ddl n. 558, precedentemente abbinato.
    Nella seduta del 9 aprile, il Presidente Bongiorno (LSP) ha dato conto dell'assenza di richieste di approfondimento istruttorio e ha invitato i componenti della Commissione a intervenire nella discussione generale a partire dalle prossime sedute.
    Il seguito della discussione è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 16 aprile alle 14,45.
  • Avvio delle audizioni informali nell'ambito dell'esame in sede referente del ddl n. 824, già approvato dalla Camera dei deputati, in trattazione congiunta con i ddl n. 163, Gasparri (FI-BP), n. 245, Rauti (Fdi) ed altri, e n. 475 Romeo (LSP) ed altri, recanti norme in materia di contrasto alla surrogazione di maternità (già assegnato in sede redigente e rimesso in referente il 6 marzo), avviato il 12 marzo con la relazione illustrativa della senatrice Campione (FdI).
    L'art. 12, comma 6, della legge n. 40 del 2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita) contempla due diverse fattispecie penali, entrambe punite con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro, ovvero:
    - la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione del commercio di gameti o di embrioni;
    - la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione della surrogazione di maternità.
    In entrambi i casi, in caso di condanna, in base all’art. 12, comma 9, il medico è soggetto alla pena accessoria della sospensione dall’esercizio della professione da 1 a 3 anni.
    In base all’art. 12, comma 10, la struttura presso cui è stata praticata la tecnica è soggetta alla sospensione dell’autorizzazione ad eseguire interventi di procreazione assistita e alla revoca della stessa in caso di recidiva o di più violazioni dei divieti previsti dall’art. 12.
    Le proposte di legge intendono modificare l'art. 12 della legge n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità, prevedendo, in caso di reato commesso all'estero, la punibilità del cittadino italiano secondo la legge vigente in Italia. Il ddl n. 163, in particolare, prevede la reclusione da tre mesi a due anni e la multa da 600.000 a un milione di euro per chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, anche all'estero. Il ddl n. 475, invece, prevede la reclusione da quattro a dieci anni e la multa da 600.000 euro a 2 milioni di euro.
    La scorsa settimana è stato avviato il ciclo di audizioni informali sul tema in oggetto. Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 10 aprile è intervenuta Silvia Niccolai, ordinario di diritto costituzionale presso l'Università degli studi di Cagliari (video). Le audizioni informali sono proseguite l'11 aprile con l'intervento di Marco Pelissero, ordinario di diritto penale presso l'Università di Torino (video).
    Le audizioni informali proseguono questa settimana nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata giovedì 18 aprile alle 9,15.
  • Audizioni nell'ambito dell'esame dell'atto del n. 137, schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 149/2022 in materia di efficienza del processo civile, avviato il 19 marzo con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    La legge 206/2021, recante la delega per la riforma del processo civile della durata di un anno, ha attribuito al Governo anche la facoltà di emanare, entro due anni dall’entrata in vigore dell’ultimo dei decreti attuativi, ulteriori decreti legislativi per apportarvi modifiche integrative e correttive. Il provvedimento interviene quindi su alcune disposizioni del precedente decreto per introdurre ulteriori elementi di semplificazione, digitalizzazione e razionalizzazione delle procedure nel quadro degli impegni assunti con il PNRR. In particolare si dispone l'eliminazione di obblighi e adempimenti riguardanti il deposito di atti in cancelleria, le notificazioni, la domiciliazione degli avvocati.
    Le audizioni informali, avviate il 4 aprile, sono proseguite nella seduta dell'Ufficio di Presidenza dell'11 aprile con l'intervento di rappresentanti dell'Associazione Italiana Giovani Avvocati e del Movimento Forense (video).
    Ulteriori audizioni informali sono previste nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata martedì 16 aprile alle 14,15. Il seguito dell'esame del provvedimento è in calendario a partire dalla seduta plenaria convocata lo stesso giorno alle 14,45.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 778 sull'introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio, avviato in sede redigente il 22 novembre con la relazione del senatore Potenti (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre.
    La proposta prevede l'introduzione, all'articolo 625 del Codice penale che disciplina le aggravanti del reato di furto, di un comma aggiuntivo della circostanza nella quale il fatto sia commesso approfittando delle condizioni conseguenti a calamità naturali. Alla presenza di tale aggravante si ricollega inoltre la procedibilità d'ufficio del reato. La discussione generale si è svolta nelle sedute del 30 novembre 2023 e del 19 marzo 2024. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è scaduto il 9 aprile.
    Nella seduta dell'11 aprile, il Presidente Bongiorno (LSP) ha dato conto della presentazione di 9 emendamenti (pubblicati in allegato al resoconto).
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 16 aprile alle 14,45.

