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8 aprile 2024 | Numero 49
Temi e provvedimenti in Senato → Attività produttive
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Audizione Direttore AGEA, indagine conoscitiva sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura, delega florovivaismo, buone condizioni agronomiche e ambientali, indagine conoscitiva sull'automotive in Italia, produzione e vendita del pane

La settimana scorsa la 9ª Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Seguito dell'indagine conoscitiva sugli effetti del cambiamento climatico in agricoltura: monitoraggio e strumenti di adattamento. Il 26 marzo la Commissione ha audito rappresentanti del Consorzio di ricerca per lo sviluppo di sistemi innovativi agroambientali (CoRiSSIA) e il professor Valerio Rossi Albertini, esperto. Sono intervenuti i senatori Naturale (M5S), Amidei (FdI), Bizzotto (LSP), Franceschelli (PD) e Bergesio (LSP) e il presidente De Carlo (FdI). Il seguito dell'indagine conoscitiva è stato quindi rinviato. Riprenderà questa settimana, mercoledì 3 aprile alle 12.
  • Seguito dell'indagine conoscitiva sullo stato dell’automotive in Italia: fonti di approvvigionamento, produzione e vendita. Il 27 marzo sono stati auditi rappresentanti dell'Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (UNRAE). I senatori intervenuti hanno posto quesiti. Il seguito dell'indagine conoscitiva è stato rinviato.

Nelle convocazioni della 9ª Commissione di questa settimana sono inoltre previste le seguenti attività:

  • Seguito dell'esame in sede referente del disegno di legge n. 1048, Delega al Governo in materia di florovivaismo (di iniziativa governativa, approvato dalla Camera dei deputati). Il provvedimento, che si compone di cinque articoli, delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per costituire un quadro normativo organico in materia di coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento della qualità e dell'utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della filiera florovivaistica, comprendendo sia le attività agricole sia le attività di supporto alla produzione, quali quelle di tipo industriale e di servizio, e prevedendo l'elaborazione, con periodicità quinquennale, di un Piano nazionale del settore florovivaistico, quale strumento programmatico e strategico che tenga conto delle peculiarità delle produzioni floricole e vivaistiche. Il 12 marzo la relatrice Fallucchi (FdI) ha illustrato il provvedimento. L'esame riprenderà mercoledì 3 aprile alle 12.
  • Esame del progetto di atto legislativo dell'Unione europea Atto COM(2024) 139 definitivo (Norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali, i regimi per il clima, l'ambiente e il benessere degli animali, le modifiche dei piani strategici della PAC) (mercoledì 3 aprile alle 12).
  • Seguito della discussione congiunta in sede redigente dei disegni di legge n. 413, De Carlo (FdI) ed altri e n. 600, Naturale (M5S) ed altri, in materia di produzione e vendita del pane, avviata il 14 marzo 2023 con la relazione della senatrice Fallucchi (FdI). Obiettivo delle proposte è introdurre una disciplina che garantisca la corretta informazione dei consumatori e la valorizzazione del pane fresco italiano, quale patrimonio nazionale da tutelare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale. La Commissione ha convenuto di adottare il disegno di legge n. 413 quale testo base. L'esame, sospeso il 19 marzo, riprenderà mercoledì 3 aprile.
  • Mercoledì 3 aprile alle 15, in Commissioni congiunte con la XIII Commissione della Camera, presso l'Aula Convegni, gli Uffici di Presidenza svolgeranno un'audizione informale del Direttore generale dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), dottor Fabio Vitale, sulle attività dell’agenzia per il sostegno del comparto.

Dossier del Servizio Studi sulla riforma della PAC (Politica agricola comune)

PAC

Quando fu istituito il mercato comune europeo, con il trattato di Roma del 1958, i sistemi agricoli dei sei Stati membri fondatori erano caratterizzati da un forte intervento statale. Per consentire la libera circolazione dei prodotti agricoli e, allo stesso tempo, mantenere un intervento pubblico nel settore, occorreva riportare i meccanismi d'intervento al livello comunitario: è questa la ragione fondamentale della nascita della Politica agricola comune (PAC), definita dagli articoli da 38 a 44 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).
In principio, la PAC è stata fondata sul controllo degli squilibri tra l'offerta e la domanda di prodotti agricoli e, di conseguenza, sulla limitazione della volatilità dei prezzi del settore.

Il dossier n. 81 (Documentazione europea) del Servizio Studi del Senato è dedicato alla riforma della Politica agricola comune (PAC). La prima parte contiene una attenta ricostruzione storica della PAC, di cui si ricordano gli obiettivi:

  • incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il progresso tecnico e assicurando un impiego ottimale dei fattori di produzione, in particolare della manodopera;
  • assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola; stabilizzare i mercati;
  • garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
  • assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori.

Prima del 1992 gli interventi effettuati nell'ambito della PAC miravano a intervenire sui prezzi, mantenendoli a un livello più elevato rispetto a quelli del mercato mondiale. La garanzia di acquisto illimitata, tuttavia, ha favorito la realizzazione di un volume sempre maggiore di eccedenze.
Al fine di contenere il crescente divario tra la domanda e l'offerta e tenere sotto controllo la spesa agricola, nel 1992 è stata adottata una modifica radicale della PAC, sostituendo un sistema di protezione basato sui prezzi con un sistema di aiuti compensativi al reddito. Nel 1999 il sistema è stato ulteriormente riformato, per garantire l'allineamento dei prezzi interni ai prezzi mondiali e il rispetto di condizioni ambientali ("eco-condizionalità") ai fini della concessione degli aiuti.

Nel dicembre 2020 - ricorda ancora il dossier del Servizio Studi - sono stati destinati 378,5 miliardi di euro alla PAC 2023-2027. Tale ammontare rappresenta il 31,3% del bilancio totale dell'Unione. I maggiori beneficiari degli interventi sono la Francia (17,1%), la Spagna (12,5%), la Germania (11,2%), l'Italia (10,5%) e la Polonia (8,8%).