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8 aprile 2024 | Numero 49
Temi e provvedimenti in Senato → Giustizia
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Revisione del sistema sanzionatorio tributario, attribuzione del cognome ai figli, intelligenza artificiale nel settore della giustizia, intercettazioni di colloqui tra indagato e difensore, efficacia esecutiva dei pareri di congruità degli ordini professionali, processo telematico, efficienza del processo civile, morte volontaria medicalmente assistita, disposizioni in materia di prescrizione, aggravante di sciacallaggio, diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, contrasto alla surrogazione di maternità

Giustizia

La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell'ambito dell'esame, in Commissioni riunite con la 6a, dell'Atto di Governo n. 144, Schema di decreto legislativo recante revisione del sistema sanzionatorio tributario, avviato il 27 marzo con le relazioni della senatrice Zedda (FdI), per la 6a Commissione, e del senatore Berrino (FdI), per la 2a. Nella stessa seduta è stata avviata la discussione generale.
    Il provvedimento, in attuazione della delega per la riforma fiscale di cui alla legge n. 111/2023, introduce meccanismi di compensazione tra sanzioni da irrogare e sanzioni già irrogate per garantire l'applicazione del principio del ne bis in idem. Sono inoltre modificate le sanzioni penali per gli omessi versamenti non reiterati. Ulteriori disposizioni riguardano la riforma delle sanzioni amministrative, con particolare riferimento alla disciplina delle recidive, dei cumuli e delle continuazioni.
    Nella seduta degli Uffici di Presidenza delle Commissioni riunite del 3 aprile, con l'intervento di esperti di diritto e giustizia tributari (video), sono state avviate le audizioni informali, che proseguiranno nella seduta convocata martedì 9 aprile alle 14.
  • Audizioni nell'ambito dell'esame in sede redigente dei disegni di legge nn. 2, 21, 131 e 918, norme in materia di attribuzione del cognome ai figli, avviato l'11 gennaio con la relazione della senatrice Rossomando (PD).
    Le proposte prevedono modifiche alla disciplina civilistica sull'attribuzione del cognome al fine di garantire la parità tra i genitori, in linea con la recente giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo.
    Le audizioni informali, avviate il 15 febbraio, sono proseguite nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 3 aprile con gli interventi di Giulio Biino e Alessandra Mascellaro, rispettivamente Presidente e Consigliere del Consiglio Nazionale del Notariato (video).
  • Audizioni nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impatto dell'intelligenza artificiale nel settore della giustizia. Nella seduta plenaria del 3 aprile, la Commissione ha ascoltato l'avvocato Ernesto Belisario, esperto di intelligenza artificiale. È intervenuto per porre quesiti e chiedere chiarimenti, il senatore Bazoli (PD) (video). Giovedì 4 aprile, è stata la volta del Presidente di 3-I S.p.A, Gennaro Terracciano, che ha risposto ai quesiti posti dal senatore Sisler (FdI) e dal Presidente Bongiorno (LSP) (video).
  • Seguito dell'esame del ddl n. 932, sulle intercettazioni tra l'indagato e il proprio difensore e proroga delle operazioni, avviato in sede redigente il 28 novembre con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre.
    Al fine di salvaguardare il diritto alla difesa in giudizio tutelato dall'articolo 24 della Costituzione, si propone la modifica degli articoli 103 e 267 del codice di procedura penale, per definire con precisione l'ambito di applicazione del divieto di intercettazione delle conversazioni tra l'indagato e il proprio difensore. Il 27 febbraio sono stati pubblicati gli emendamenti presentati, illustrati il 5 marzo. Il 19 marzo la relatrice ha presentato il nuovo emendamento 2.100, in materia di limiti alla durata delle intercettazioni e relative deroghe. L'esame dei connessi subemendamenti è iniziato il 26 marzo.
    Nella seduta del 3 aprile, il vice ministro per la giustizia Sisto ha riferito in merito a ulteriori approfondimenti in corso in vista di una riformulazione dell'emendamento 2.100, anche in relazione ai rilievi sollevati nella precedente seduta dai senatori di opposizione circa la possibile esclusione dei reati di terrorismo dalla deroga ai limiti di durata delle intercettazioni prevista per i casi di criminalità organizzata. Sono quindi intervenuti i senatori Bazoli (PD) e Lopreiato (M5S), che hanno accolto favorevolmente i preannunciati approfondimenti, nonché il Presidente Bongiorno (LSP) e il senatore Berrino (FdI).
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 9 aprile alle 15.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 901, Norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali, avviato in sede redigente il 27 febbraio con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e rimesso in sede referente, con l'acquisizione delle fasi procedurali già svolte, il 13 marzo.
    La proposta prevede un'estensione delle disposizioni della legge n. 49/2023, cosiddetta «legge sull'equo compenso», che consente ai professionisti di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo, ma limitatamente ai rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica amministrazione. Il ddl in oggetto prevede di estendere tale possibilità anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti ordinari, quindi per la generalità delle prestazioni professionali, al fine di limitare la necessità ricorrere al giudice ordinario.
