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5 febbraio 2024 | Numero 40
Temi e provvedimenti in Senato -> Affari costituzionali, interni

Riacquisto della cittadinanza italiana, guardie giurate, sostegno psicologico alle Forze di polizia, diritto di voto in regione diversa da quella di residenza, Protocollo Italia-Albania in materia migratoria, elezioni del 2024, elezione diretta del Presidente del Consiglio, riparto di competenze legislative

Affari costituzionali, interni

La settimana scorsa la 1a Commissione ha svolto le seguenti attività.

  • Seguito della discussione congiunta, in sede redigente, dei ddl n. 295 e n. 919 in materia di riacquisto della cittadinanza italiana, avviata nella seduta del 24 gennaio (pomeridiana) con la relazione del Presidente Balboni (FdI). In particolare il ddl n. 295 mira ad abrogare una disposizione di cui alla legge n. 91/1992, già censurata dalla Cassazione del 2009 in quanto discriminatoria nei confronti delle donne. Tale norma prevede la perdita della cittadinanza italiana da parte della donna che abbia contratto matrimonio con un cittadino straniero prima del 1° gennaio 1948 e produce rilevanti conseguenze anche in merito all'acquisto della cittadinanza da parte dei figli. Il ddl n. 919, per venire incontro ad una istanza diffusa nelle comunità italiane residenti all'estero, dispone la riapertura per un periodo di quattro anni dei termini per la presentazione della dichiarazione necessaria a ottenere il riconoscimento della cittadinanza da parte di coloro che l'hanno persa per naturalizzazione.
    Nella seduta del 30 gennaio (1a pomeridiana) il relatore ha illustrato i ddl di argomento affine n. 98, presentato dai senatori Giacobbe (PD) e La Marca (PD), e n. 752, presentato dal senatore Menia (FdI). La Commissione ne ha quindi deliberato la trattazione in discussione congiunta.
  • Avvio della discussione in sede redigente dei ddl in materia di guardie giurate, n. 119, presentato dalla senatrice Pirro (M5S), e n. 902, presentato dal senatore Balboni (FdI) e altri. Le proposte mirano a disciplinare compiutamente la professione di guardia giurata, in linea con l'accresciuta complessità delle attuali esigenze di garanzia dell'ordine pubbilco. Entrambi i testi prevedono l'istituzione di un albo nazionale articolato in due sezioni rispettivamente dedicate alle aspiranti guardie giurate e ai soggetti già abilitati all'esercizio della professione. Sono inoltre individuati alcuni requisiti fondamentali mentre per altri si rinvia ai decreti attuativi che saranno emanati dal Ministro dell'interno. Sono anche previste sanzioni in caso di impiego a servizi di vigilanza di personale non qualificato.
    Nella seduta del 30 gennaio (1a pomeridiana) il senatore Della Porta (FdI) ha svolto la relazione illustrativa dei due ddl e la Commissione ne ha deliberato la trattazione congiunta. La senatrice Pirovano (LSP) ha preannunciato la presentazione di una proposta di argomento affine da parte del proprio Gruppo.
  • Avvio della discussione in sede redigente del ddl n. 370, Osservatorio nazionale per il sostegno psicologico alle Forze di polizia, presentato dalla senatrice Pirovano (LSP) e altri. Considerando i dati emersi da recenti rilevazioni sull'aumento del numero dei suicidi e su altri sintomi diffusi di disagio psicologico tra gli agenti delle Forze dell'ordine, la proposta prevede l'istituzione di un Osservatorio incaricato di monitorare tali fenomeni e di presentare al Parlamento una relazione annuale in materia. Sulla base di tali relazioni e dei criteri che saranno individuati da apposito Dpcm, i vari corpi di polizia provvederanno a predisporre e attuare specifici programmi di formazione per il rispettivo personale.
    Nella seduta del 30 gennaio (1a pomeridiana) il Presidente Balboni ha svolto la relazione illustrativa in sostituzione del relatore Occhiuto (FI-BP). Per sottolineare l'urgenza della proposta in esame, è intervenuta la senatrice Pirovano (LSP).
  • Avvio dell'esame in sede referente dei ddl n. 787, già approvato dalla Camera dei deputati, delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza, e delle proposte di argomento affine n. 211 Gelmini (Az), n. 258 Floridia (AVS) ed altri, n. 302 Giorgis (PD) e altri, e n. 354 Verducci (PD). La proposta presentata dalla deputata Madia (PD) e altri, esaminata alla Camera in trattazione congiunta con altri progetti di iniziativa parlamentare dichiarati assorbiti, ha l'obiettivo di consentire ai cittadini gravati da impedimenti per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazione di assistenza familiare, di esercitare il proprio diritto in una regione diversa da quella del comune di residenza nelle cui liste elettorali risultino iscritti.
    Nella seduta del 30 gennaio (2a pomeridiana) la relatrice Spinelli (FdI) ha illustrato le proposte e la Commissione ne ha deliberato l'esame congiunto. Dopo l'intervento del senatore Parrini (PD), la senatrice Maiorino (M5S) ha chiesto di sollecitare l'assegnazione alla Commissione del disegno di legge di argomento affine n. 799, presentato dalla senatrice Naturale (M5S), in modo da poterlo abbinare alle proposte già in esame. Il Presidente Balboni (FdI) ha assicurato il proprio impegno in tal senso. Nella seduta del 31 gennaio, il ddl n. 799 è stato illustrato dalla senatrice Spinelli e la Commissione ne ha disposto la trattazione congiunta. Il senatore Giorgis è intervenuto incidentalmente per chiedere chiarimenti sull'attuabilità della proposta, nell'ipotesi di una sua sollecita approvazione. Il Presidente Balboni e il sottosegretario per l'interno Wanda Ferro, hanno quindi rappresentato alcune criticità che la proposta potrebbe determinare in caso di applicazione nelle elezioni politiche, con particolare riferimento alle garanzie di segretezza del voto. Sono poi intervenuti nella discussione generale i senatori Giorgis (PD), Lisei (FdI), Maiorino, De Cristofaro (AVS), Parrini nonché, in replica, il Presidente, la relatrice e il sottosegretario Ferro. L'esame è proseguito nella seduta del 1° febbraio. La relatrice Spinelli ha proposto di adottare quale testo base il ddl n. 787, già approvato dalla Camera. Dopo gli interventi dei senatori Giorgis, Lisei (FdI), Magni (AVS), Parrini e Cataldi (M5S), nonché in replica del sottosegretario Ferro e del Presidente Balboni, la proposta è risultata approvata a maggioranza. La Commissione ha inoltre fissato il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno alle 12 di lunedì 12 febbraio.