La settimana scorsa la 1a Commissione ha svolto le seguenti attività:
- Seguito dell'esame in sede referente del ddl n. 997
di conversione in legge del decreto-legge n. 7/2024 in materia di consultazioni
elettorali dell'anno 2024, avviato il 1°
febbraio con la relazione del Presidente Balboni (FdI).
Il provvedimento stabilisce che l'8 e il 9 giugno si terranno le elezioni per il Parlamento europeo, che potranno essere abbinate alle consultazioni amministrative e regionali eventualmente previste per gli enti territoriali. Viene inoltre abolito il limite di mandati per i sindaci dei Comuni con meno di 5.000 abitanti mentre per quelli tra i 15.000 e i 5.000 il limite viene ampliato da due a tre mandati.
Ulteriori disposizioni disciplinano la revisione delle anagrafi della popolazione residente e la determinazione della popolazione legale. Il 6 febbraio si è svolta la discussione generale. Il 13 febbraio sono stati pubblicati i testi degli emendamenti e ordini del giorno presentati, illustrati nella seduta del 20 febbraio.
Nella seduta del 5 marzo è proseguita la votazione degli emendamenti e ordini del giorno, avviata il 22 febbraio, che si è conclusa nella seduta del 6 marzo (2a pomeridiana). Nel corso dei lavori sono stati riformulati alcuni emendamenti e ordini del giorno, pubblicati negli allegati ai rispettivi resoconti. In attesa del parere della 5a Commissione sugli emendamenti approvati, il Presidente Balboni ha rinviato a una successiva seduta la votazione del mandato al relatore.
Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenaria di martedì 12 alle 20. - Seguito dell'esame in sede referente, avviato il 23
novembre con la relazione del Presidente Balboni (FdI), dei ddl
costituzionali sull'elezione diretta del Presidente del Consiglio,
n.
935, di iniziativa governativa, e n.
830, presentato da Matteo Renzi e altri senatori del Gruppo IV.
Entrambe le proposte, al fine di raffozare la stabilità dei Governi, prevedono l'elezione del Presidente del Consiglio a suffragio universale e diretto, contestualmente all'elezione del Parlamento. I due ddl si differenziano invece per la disciplina di altri istituti come la votazione della fiducia e lo scioglimento delle Camere. La proposta governativa prevede inoltre l'abrogazione dei senatori a vita di nomina presidenziale, fatta salva la permanenza in carica di quelli già nominati e rimanendo immutate le disposizioni sull'assunzione della carica di senatore di diritto e a vita da parte dei Presidenti della Repubblica a fine mandato.
Tra il 28 novembre e il 9 gennaio si sono svolte le audizioni informali. La discussione generale, avviata il 16, si è conclusa il 24 gennaio e nella stessa seduta la Commissione ha adottato il ddl costituzionale n. 935 come testo base della discussione.
Il 7 e il 13 febbraio sono stati pubblicati i testi degli emendamenti, subemendamenti e ordini del giorno presentati. L'illustrazione degli emendamenti, avviata il 7 febbraio, si è conclusa il 20. Il 21 febbraio sono state rese comunicazioni sugli emendamenti improponibili e inammissibili.
Nella seduta del 6 marzo (antimeridiana) è iniziata la fase della votazione degli emendamenti, proseguita nella 1a e nella 2a seduta pomeridiana dello stesso giorno.
Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 12 alle 11,30.
Nelle convocazioni
di questa settimana è inoltre
previsto il seguito dell'esame in sede referente dei ddl costituzionali
recanti Modifiche agli articoli 116 e 117 della Costituzione in materia
di autonomia regionale e riparto di competenze legislative, n.
542, n.
744, avviato il 1°
agosto con la relazione del senatore Della Porta (FdI), e n.
116, avviato il 2
maggio con la relazione del senatore Occhiuto (FI-BP).
Le proposte hanno l'obiettivo di modificare l'attuale previsione
costituzionale sul regionalismo differenziato da realizzare mediante
intese tra Stato e Regioni approvate con legge ordinaria.
La previsione,
introdotta con la riforma costituzionale del 2001 e tuttora inattuata, è
anche oggetto dei ddl n. 615 e abbinati, che mirano ad introdurre una
legge ordinaria recante i principi generali e le procedure attuative per
la stipulazione e attuazione delle intese.
Le proposte nn. 542 e 744
mirano invece a modificare le disposizioni costituzionali per limitare
la differenziazione delle autonomie regionali attuabile mediante le
intese, in nome della salvaguardia dei principi di eguaglianza e di
unità della Repubblica.
Il ddl n. 116 è volto a modificare l'articolo
117 della Costituzione per assegnare in via esclusiva allo Stato la
competenza in materia di tutela della salute, con l'obiettivo di
superare la frammentazione dell'attuale sistema basato sui servizi
sanitari regionali.
Il 6 febbraio si è conclusa la discussione generale
avviata il 10 gennaio e il ddl n. 744 è stato adottato come testo base
della discussione. Il termine per la presentazione di emendamenti e
ordini del giorno è scaduto il 15 febbraio.