    Nella seduta del 3 aprile è iniziata la discussione generale, con l'intervento della senatrice Lopreiato (M5S).
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 9 aprile alle 15.
  • Seguito della discussione in sede redigente dei ddl sul processo telematico n. 558 e n. 766, avviata in sede redigente il 31 gennaio con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    La proposta n. 588 prevede l'istituzione presso il Ministero della giustizia di una piattaforma unica per il deposito degli atti dei processi civile, penale, amministrativo e tributario. Si intende così superare l'invio mediante posta elettronica certificata a favore di un sistema che risulti più funzionale alle esigenze degli operatori.
    Il ddl n. 766 mira invece, sempre in una prospettiva di adeguamento alle esigenze di digitalizzazione dei procedimenti, a modificare alcune disposizioni del codice di procedura civile e delle relative disposizioni attuative.
    Nella seduta del 3 aprile il Presidente Bongiorno (LSP) ha informato la Commissione della richiesta del senatore Berrino (FdI), avanzata nell'Ufficio di Presidenza del 26 marzo, di disgiungere la discussione dei disegni di legge al fine di esaminare il ddl n. 558, sotto il profilo tecnico, nell'ambito più generale del tema della digitalizzazione dei procedimenti giurisdizionali. La relatrice, senatrice Stefani, si è dichiarata favorevole alla disgiunzione, che è stata quindi deliberata dalla Commissione.
    Il seguito della discussione è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 9 aprile alle 15.
  • Audizioni nell'ambito dell'esame dell'atto del n. 137, schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 149/2022 in materia di efficienza del processo civile, avviato il 19 marzo con la relazione della senatrice Stefani (LSP).
    La legge 206/2021, recante la delega per la riforma del processo civile della durata di un anno, ha attribuito al Governo anche la facoltà di emanare, entro due anni dall’entrata in vigore dell’ultimo dei decreti attuativi, ulteriori decreti legislativi per apportarvi modifiche integrative e correttive. Il provvedimento interviene quindi su alcune disposizioni del precedente decreto per introdurre ulteriori elementi di semplificazione, digitalizzazione e razionalizzazione delle procedure nel quadro degli impegni assunti con il PNRR. In particolare si dispone l'eliminazione di obblighi e adempimenti riguardanti il deposito di atti in cancelleria, le notificazioni, la domiciliazione degli avvocati.
    Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 4 aprile, sono state avviate le audizioni informali, con l'intervento dell'avvocato Antonio De Notaristefani Di Vastogirardi, Presidente dell'Unione Nazionale delle Camere Civili, e dell'avvocato Francesco Greco, Presidente del Consiglio Nazionale Forense (video).
    Ulteriori audizioni sono previste nella seduta dell'Ufficio di Presidenza convocata giovedì 11 aprile alle 9,15.
  • Avvio della discussione congiunta in sede redigente, in Commissioni riunite con la 10a, dei ddl n. 65, Parrini (PD) e altri, n. 104, Bazoli (PD) e altri, n. 124, Pirro (M5S) e altri, n. 570, De Cristofaro (AVS) e altri, n. 1083, Paroli (FI-BP) e altri, Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita.
    Il ddl n. 65 interviene in materia di terapia del dolore e dignità nella fase finale della vita, nonché di modifiche all'articolo 580 del codice penale, riprendendo il testo dell'atto Senato n. 966 presentato nella scorsa legislatura. Il ddl n. 104, che riprende la proposta già esaminata durante la scorsa legislatura e approvata in prima lettura dalla Camera dei deputati, disciplina la facoltà della persona affetta da condizione clinica irreversibile di richiedere assistenza medica, sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale, allo scopo di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita, definendo presupposti, condizioni e modalità di esercizio di tale facoltà nel rispetto dei princìpi costituzionali, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e della Carta dei diritti fondamentali dell'UE. I ddl n. 124 e 570, di argomento affine, definiscono il trattamento eutanasico, nonché le condizioni e i requisiti per ricorrervi. Il ddl n. 1083, nel riproporre il testo del ddl n. 1464 presentato nella XVIII legislatura, interviene sulla questione di legittimità dell'articolo 580 del codice penale, nella parte in cui incrimina le condotte di aiuto al suicidio in alternativa alle condotte di istigazione, introducendo una forma attenuata di reato, con la previsione di condizioni che rendono meno grave l'illecito.
    Nella seduta del 4 aprile senatori Zanettin (FI-BP), relatore per la 2a, e Zullo, relatore per la 10a Commissione, hanno illustrato i disegni di legge e hanno proposto un ciclo di audizioni per svolgere adeguati approfondimenti istruttori. Sono intervenuti nella discussione generale, i senatori Bazoli (PD), Lopreiato (M5S), che ha proposto la disgiunzione del ddl n. 1083 in quanto non prevede un trattamento eutanasico, Pirro (M5S), Magni (AVS), nonché i senatori Scalfarotto (IV) e Ternullo (FI-BP) che hanno preannunciato una proposta di passaggio dell'esame alla sede referente, in considerazione della delicatezza dei temi trattati. Il Presidente Zaffini (FdI) si è riservato di valutare le proposte di carattere procedurale emerse nel corso del dibattito alla conclusione del ciclo di audizioni e ha proposto alle Commissioni riunite, che hanno convenuto, di fissare il termine per la presentazione delle proposte concernenti i soggetti da audire alle 12 di mercoledì 10 aprile.