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute di martedì 6 alle 12.45 e di mercoledì 7 alle 20. Nella seduta dell'Ufficio di Presidenza di giovedì 8 alle 8,30 è inoltre programmato l'avvio delle audizioni informali.
  • Avvio dell'esame in sede referente, in Commissioni riunite con la 3a, del ddl n. 995, di ratifica del Protocollo Italia-Albania in materia migratoria, già approvato dalla Camera dei deputati. L'accordo prevede l'equiparazione di determinate aree del territorio albanese agli hotspot e ai Centri di permanenza per il rimpatrio italiani disciplinati dal Testo unico sull'immigrazione. Su tali aree si eserciteranno quindi la giurisdizione del Tribunale di Roma e le competenze del Prefetto e del Questore di Roma nonché del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Nelle strutture sul territorio albansese saranno inoltre operativi un nucleo di polizia giudiziaria, uno di polizia penitenziaria e un ufficio di sanità marittima, aerea e di confine. I migranti fruiranno del diritto alla difesa rilasciando una procura speciale a distanza. I colloqui riservati con il difensore e la partecipazione di quest'ultimo alle udienze si svolgeranno con modalità di collegamento audiovisivo. Per la realizzazione delle strutture è prevista una generale clausola di deroga, in materia di contratti pubblici, ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, del codice delle leggi antimafia e dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione Europea. Specifiche disposizioni disciplinano l'applicazione all'interno delle strutture delle leggi penali sostanziali e processuali italiane.
    Nella seduta del 31 gennaio i senatori Dreosto (LSP), relatore per la 3a, e Lisei (FdI) per la 1a Commissione, hanno illustrato il provvedimento. Nel successivo dibattito sull'ordine dei lavori, sono intervenuti i senatori Alfieri (PD), Marton (M5S), Lisei (FdI), Maiorino (M5S), Parrini (PD), Menia (FdI), Valente (PD) e, in replica, i relatori, nonché il Presidente Balboni (FdI). La Commissione ha quindi deliberato lo svolgimento delle audizioni dell'ambasciatore d'Italia in Albania, Fabrizio Bucci, e del Vice Presidente e Commissario europeo per l'educazione Margaritis Schinas. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno è stato fissato alle 11 del 2 febbraio. Nella seduta in Commissioni riunite del 1° febbraio, il Presidente Balboni ha dato conto dell'impossibilità di svolgere le previste audizioni per la mancata disponibilità dei soggetti da audire e ha proposto di chiedere all'ambasciatore Bucci di far pervenire, entro lunedì 5 febbraio, una nota scritta sui contenuti del Protocollo e sui soggetti istituzionali albanesi coinvolti nella sua attuazione. Dopo l'intervento del relatore Dreosto, il senatore Parrini ha proposto di invitare a consegnare una memoria scritta anche la rappresentante per l'Italia presso l'Agenzia Onu per i Rifugiati (UNHCR), Chiara Cardoletti. Il Presidente Balboni ha accolto l'istanza, ritenendo opportuno un ampliamento dei contributi scritti, purché trasmessi entro il termine del 5 febbraio. Sull'ordine dei lavori e la ristrettezza dei tempi del dibattito, sono poi intervenuti i senatori Borghi (Iv), Cataldi (M5S), Magni (AVS), Barcaiuolo (Fdi), Marton (M5S) e Parrini nonché, in replica, il Presidente. Le Commissioni hanno convenuto di posticipare il termine per la presentazione di emendamenti dalle 11 alle 14 del 2 febbraio e il Presidente Balboni si è riservato di rappresentare alla Presidenza del Senato l'opportunità di posticipare di una settimana la calendarizzazione del ddl in Aula, prevista per mercoledì 7 febbraio. È quindi iniziata la discussione generale, con l'intervento dei senatori Magni, Barcaiuolo, Licheri (M5S), Parrini e Marton nonché, in replica, del sottosegretario agli esteri Silli e del Presidente Craxi (FI-BP).
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute delle Commissioni riunite convocate martedì 6 alle 10 e alle 20 nonché mercoledì 7 alle 8,30. Inoltre nella seduta degli Uffici di Presidenza riuniti di martedì 6 alle 11,30 è stata riprogrammata l'audizione informale dell'ambasciatore Bucci.
  • Avvio dell'esame in sede referente del ddl n. 997 di conversione in legge del decreto-legge n. 7/2024 in materia di consultazioni elettorali dell'anno 2024. Il provvedimento stabilisce che l'8 e il 9 giugno si terranno le elezioni per il Parlamento europeo, che potranno essere abbinate alle consultazioni amministrative e regionali eventualmente previste per gli enti territoriali. Viene inoltre abolito il limite di mandati per i sindaci dei Comuni con meno di 5.000 abitanti mentre per quelli tra i 15.000 e i 5.000 il limite viene ampliato da due a tre mandati. Ulteriori disposizioni disciplinano la revisione delle anagrafi della popolazione residente e la determinazione della popolazione legale.
    Nella seduta del 1° febbraio, il Presidente Balboni ha svolto la relazione illustrativa. La Commissione ha quindi deliberato di fissare il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno alle 12 di lunedì 12 febbraio.
    Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute di martedì 6 alle 12.45 e di mercoledì 7 alle 20.

