L'Unione europea e i suoi Stati membri hanno approvato formalmente
lo Strategic Compass nel 2022
(vedi comunicato stampa del 21 marzo 2022), poche settimane dopo il ritorno
della guerra nel nostro continente. Da allora, il panorama delle minacce globali
è diventato ancora più allarmante.
Strategic Compass è un piano d'azione ambizioso per rafforzare la politica di sicurezza
e di difesa dell'UE entro il 2030. Una strategia di sicurezza e difesa dell'Unione
per progredire verso una cultura strategica comune e lungimirante.
È quanto si legge nel
sito dell'European External Action Service (EEAS),
il servizio diplomatico dell'UE, che ha sede a Bruxelles.
Strategic Compass è strutturato attorno a quattro pilastri: agire, investire, collaborare e proteggere. Fornisce una valutazione condivisa dell'ambiente strategico in cui l'UE opera, delle minacce e delle sfide che l'Unione deve affrontare. Il documento, pubblicato nel marzo 2024 come Relazione dell'Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza al Consiglio (qui in formato pdf), presenta proposte concrete, con un calendario di attuazione molto preciso, al fine di migliorare la capacità dell'Unione di agire con decisione nelle crisi, difendere la sicurezza e i cittadini.
Nell'ultimo decennio, gli Stati UE - si legge nel documento - hanno aumentato in modo significativo le spese e gli investimenti per la difesa. Tuttavia, non è stata ancora raggiunta la soglia del 2% del PIL che appare giustificata dal contesto attuale. Le preoccupazioni che riguardano l'aumento del costo della vita, l'accesso all'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'alloggio dominano comprensibilmente le agende politiche di tutti gli Stati membri. Tuttavia, scrive l'Alto Rappresentante, è nostro dovere sottolineare che la sicurezza è un prerequisito indispensabile per tutti questi grandi temi.
Ecco i passaggi chiave del documento, attraverso i quattro "pilastri".
Agire
L'UE deve agire rapidamente e con forza ogni volta che scoppierà una crisi, con i partner se possibile e da sola se necessario. Per questo l'Unione dovrà:
- Creare una forte capacità di dispiegamento rapido dell'UE, fino a 5.000 uomini, per diversi tipi di crisi.
- Essere pronta a schierare 200 esperti di missioni CSDP ( Common Security and Defence Policy ) completamente equipaggiati entro 30 giorni, anche in ambienti complessi.
- Condurre regolarmente esercitazioni dal vivo a terra e in mare.
- Migliorare la mobilità militare.
- Rafforzare le missioni e le operazioni civili e militari dell'UE nell'ambito della CSDP, promuovendo un processo decisionale rapido e più flessibile e garantendo una maggiore solidarietà finanziaria.
Investire
Gli Stati membri si sono impegnati ad aumentare in modo sostanziale le spese per la difesa. L'UE fornirà ulteriori incentivi agli Stati membri affinché si impegnino nello sviluppo collaborativo delle capacità e investano congiuntamente in strumenti strategici e di prossima generazione, per operare a terra, in mare, nell'aria, nel dominio cibernetico e nello spazio e dare impulso all'innovazione tecnologica, riducendo le dipendenze tecnologiche e industriali.
Collaborare
Per affrontare le minacce e le sfide comuni, l'UE intende rafforzare la cooperazione con partner strategici come la NATO e l'ONU; sviluppare partenariati bilaterali più mirati con partner strategici, come Stati Uniti, Canada, Norvegia, Regno Unito, Giappone; sviluppare partenariati nei Balcani occidentali, nel nostro vicinato orientale e meridionale, in Africa, Asia e America Latina.
Proteggere
Per rafforzare la propria capacità di anticipare, dissuadere e rispondere alle minacce, quelle attuali e quelle che stanno emergendo, occorre:
- potenziare le capacità di analisi dell'intelligence;
- potenziare le squadre di risposta rapida che riuniscono diversi strumenti per individuare e rispondere a un'ampia gamma di minacce ibride;
- sviluppare il Cyber Diplomatic Toolbox e istituire una politica di difesa informatica per essere meglio preparati a rispondere ai cyberattacchi;
- sviluppare un kit di strumenti per la manipolazione e l'interferenza dell'informazione straniera;
- sviluppare una strategia spaziale dell'UE per la sicurezza e la difesa;
- rafforzare il ruolo dell'UE come attore della sicurezza marittima.
Il sostegno all'Ucraina in campo militare e civile
La Missione di assistenza militare dell'UE a sostegno dell'Ucraina ha finora addestrato oltre 40.000 soldati ucraini, rafforzando la capacità delle forze armate di Kiev di difendere il proprio Paese. Il nuovo obiettivo è quello di addestrare altri 20.000 soldati entro l'estate del 2024. È quanto si legge nell' Annual Progress Report on the Implementation of the Strategic Compass for Security and Defence , la Relazione dell'Alto Rappresentante al Consiglio UE (sopra, l'immagine della copertina).
La Missione fornisce una formazione di base per le reclute, una formazione più specializzata, quindi collettiva e di leadership. Si è poi estesa ai settori marittimo e aereo e lavora a stretto contatto con partner internazionali di pari livello.
La Missione consultiva dell'UE per la riforma del settore della sicurezza civile sostiene le autorità ucraine per facilitare le indagini e il perseguimento dei crimini internazionali, così come nella gestione delle frontiere e nell'elaborazione delle riforme, in particolare le riforme rilevanti per l'adesione dell'Ucraina all'UE.
Attraverso il Meccanismo di protezione civile dell'Unione, viene fornita assistenza di emergenza alle strutture civili ucraine, ad esempio per quanto riguarda le emergenze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, per lo sminamento, la lotta antincendio, l'energia.