Nelle convocazioni della 2a Commissione di questa settimana sono inoltre previste audizioni nell'ambito dell'esame in sede redigente dei disegni di legge nn. 2, 21, 131 e 918, norme in materia di attribuzione del cognome ai figli, avviato l'11 gennaio con la relazione della senatrice Rossomando (PD).
Le proposte prevedono modifiche alla disciplina civilistica sull'attribuzione del cognome al fine di garantire la parità tra i genitori, in linea con la recente giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo. Le audizioni informali, avviate il 15 febbraio, proseguiranno nella seduta dell'Ufficio di Presidenza di giovedì 18 alle 9,15.

Diffamazione a mezzo stampa

Diffamazione a mezzo stampa

Prosegue in 2a Commissione l'esame congiunto dei ddl n. 81, n. 95, n. 466, n. 573 e n. 616, Diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, avviato in sede redigente il 22 marzo 2023 con la relazione del senatore Berrino (FdI) e rimesso in sede referente il 3 maggio.

Obiettivo delle proposte è modificare la normativa sulla diffamazione per conseguire un diverso bilanciamento tra le esigenze di tutela delle persone offese e l'esercizio della libertà di informazione.

Il reato di diffamazione (art 595 c.p.) - ricorda il Servizio Studi del Senato nel dossier n. 66/1 - rientra nella categoria dei delitti contro l'onore e riguarda i soggetti che, comunicando con più persone, offendono l'altrui reputazione. Con l'incriminazione della diffamazione si tutelano quindi i riflessi oggettivi dell'onore, vale a dire la considerazione e la stima di cui l'individuo gode nella collettività, sia sotto il profilo morale che sociale. Oggetto della tutela penale del delitto di diffamazione, come ha in più occasioni evidenziato la Corte di Cassazione, è l'interesse dello Stato alla integrità morale della persona : il bene giuridico è, più specificamente, dato dalla reputazione, che altro non è se non la stima diffusa nell'ambiente sociale.

La pena prevista dal codice per la diffamazione, punibile a querela della persona offesa (art. 597 c.p.) consiste, nell'ipotesi "semplice" del primo comma, nella multa da 258 a 2.582 euro ovvero nella permanenza domiciliare da 6 giorni a 30 giorni o nel lavoro di pubblica utilità per un periodo da 10 giorni a 3 mesi. Il secondo comma dell'art. 595 sanziona l'offesa consistente nell'attribuzione di un fatto determinato con le stesse sanzioni dettate dal primo comma.
Mentre la competenza a giudicare sulle fattispecie di diffamazione dei primi due commi dell'art. 595 c.p. appartiene al giudice di pace, nelle ipotesi aggravate del terzo e quarto comma dell'art. 595 c.p., il reato è attribuito alla competenza del tribunale monocratico.

La Suprema Corte ha avuto modo di affermare che la diffamazione posta in essere mediante Internet è punibile ai sensi del comma terzo dell'articolo 595 poiché esso, riferendosi "all'offesa recata […] con qualsiasi altro mezzo di pubblicità" consente di far rientrare nel suo alveo anche il mezzo telematico.

A questo proposito, il dossier sottolinea che l'articolo 3 di tutti i disegni di legge, ad eccezione dell'AS 95, prevede misure a tutela del soggetto diffamato in Rete, che può chiedere l'eliminazione, dai siti internet e dai motori di ricerca, dei contenuti diffamatori o dei dati personali trattati in violazione di disposizioni di legge.

Il 12, il 18 e il 26 aprile 2023 si è svolto un primo ciclo di audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il 5 ottobre 2023 è iniziata la discussione generale e l'11 ottobre è stato adottato quale testo base per il seguito dell'esame il ddl n. 466.
Il 27 febbraio 2024 sono stati pubblicati gli emendamenti presentati. Il 6 e 14 marzo si sono svolte ulteriori audizioni informali ed è stato conseguentemente riaperto il termine per la presentazione di nuovi emendamenti, scaduto il 5 aprile scorso.

Nella seduta del 9 aprile, il Presidente Bongiorno (LSP) ha dato conto della presentazione di 47 ulteriori emendamenti, pubblicati in allegato al resoconto. Nel seguente dibattito sull'ordine dei lavori sono intervenuti i senatori Berrino (FdI) e Verini (PD), nonché il Presidente.
Il seguito dell'esame congiunto è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da mercoledì 17 aprile alle 9,15.