Nelle convocazioni della 1a Commissione di questa settimana sono inoltre previste le seguenti attività.

  • Seguito dell'esame in sede referente, avviato il 23 novembre con la relazione del Presidente Balboni, dei ddl costituzionali sull'elezione diretta del Presidente del Consiglio, n. 935, di iniziativa governativa, e n. 830, presentato da Matteo Renzi e altri senatori del Gruppo IV. Entrambe le proposte, al fine di raffozare la stabilità dei Governi, prevedono l'elezione del Presidente del Consiglio a suffragio universale e diretto, contestualmente all'elezione del Parlamento. I due ddl si differenziano invece per la disciplina di altri istituti come la votazione della fiducia e lo scioglimento delle Camere. La proposta governativa prevede inoltre l'abrogazione dei senatori a vita di nomina presidenziale, fatta salva la permanenza in carica di quelli già nominati e rimanendo immuate le disposizioni sull'assunzione della carica di senatore di diritto e a vita da parte dei Presidenti della Repubblica a fine mandato. Tra il 28 novembre e il 9 gennaio si sono svolte le audizioni informali. La discussione generale, avviata il 16, si è conclusa il 24 gennaio e nella stessa seduta la Commissione ha adottato il ddl costituzionale n. 935 come testo base della discussione. Il termine per la presentazione degli emendamenti e degli ordini del giorno è scaduto il 5 febbraio.
  • Seguito dell'esame in sede referente dei ddl costituzionali recanti Modifiche agli articoli 116 e 117 della Costituzione in materia di autonomia regionale e riparto di competenze legislative, n. 542, n. 744, avviato il 1° agosto con la relazione del senatore Della Porta (FdI), e n. 116, avviato il 2 maggio con la relazione del senatore Occhiuto (FI-BP).
    Le proposte hanno l'obiettivo di modificare l'attuale previsione costituzionale sul regionalismo differenziato da realizzare mediante intese tra Stato e Regioni approvate con legge ordinaria. La previsione, introdotta con la riforma costituzionale del 2001 e tuttora inattuata, è anche oggetto dei ddl n. 615 e abbinati, che mirano ad introdurre una legge ordinaria recante i principi generali e le procedure attuative per la stipulazione e attuazione delle intese. Le proposte nn. 542 e 744 mirano invece a modificare le disposizioni costituzionali per limitare la differenziazione delle autonomie regionali attuabile mediante le intese, in nome della salvaguardia dei principi di eguaglianza e di unità della Repubblica. Il ddl n. 116 è volto a modificare l'articolo 117 della Costituzione per assegnare in via esclusiva allo Stato la competenza in materia di tutela della salute, con l'obiettivo di superare la frammentazione dell'attuale sistema basato sui servizi sanitari regionali. Il 10 gennaio è iniziata la discussione generale.