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18 marzo 2024 | Numero 46
Temi e provvedimenti in Senato -> Giustizia
Giustizia

Intelligenza artificiale nel settore della giustizia, sequestro di strumenti elettronici, contrasto alla surrogazione di maternità, aggravante di sciacallaggio, efficacia esecutiva dei pareri di congruità degli ordini professionali, diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, priorità nell'esercizio dell'azione penale, intercettazioni di colloqui tra indagato e difensore, valore degli immobili espropriati, efficienza del processo civile, disposizioni in materia di prescrizione, attribuzione del cognome ai figli

Contrasto alla surrogazione di maternità: iniziato l'esame in sede referente

La scorsa settimana la Commissione Giustizia ha avviato l'esame in sede referente del ddl n. 824, già approvato dalla Camera dei deputati, in trattazione congiunta con i ddl n. 163, Gasparri (FI-BP), n. 245, Rauti (Fdi) ed altri, e n. 475 Romeo (LSP) ed altri, recanti norme in materia di contrasto alla surrogazione di maternità (già assegnato in sede redigente e rimesso in referente il 6 marzo).

L'art. 12, comma 6, della legge n. 40 del 2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita) contempla due diverse fattispecie penali, entrambe punite con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro, ovvero:
- la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione del commercio di gameti o di embrioni;
- la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione della surrogazione di maternità.
In entrambi i casi, in caso di condanna, in base all’art. 12, comma 9, il medico è soggetto alla pena accessoria della sospensione dall’esercizio della professione da 1 a 3 anni.
In base all’art. 12, comma 10, la struttura presso cui è stata praticata la tecnica è soggetta alla sospensione dell’autorizzazione ad eseguire interventi di procreazione assistita e alla revoca della stessa in caso di recidiva o di più violazioni dei divieti previsti dall’art. 12.

Le proposte di legge intendono modificare l'art. 12 della legge n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità, prevedendo, in caso di reato commesso all'estero, la punibilità del cittadino italiano secondo la legge vigente in Italia. Il ddl n. 163, in particolare, prevede la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro per chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, anche all'estero. Il ddl n. 475, invece, prevede la reclusione da quattro a dieci anni e la multa da 600.000 euro a 2 milioni di euro.

Nella seduta del 12 marzo, la senatrice Campione (FdI) ha svolto la relazione illustrativa. Il senatore Scalfarotto (IV), prima dell'apertura della discussione generale, è intervenuto per sottolineare la necessità di svolgere un ciclo di audizioni di esperti, in particolare per approfondire l'aspetto della punibilità di una condotta operata in Paesi in cui la stessa risulta legale. Sono intervenuti, in replica, i senatori Zanettin (FI-BP) e Berrino (FdI), nonché i senatori Bazoli (PD) e Lopreiato (M5S) per associarsi alla richiesta di audizioni sugli aspetti tecnici e giuridici del testo.

Il Presidente Bongiorno (LSP) ha quindi invitato tutti i Gruppi a definire un elenco dei soggetti da audire nel prossimo Ufficio di Presidenza.

Per un approfondimento, vedi dossier del Servizio Studi del Senato.

