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15 aprile 2024 | Numero 50
Temi e provvedimenti in Senato → Affari costituzionali, interni
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Benefici per le vittime dell'incuria, elezione diretta del Presidente del Consiglio, organizzazione del comparto di sicurezza, difesa e soccorso pubblico

La settimana scorsa la 1a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell'ambito dell'esame in sede redigente dei ddl n. 794 e n. 868, elargizioni di benefici per le vittime dell'incuria, avviato nella seduta del 18 ottobre (pomeridiana) con la relazione della senatrice Spinelli (FdI).
    Raccogliendo le istanze del Comitato per il ricordo delle vittime del Ponte Morandi, le proposte mirano ad equiparare le vittime di eventi dannosi derivanti dall'incuria legata alla gestione di infrastrutture o edifici strumentali all'erogazione di servizi pubblici a quelle del terrorismo, della criminalità organizzata e del dovere, sotto il profilo della possibilità di beneficiare delle misure di sostegno previsto dalla legislazione vigente.
    Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 9 aprile sono state avviate le audizioni informali, con l'intervento dei rappresentanti del Comitato ricordo vittime del Ponte Morandi, Egle Possetti e Raffaele Caruso, e dell'Unione Nazionale Vittime (UNAVI), Igor Dante (video).
    Le memorie depositate dagli auditi sono state pubblicate sulla pagina web della Commissione.
  • Seguito dell'esame in sede referente, avviato il 23 novembre con la relazione del Presidente Balboni (FdI), dei ddl costituzionali sull'elezione diretta del Presidente del Consiglio, n. 935, di iniziativa governativa, e n. 830, presentato da Matteo Renzi e altri senatori del Gruppo IV.
    Entrambe le proposte, al fine di rafforzare la stabilità dei Governi, prevedono l'elezione del Presidente del Consiglio a suffragio universale e diretto, contestualmente all'elezione del Parlamento. I due ddl si differenziano invece per la disciplina di altri istituti come la votazione della fiducia e lo scioglimento delle Camere.
    La proposta governativa prevede inoltre l'abrogazione dei senatori a vita di nomina presidenziale, fatta salva la permanenza in carica di quelli già nominati e rimanendo immuate le disposizioni sull'assunzione della carica di senatore di diritto e a vita da parte dei Presidenti della Repubblica a fine mandato.
    Tra il 28 novembre e il 9 gennaio si sono svolte le audizioni informali. La discussione generale, avviata il 16, si è conclusa il 24 gennaio e nella stessa seduta la Commissione ha adottato il ddl costituzionale n. 935 come testo base della discussione.
    Il 7 e il 13 febbraio sono stati pubblicati i testi degli emendamenti, subemendamenti e ordini del giorno presentati. L'illustrazione degli emendamenti, avviata il 7 febbraio, si è conclusa il 20. Il 21 febbraio sono state rese comunicazioni sugli emendamenti improponibili e inammissibili. Il 6 marzo è iniziato l'esame degli emendamenti.
    Nelle sedute del 9 aprile (1a e 2a pomeridiana) la Commissione ha ripreso l'esame, avviato il 3 aprile, degli emendamenti e subemendamenti all'articolo 4 che, modificando l'articolo 94 della Costituzione, riforma la disciplina del rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo e le ipotesi di scioglimento delle Camere.
    Nella seduta del 10 aprile (antimeridiana) è stato approvato l'emendamento del Governo 4.2000, come modificato dal subemendamento 4.2000/49, presentato dai senatori del Gruppo AVS.
    La Commissione è quindi passata all'esame degli emendamenti aggiuntivi all'articolo 4, insieme con alcuni emendamenti all'articolo 1 precedentemente accantonati in quanto riguardanti le proposte di istituzione di uno Statuto delle opposizioni e quindi esaminati congiuntamente all'emendamento 4.0.5, concernente la stessa materia.
    Tali emendamenti sono risultati tutti respinti o dichiarati decaduti, ad eccezione del citato 4.0.5, ritirato con riserva di trasformazione in ordine del giorno.
    Questa settimana, oltre al seguito dell'esame nelle sedute plenarie di mercoledì 17 alle 9 e alle 20 e di giovedì 18 alle 9, sono previste le ulteriori audizioni informali in due sedute dell'Ufficio di Presidenza di martedì 16. Alle 11,30 saranno sentiti i professori Enzo Cheli e Francesco Saverio Marini e alle 14,30 i professori Michele Belletti, Roberta Calvano, Ugo De Siervo e Felice Giuffrè.
  • Avvio dell'esame in sede referente, in Commissioni riunite con la 3a, del ddl n. 1053, sull'organizzazione del comparto di sicurezza, difesa e soccorso pubblico, di iniziativa governativa.
    La proposta comprende disposizioni sugli avanzamenti di carriera e sui tempi di permanenza nelle sedi assegnate del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia. Contiene inoltre una delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi finalizzati alla riorganizzazione dei Vigili del fuoco. Prevede anche, per esigenze legate al contrasto dell’immigrazione illegale, l’introduzione provvisoria di una procedura flessibile per la definizione delle dotazioni organiche del personale delle Capitanerie di porto. Altre disposizioni riguardano l’incremento delle risorse destinate ad alimentare il trattamento economico e previdenziale e i benefici del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Oltre all’istituzione di un Fondo dedicato per l’avvio della previdenza complementare, si prevedono la modifica del meccanismo di finanziamento delle aree negoziali del personale dirigente e si trasforma il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato in una Fondazione con più ampie funzioni in materia di assistenza agli orfani, ai figli in età scolare, stipula di contratti assicurativi, sovvenzione per malattia e altre esigenze di sostegno sociale e sanitario.
    Nella seduta del 10 aprile il Presidente Balboni (FdI), per la 1a Commissione, e il senatore Dreosto (LSP), per la 2a, hanno svolto le relazioni illustrative.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nella seduta delle Commissioni riunite di mercoledì 17 alle 14.

