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12 febbraio 2024 | Numero 41
Segnalazioni -> Corte dei conti europea

Piano Ue per le riforme e la crescita dei Balcani occidentali

Fondi per 6 miliardi. La Corte dei conti europea chiede più chiarezza e maggiore ambizione

L'8 novembre 2023 la Commissione ha proposto di istituire uno strumento per le riforme e la crescita per i Balcani occidentali quale parte di un nuovo piano di crescita per la regione, con un finanziamento di 6 miliardi di euro. Sia il Parlamento europeo che il Consiglio hanno chiesto alla Corte dei conti europea di formulare un parere sulla proposta. Il parere è ora disponibile nel sito della Corte come "Relazione speciale 01/2022".

Il provvedimento Ue mira a promuovere la crescita economica, aumentare la convergenza socioeconomica con i paesi dell'Unione europea e accelerare l'allineamento con i valori e le leggi UE in vista della futura adesione all'Unione.

Gli auditor della Corte - si legge nel sito dell'istituzione - accolgono con favore l'introduzione di condizioni più stringenti per i finanziamenti, collegando i pagamenti al rispetto di condizioni che dovranno essere stabilite nei programmi di riforme per i vari paesi. «Vi è però il rischio che le condizioni di erogazione non siano abbastanza ambiziose e che gli indicatori non siano sufficientemente chiari e misurabili. Resta anche difficile garantire la sostenibilità delle riforme, in particolare alla luce della scarsa capacità amministrativa della regione», ha affermato Laima Liucija Andrikienė, Membro della Corte responsabile del parere. «Inoltre, la Commissione europea non dovrebbe solo formulare osservazioni, ma anche poter chiedere ai governi dei Balcani occidentali di rivedere e modificare di conseguenza i propri programmi di riforme». Gli auditor della Corte suggeriscono inoltre di elaborare orientamenti pertinenti per valutare il rispetto soddisfacente delle condizioni di pagamento stabilite nei programmi di riforme.

Per il periodo 2024-2027 è previsto un sostegno fino a 6 miliardi di euro (2 miliardi di euro in sostegno a fondo perduto e 4 miliardi di euro in prestiti).
I Paesi interessati sono Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia.
Considerando che nell'attuale bilancio UE sono già stati messi a disposizione dei paesi in fase di preadesione (compresa la Turchia) oltre 14 miliardi di euro, la Corte sottolinea che gli importi da fornire attraverso lo strumento rappresentano un aumento sostanziale (oltre il 40%) dei finanziamenti previsti per i paesi dei Balcani occidentali fino al 2027.

Principi dello Stato di diritto

I 6 principi dello Stato di diritto e la loro applicazione nei 6 Paesi dei Balcani occidentali

Il Consiglio d'Europa ha definito lo Stato di diritto come un concetto multidimensionale (vedi immagine sopra) in base al quale, tra l'altro, tutti i pubblici poteri agiscono entro i limiti fissati dalla legge, nel rispetto dei valori della democrazia e dei diritti fondamentali, sotto il controllo di organi giurisdizionali indipendenti e imparziali.
L'Unione europea (UE) ha adottato questa definizione e ha sancito lo Stato di diritto all'articolo 2 del Trattato sull'Unione europea come uno dei valori comuni degli Stati membri, indicandolo come principio guida della sua politica estera. Lo Stato di diritto è anche una condizione essenziale e necessaria per l'adesione all'UE.

Lo ricorda la Corte dei conti europea nel parere sulla proposta di istituire uno strumento per le riforme e la crescita per i Balcani occidentali, in cui si sottolinea che la Commissione europea dovrebbe poter chiedere ai governi dei Balcani occidentali di rivedere e modificare di conseguenza i propri programmi di riforme.

I sei paesi dei Balcani occidentali situati al di fuori dell'UE (Albania, Bosnia- Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia) ricevono finanziamenti da diverse fonti, ma l'UE è il principale donatore della regione. L'assistenza finanziaria UE viene erogata a questi paesi principalmente attraverso lo strumento di preadesione (attualmente IPA II). Lo Stato di diritto è uno dei nove settori prioritari dell'IPA II. In quanto tale, è sostenuto da una dotazione di bilancio dedicata che ammontava a 700 milioni di euro per il periodo 2014-2020.

Gli auditor della Corte hanno verificato se il sostegno UE allo Stato di diritto nei Balcani occidentali nel periodo 2014-2020 sia stato efficace. Hanno preso in esame le seguenti componenti delle Stato di diritto: giustizia e potere giudiziario, lotta alla corruzione e diritti umani e soprattutto l’accesso alla giustizia e la libertà di espressione. In particolare, hanno valutato se tale sostegno fosse ben concepito e se abbia raggiunto i risultati previsti.

Nel complesso, è stato riscontrato che, sebbene l'azione dell’UE abbia contribuito alle riforme in settori tecnici e operativi quali il miglioramento dell'efficienza del sistema giudiziario e lo sviluppo della legislazione pertinente, ha avuto un impatto complessivo limitato sulle riforme essenziali dello Stato di diritto nella regione. Ciò è dovuto fondamentalmente all'insufficiente volontà politica interna di portare avanti le riforme necessarie.