Contrasto alla surrogazione di maternità: iniziato l'esame in sede referente
La scorsa settimana la Commissione Giustizia ha avviato l'esame in sede referente del ddl n. 824, già approvato dalla Camera dei deputati, in trattazione congiunta con i ddl n. 163, Gasparri (FI-BP), n. 245, Rauti (Fdi) ed altri, e n. 475 Romeo (LSP) ed altri, recanti norme in materia di contrasto alla surrogazione di maternità (già assegnato in sede redigente e rimesso in referente il 6 marzo).
L'art. 12, comma 6, della
legge n. 40 del 2004 (Norme in materia di procreazione medicalmente assistita)
contempla due diverse fattispecie penali, entrambe punite con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la
multa da 600.000 a un milione di euro, ovvero:
- la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione del commercio di gameti o di embrioni;
- la realizzazione, organizzazione o pubblicizzazione della surrogazione di maternità.
In entrambi i casi, in caso di condanna, in base all’art. 12, comma 9, il medico è soggetto alla pena
accessoria della sospensione dall’esercizio della professione da 1 a 3 anni.
In base all’art. 12, comma 10, la struttura presso cui è stata praticata la tecnica è soggetta alla
sospensione dell’autorizzazione ad eseguire interventi di procreazione assistita e alla revoca della stessa
in caso di recidiva o di più violazioni dei divieti previsti dall’art. 12.
Le proposte di legge intendono modificare l'art. 12 della legge n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità, prevedendo, in caso di reato commesso all'estero, la punibilità del cittadino italiano secondo la legge vigente in Italia. Il ddl n. 163, in particolare, prevede la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro per chiunque realizzi, organizzi o pubblicizzi la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, anche all'estero. Il ddl n. 475, invece, prevede la reclusione da quattro a dieci anni e la multa da 600.000 euro a 2 milioni di euro.
Nella seduta del 12 marzo, la senatrice Campione (FdI) ha svolto la relazione illustrativa. Il senatore Scalfarotto (IV), prima dell'apertura della discussione generale, è intervenuto per sottolineare la necessità di svolgere un ciclo di audizioni di esperti, in particolare per approfondire l'aspetto della punibilità di una condotta operata in Paesi in cui la stessa risulta legale. Sono intervenuti, in replica, i senatori Zanettin (FI-BP) e Berrino (FdI), nonché i senatori Bazoli (PD) e Lopreiato (M5S) per associarsi alla richiesta di audizioni sugli aspetti tecnici e giuridici del testo.
Il Presidente Bongiorno (LSP) ha quindi invitato tutti i Gruppi a definire un elenco dei soggetti da audire nel prossimo Ufficio di Presidenza.
Per un approfondimento, vedi dossier del Servizio Studi del Senato.