La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizione del sostituto Procuratore generale della Corte di Cassazione Antonio Balsamo, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impatto dell'intelligenza artificiale nel settore della giustizia, che si è svolta nella seduta plenaria del 12 marzo. Sono intervenuti per porre quesiti e chiedere chiarimenti, i senatori Berrino e Rastrelli (FdI), Rossomando e Bazoli (PD) nonché il Presidente Bongiorno (LSP) (video).
    Il seguito della procedura informativa è previsto questa settimana nella seduta plenaria di mercoledì 20 alle 9,15, con l'audizione del Professor Leopoldo Angrisani, ordinario di misure elettriche ed elettroniche presso l'Università Federico II di Napoli.
  • Seguito dell'esame dei ddl n. 690 e n. 806, Disposizioni in materia di sequestro di strumenti elettronici, avviato in sede redigente il 1° agosto con la relazione del senatore Rastrelli (FdI), rimesso in sede referente l'11 ottobre.
    Le due proposte, rispettivamente di iniziativa del senatore Scarpinato (M5S) e dei senatori Zanettin (FI-BP) e Bongiorno (LSP), prevedono l'introduzione nel Codice di procedura penale di un articolo 254-ter volto a disciplinare il sequestro di cellulari, tablet e personal computer, al fine di contemperare le esigenze delle autorità inquirenti di acquisizione del materiale probatorio con la tutela del diritto alla privacy per quanto riguarda i dati personali degli indagati. Il 3 ottobre si è svolta la discussione generale e il ddl n. 806 è stato adottato come testo base della discussione. Il 9 novembre sono stati pubblicati gli emendamenti presentati. Il 15 febbraio il relatore ha presentato l'emendamento 1.100, integralmente sostitutivo del ddl n. 806. Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 20 febbraio, si sono svolte le audizioni informali. Il 27 febbraio sono stati pubblicati i subemendamenti all'emendamento del relatore.
    Nella seduta del 12 marzo è proseguita la votazione dei subemendamenti all'emendamento 1.100, assunto come testo base della discussione, iniziata il 6 marzo. La Commissione ha approvato l'emendamento 1.100 del relatore, nel testo modificato dall'approvazione del subemendamento 1.100/47, pubblicato in allegato al resoconto.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 19 alle 14.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 778 sull'introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio, avviato in sede redigente il 22 novembre con la relazione del senatore Potenti (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre.
    La proposta prevede l'introduzione, all'articolo 625 del Codice penale, che disciplina le aggravanti del reato di furto, di un comma aggiuntivo della circostanza nella quale il fatto sia commesso approfittando delle condizioni conseguenti a calamità naturali. Alla presenza di tale aggravante si ricollega inoltre la procedibilità d'ufficio del reato.
    Il 30 novembre è stata avviata la discussione generale.
    Nella seduta del 12 marzo la senatrice Lopreiato (M5S) ha chiesto di svolgere un breve ciclo di audizioni sul tema in oggetto. Il Presidente Bongiorno (LSP) ha rinviato la decisione all'Ufficio di Presidenza. Nella seduta del 13 marzo, il Presidente ha rilevato la necessità di concludere entro la settimana successiva la fase della discussione generale.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 19 alle 14.
  • Seguito della discussione del ddl n. 901, Norme in tema di conferimento di efficacia di titolo esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi professionali, avviato in sede redigente il  27 febbraio con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e rimesso in sede referente il 6 marzo.
    La proposta prevede un'estensione delle disposizioni della legge n. 49/2023, cosiddetta «legge sull'equo compenso», che consente ai professionisti di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di congruità aventi valore di titolo esecutivo, ma limitatamente ai rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica amministrazione. Il ddl in oggetto prevede di estendere tale possibilità anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti ordinari, quindi per la generalità delle prestazioni professionali, al fine di limitare la necessità ricorrere al giudice ordinario.
    Nella seduta del 13 marzo, considerando la riassegnazione del disegno di legge in sede referente, la Commissione ha deliberato l'acquisizione delle fasi procedurali già svolte in sede redigente.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute convocate a partire da martedì 19 alle 14.
  • Seguito dell'esame dei ddl n. 81, n. 95, n. 466, n. 573 e n. 616, Diffamazione a mezzo stampa e lite temeraria, avviato in sede redigente il 22 marzo con la relazione del senatore Berrino (FdI) e rimesso in sede referente il 3 maggio.
    Obiettivo delle proposte è modificare la normativa sulla diffamazione per conseguire un diverso bilanciamento tra le esigenze di tutela delle persone offese e l'esercizio della libertà di informazione. Il 12, il 18 e il 26 aprile 2023 si sono svolte audizioni informali in Ufficio di Presidenza. La discussione generale è iniziata il 5 ottobre. Il 27 febbraio sono stati pubblicati gli emendamenti presentati e il termine per la presentazione di ulteriori emendamenti è stato riaperto fino al 13 marzo.
    Nella seduta del 13 marzo, il Presidente Bongiorno ha proposto un ulteriore posticipo alla luce delle audizioni ancora in corso. La Commissione ha quindi convenuto di fissare il nuovo termine per la presentazione di emendamenti a venerdì 5 aprile alle 12.
    Le audizioni informali in Ufficio di Presidenza, avviate il 6 marzo, sono proseguite nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 14 marzo con l'intervento di Antonio Gullo, ordinario di Diritto penale presso l'Università Luiss (video).
  • Seguito delle audizioni informali nell'ambito dell'esame del ddl n. 933, sui criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale, avviato il 28 novembre in sede redigente con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e rimesso in sede referente il 6 dicembre.
    La proposta individua tre criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale: la gravità dei fatti, le situazioni di violenza domestica o minorata difesa, l'offensività concreta del reato. L'iniziativa intende quindi dare attuazione alla diffusa opinione, emersa anche dalla relazione della Commissione incaricata di elaborare proposte di riforma penale nella precedente legislatura (cd. Commissione Lattanzi), secondo la quale il canone costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale può essere opportunamente conciliato con una gestione della concreta mole delle notizie di reato basata su indicazioni di priorità individuate dal legislatore.
    Le audizioni informali, avviate il 16 gennaio, sono proseguite nella seduta dell'Ufficio di Presidenza del 14 marzo con l'intervento di Francesco Caprioli, ordinario di Diritto processuale penale presso l'Università La Sapienza di Roma (video).