Nelle convocazioni di questa settimana non sono previste ulteriori attività.

Affari costituzionali

I due disegni di legge all'esame della Commissione

Benefici in favore delle vittime dell'incuria

Il disegno di legge n. 794 «raccoglie le istanze presentate dal Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi e, partendo proprio dalla tragedia del 14 agosto 2018 sul viadotto sul torrente Polcevera, a Genova, si propone di riconoscere uno status giuridico specifico alle vittime di eventi dannosi derivanti dall'incuria legata alla gestione di infrastrutture o edifici strumentali all'erogazione di servizi pubblici, alla stregua di quanto già oggi riconosciuto ad altre categorie di vittime quali quelle del terrorismo, della criminalità organizzata e le vittime del dovere». È quanto si legge nella relazione del ddl a prima firma della senatrice Tilde Minasi (LSP-PSd'Az).

Le elargizioni e i benefici riconosciuti dalla normativa vigente in favore delle vittime del terrorismo - si legge all'art. 2 - «sono estesi anche alle vittime di eventi dannosi derivanti da carenze, vizi, difetti, omissioni nelle fasi di progettazione, costruzione, gestione, manutenzione, vigilanza, controllo e regolazione, nonché derivanti dal funzionamento di infrastrutture, edifici e strutture di qualsiasi tipo al cui interno e nel cui ambito vengano erogati servizi di carattere pubblico e di interesse economico generale, siano essi erogati direttamente dallo Stato o in regime di concessione o convenzione».

La relazione del disegno di legge n. 868 (primo firmatario il sen. Lorenzo Basso, PD-IDP) sottolinea come negli ultimi vent'anni in Italia «si è purtroppo avuto modo di assistere a svariati tragici eventi collegati all'incuria di beni» contraddistinti da «una connessione con l'erogazione di servizi pubblici o di interesse economico generale, soprattutto nel settore dei trasporti. Tali eventi hanno suscitato nel Paese un senso di unità e di co-responsabilità che è in qualche modo accostabile a ciò che in passato accadeva di fronte ai tragici attacchi del terrorismo o della criminalità organizzata. A titolo meramente esemplificativo - afferma la relazione -, oltre al crollo del Ponte Morandi si ricordino la tragedia ferroviaria di Viareggio, l'incidente del pullman di Avellino. Questi fatti, per le caratteristiche presentate, chiamano in causa lo Stato (a prescindere dalla qualificazione giuridica) nella gestione delle proprie infrastrutture di trasporto nei confronti della collettività, duramente colpita sia in termini di perdite di vite umane, sia dal punto di vista del venir meno di punti di riferimento istituzionali che fungano da garanzia per la sicurezza dei cittadini».

I benefici introdotti dalla legge spettano a coniuge, genitori e figli, conviventi, fratelli o sorelle di colui che abbia perso la vita, nonché chiunque subisca un'invalidità permanente superiore al 50 per cento per effetto di lesioni riportate in conseguenza degli eventi.
A questi soggetti è attribuita una somma non inferiore ad euro 100.000 per fare fronte all'emergenza. La somma è quantificata dal prefetto del luogo di residenza in ragione delle caratteristiche dell'evento, del numero dei componenti del nucleo familiare e delle effettive esigenze accertate anche in relazione alle condizioni economiche del nucleo stesso e può essere aumentata fino ad un massimo di euro 200.000 per ciascun nucleo.
Il 20 per cento della somma deve essere elargita entro sette giorni dall'evento; il 40 per cento entro tre mesi e il residuo 40 per cento finale entro nove mesi.