I boschi italiani cresciuti di quasi 600 mila ettari in 10 anni
«Il ruolo strategico delle foreste nel contrasto al Cambiamento Climatico in corso,
ha assunto una notevole considerazione a livello internazionale
e in ambito dell'Alleanza Atlantica NATO, se si considera che il Segretario
Generale della NATO, nella relazione generale Climate Change & Security Impact Assessment
ha indicato un elenco di Misure di Mitigazione da perseguire per ridurre e catturare
le emissioni militari di CO2 e, tra queste, compare la
compensazione attraverso il ripristino o la realizzazione di risorse forestali».
È quanto si legge nella
memoria depositata dal Comando Unità Forestali,
Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, in occasione dell'audizione in 4a Commissione
del Comandante del CUFA, Gen. C.A. Andrea Rispoli, nell'ambito delle audizioni
informali sul "Quadro di monitoraggio per la resilienza delle foreste europee".
«Proprio per il ruolo strategico rivestito dalle foreste come serbatoio di anidride carbonica - si legge ancora nella memoria - è facile comprendere quale importanza cruciale assuma il monitoraggio forestale, soprattutto quando possiede carattere di continuità nel tempo e permette di conoscere la consistenza e l'evoluzione del patrimonio forestale. In particolare gli inventari forestali sono uno strumento indispensabile per verificare lo stato e la consistenza quantitativa e qualitativa delle risorse forestali al fine anche di valutare il contributo al raggiungimento degli obiettivi di fissazione del carbonio stabiliti a livello internazionale e valutare e prevenire gli effetti del cambiamento climatico globale sul patrimonio forestale, sull'ambiente più in generale e sulla salute umana.
«In tale contesto l'Inventario Nazionale delle Foreste Italiane
fornisce un esame globale, approfondito e puntuale dello stato qualitativo
e quantitativo delle foreste del Paese. Esso rappresenta, in particolare,
lo strumento con cui contabilizzare il contenuto di carbonio
immagazzinato nelle foreste, in adempimento agli accordi sottoscritti
dall'Italia nell'ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici
delle Nazioni Unite (UNFCCC).
L'ultimo monitoraggio, denominato INFC2015 (anno base riferimento 2015), con dati
pubblicati lo scorso anno, è stato realizzato dall'Arma dei Carabinieri
Specialità Forestale dando continuazione alle attività svolte in passato
dal Corpo Forestale dello Stato con l'INFC2005 e con il primo Inventario forestale
nazionale del 1985 (IFNI).
«I dati raccolti nel libro "Foreste d'Italia", edito dall'Arma dei Carabinieri per illustrare i risultati dell'Inventario Forestale Nazionale, evidenziano come la superficie boschiva nazionale è aumentata, in 10 anni, di circa 586.925 ettari per un valore complessivo di 11.054.458 ettari di foresta, pari al 36,7 % del territorio nazionale; la consistenza dei boschi italiani, espressa come metri cubi di biomassa è aumentata del 18,4%, i valori ad ettaro sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi; lo stock di carbonio, nella biomassa epigea e nel legno morto, è passato da 490 milioni di tonnellate rispetto alla rilevazione del 2005 a 569 milioni di tonnellate di Carbonio organico, equivalente ad un valore della CO2 che passa da 1.798 milioni di tonnellate a 2.088 milioni di tonnellate, con un incremento di 290 milioni di tonnellate di CO2 stoccata e quindi sottratta all’atmosfera. Come noto, l'anidride carbonica è il gas serra maggiormente responsabile dell'innalzamento globale delle temperature».