Nelle convocazioni della 2a Commissione di questa settimana sono inoltre previste le seguenti attività:

  • Avvio delle audizioni informali nell'ambito della discussione in sede redigente del ddl n. 985 recante Disposizioni in materia di prescrizione, già approvato dalla Camera dei deputati, avviata con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) il 19 marzo e per la quale è stata preannunciata la presentazione di una richiesta di riassegnazione del disegno di legge in sede referente.
    La proposta, presentata alla Camera da Pittalis (FI) e altri deputati, concerne la revisione delle modifiche all'istituto della prescrizione introdotte da alcune recenti interventi legislativi. In particolare si ripristina la prescrizione sostanziale in luogo dell'improcedibilità prevista dalla legge Cartabia e si modificano le disposizioni della legge Bonafede prevedendo, anziché la cessazione definitiva del corso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, la sua sospensione temporanea per non oltre due anni dopo la sentenza di primo grado e per non oltre un anno dopo l'eventuale conferma della condanna in secondo grado.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 778 sull'introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio, avviato in sede redigente il 22 novembre con la relazione del senatore Potenti (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre.
    La proposta prevede l'introduzione, all'articolo 625 del Codice penale che disciplina le aggravanti del reato di furto, di un comma aggiuntivo della circostanza nella quale il fatto sia commesso approfittando delle condizioni conseguenti a calamità naturali. Alla presenza di tale aggravante si ricollega inoltre la procedibilità d'ufficio del reato. La discussione generale si è svolta nelle sedute del 30 novembre e del 19 marzo. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno scade alle 12 di martedì 9 aprile.
  • Seguito dell'esame congiunto dei ddl n. 81, n. 95, n. 466, n. 573 e n. 616, Diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, avviato in sede redigente il 22 marzo 2023 con la relazione del senatore Berrino (FdI) e rimesso in sede referente il 3 maggio.
    Obiettivo delle proposte è modificare la normativa sulla diffamazione per conseguire un diverso bilanciamento tra le esigenze di tutela delle persone offese e l'esercizio della libertà di informazione. Il 12, il 18 e il 26 aprile 2023 si sono svolte audizioni informali in Ufficio di Presidenza. Il 5 ottobre 2023 è iniziata la discussione generale e l'11 ottobre è stato adottato quale testo base per il seguito dell'esame il ddl n. 466. Il 27 febbraio 2024 sono stati pubblicati gli emendamenti presentati e il termine per la presentazione di ulteriori emendamenti, riaperto alla luce di ulteriori audizioni in corso, è scaduto il 5 aprile. Le audizioni informali sono proseguite il 6 e 14 marzo.

Procreazione medicalmente assistita: avvio delle audizioni

E' previsto questa settimana in 2a Commissione l'avvio delle audizioni informali nell'ambito dell'esame in sede referente del ddl n. 824, già approvato dalla Camera dei deputati, in trattazione congiunta con i ddl n. 163, Gasparri (FI-BP), n. 245, Rauti (Fdi) ed altri, e n. 475 Romeo (LSP) ed altri, recanti norme in materia di contrasto alla surrogazione di maternità (già assegnato in sede redigente e rimesso in referente il 6 marzo), avviato il 12 marzo con la relazione illustrativa della senatrice Campione (FdI).

L'art. 12, comma 6, della legge n. 40 del 2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita) contempla due diverse fattispecie penali, entrambe punite con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro, ovvero:

  • la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione del commercio di gameti o di embrioni;
  • - la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione della surrogazione di maternità.

In entrambi i casi, in caso di condanna, in base all’art. 12, comma 9, il medico è soggetto alla pena accessoria della sospensione dall'esercizio della professione da 1 a 3 anni.

In base all'art. 12, comma 10, la struttura presso cui è stata praticata la tecnica è soggetta alla sospensione dell’autorizzazione ad eseguire interventi di procreazione assistita e alla revoca della stessa in caso di recidiva o di più violazioni dei divieti previsti dall’art. 12.

Le proposte di legge intendono modificare l'art. 12 della legge n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità, prevedendo, in caso di reato commesso all'estero, la punibilità del cittadino italiano secondo la legge vigente in Italia. Il ddl n. 163, in particolare, prevede la reclusione da tre mesi a due anni e la multa da 600.000 a un milione di euro per chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, anche all'estero. Il ddl n. 475, invece, prevede la reclusione da quattro a dieci anni e la multa da 600.000 euro a 2 milioni di euro.