Nelle convocazioni della 2a Commissione di questa settimana sono inoltre previste le seguenti attività:

  • Seguito dell'esame del ddl n. 932, sulle intercettazioni tra l'indagato e il proprio difensore e proroga delle operazioni, avviato in sede redigente il 28 novembre con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e rimesso in sede referente il 6 dicembre. Il termine per la presentazione di emendamenti è scaduto il 9 gennaio.
    Al fine di salvaguardare il diritto alla difesa in giudizio tutelato dall'articolo 24 della Costituzione, si propone la modifica degli articoli 103 e 267 del codice di procedura penale, per definire con precisione l'ambito di applicazione del divieto di intercettazione delle conversazioni tra l'indagato e il proprio difensore. Il 27 febbraio sono stati pubblicati gli emendamenti presentati. Il 5 marzo si è svolta l'illustrazione degli emendamenti.
  • Seguito dell'esame del ddl n. 954 sulla determinazione del valore dell'immobile espropriato, avviato in sede redigente il 14 febbraio con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e rimesso in sede referente il 6 marzo.
    La proposta intende modificare l'articolo 568 del codice di procedura civile al fine di rendere la determinazione del valore degli immobili espropriati meno soggetta alla discrezionalità degli esperti nominati dal giudice, più coerente con la definizione di un importo proporzionato al valore reale del bene e più standardizzata a livello nazionale. Sono a tal fine richiamate nel testo le norme UNI di riferimento e i migliori standard estimativi nazionali.
  • Avvio dell'esame dell'atto del n. 137, schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 149/2022 in materia di efficienza del processo civile, approvato dal Consiglio dei ministri in esame preliminare il 15 febbraio.
    La legge 206/2021, recante la delega per la riforma del processo civile della durata di un anno, ha attribuito al Governo anche la facoltà di emanare, entro due anni dall’entrata in vigore dell’ultimo dei decreti attuativi, ulteriori decreti legislativi per apportarvi modifiche integrative e correttive. Il provvedimento interviene quindi su alcune disposizioni del precedente decreto per introdurre ulteriori elementi di semplificazione, digitalizzazione e razionalizzazione delle procedure nel quadro degli impegni assunti con il PNRR. In particolare si dispone l'eliminazione di obblighi e adempimenti riguardanti il deposito di atti in cancelleria, le notificazioni, la domiciliazione degli avvocati.
  • Avvio della discussione in sede redigente del ddl n. 985 recante Disposizioni in materia di prescrizione, già approvato dalla Camera dei deputati.
    La proposta, presentata alla Camera da Pittalis (FI) e altri deputati, concerne la revisione delle modifiche all'istituto della prescrizione introdotte da alcune recenti interventi legislativi. In particolare si ripristina la prescrizione sostanziale in luogo dell'improcedibilità prevista dalla legge Cartabia e si modificano le disposizioni della legge Bonafede prevedendo, anziché la cessazione definitiva del corso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, la sua sospensione temporanea per non oltre due anni dopo la sentenza di primo grado e per non oltre un anno dopo l'eventuale conferma della condanna in secondo grado.
  • Audizioni nell'ambito dell'esame in sede redigente dei disegni di legge nn. 2, 21, 131 e 918, norme in materia di attribuzione del cognome ai figli, avviato l'11 gennaio con la relazione della senatrice Rossomando (PD).
    Le proposte prevedono modifiche alla disciplina civilistica sull'attribuzione del cognome al fine di garantire la parità tra i genitori, in linea con la recente giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell'uomo.
    Le audizioni informali, avviate il 15 febbraio, proseguiranno nella seduta dell'Ufficio di Presidenza di giovedì 21 alle 9,15.