La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività.
- Deliberazioni sull'ordine dei lavori nell'ambito dell'esame in
sede referente del ddl n.
808 sulla riforma della giustizia penale, di
iniziativa governativa, avviato il 2
agosto con la relazione del Presidente Bongiorno (LSP). La
proposta contiene modifiche al Codice penale, al Codice di
procedura penale e all'ordinamento giudiziario. Per quanto
riguarda il Codice penale, si prevede l'abrogazione del reato di
abuso d'ufficio e la riformulazione di quello di traffico di
influenze. Con riferimento al Codice di rito, si limita la
diffusione delle intercettazioni di conversazioni e
comunicazioni, si estende l'istituto dell'interrogatorio
preventivo all'applicazione della misura cautelare, si
sostituisce il giudice monocratico con uno collegiale per i
giudizi in materia di applicazione della custodia cautelare in
carcere, si modificano le norme sull'informazione di garanzia,
ampliando le notizie in essa contenute e vietandone
espressamente la pubblicazione prima della conclusione delle
indagini preliminari, si limita l'appellabilità delle sentenze
di proscioglimento da parte della pubblica accusa per i reati
entro determinate soglie di gravità. Altre disposizioni
riguardano il limite di età per i giudici popolari della corte
d'assise. Tra il 5 settembre e il 12 ottobre si sono svolte le
audizioni informali in Ufficio di Presidenza (audizioni
e documenti acquisiti). La discussione generale, avviata
il 17 ottobre, si è conclusa il 24 ottobre. Il termine per la
presentazione di emendamenti e ordini del giorno è scaduto il 27
novembre.
Nella seduta del 9 gennaio il Presidente Bongiorno (LSP) ha dato conto della presentazione di 164 emendamenti e un ordine del giorno, pubblicati in allegato al resoconto e ha comunicato gli emendamenti dichiarati inammissibili. Sono intervenuti per l'illustrazione degli emendamenti i senatori Bazoli (PD), Scarpinato (M5S), Verini (PD) e Gelmini (Az). È stata quindi avviata la votazione degli emendamenti, proseguita nelle sedute del 10 gennaio e dell'11 gennaio. Sono state presentate alcune riformulazioni, pubblicate in allegato ai rispettivi resoconti.
Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da mercoledì 17 alle 9,15. - Avvio dell'esame in sede redigente dei ddl recanti Norme
in materia di attribuzione del cognome ai figli, n.
2, presentato dalla senatrice Unterberger (Aut), n.
21, presentato da Simona Malpezzi e altre senatrici del
Gruppo PD, n.
131, presentato dalla senatrice Maiorino (M5S), e n.
918, presentato da Ilaria Cucchi e altri senatori del
Gruppo AVS. Le proposte prevedono modifiche alla disciplina
civilistica sull'attribuzione del cognome al fine di garantire
la parità tra i genitori, in linea con la recente giurisprudenza
della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti
dell'uomo.
Nella seduta dell'11 gennaio la senatrice Rossomando (PD) ha svolto la relazione illustrativa.
Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 16 alle 15,15. - Avvio dell'esame della Atto del Governo n.
110, schame di decreto legislativo sull'ordinamento
della magistratura. Il provvedimento interviene sulla
disciplina delle funzioni dei Consigli giudiziari, con
particolare riferimento ai presupposti per l'accesso in
magistratura e alle valutazioni di professionalità dei
magistrati. Si opera inoltre una rimodualzione dei criteri
generali di valutazione e comparazione tra le candidature per
quanto riguarda l'assegnazione degli incarichi direttivi e
semidirettivi da parte del CSM.
Nella seduta dell'11 gennaio il senatore Zanettin (FI-BP) ha svolto la relazione illustrativa e ha proposto di valutare l'opportunità di introdurre nel provvedimento la previsione di test psico-attitudinali per i magistrati. Il Presidente Bongiorno (LSP) si è espressa in senso favorevole.
Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 16 alle 15,15. - Avvio dell'esame della Atto del Governo n.
107, schame di decreto legislativo sul collocamento
fuori ruolo dei magistrati. In attuazione della delega di
cui alla legge n. 71/2022, il provvedimento introduce
disposizioni volte a disciplinare e ridurre il collocamento
fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili.
Si definiscono i casi di obbligatorietà del collocamento fuori
ruolo, che ricorrono a seguito di assunzione incarichi che non
consentano l'integrale svolgimento ordinario del carico di
lavoro ovvero in caso di determinati incarichi negli uffici di
gabinetto o ai vertici dei dipartimenti dei ministeri. Con
specifiche eccezioni e deroghe, si stabilisce inoltre che il
collocamento fuori ruolo possa essere autorizzato non prima di
un determinato periodo di esercizio delle funzioni di
magistrato, entro i limiti di specifici contingenti massimi e a
condizione che l'incarico da conferire corrisponda a un
interesse dell'amministrazione di appartenenza e non incida
negativamente sui tempi di definizione dei procedimenti in
situazioni di scopertura dell'organico.
Nella seduta dell'11 gennaio il senatore Rastrelli (FdI) ha svolto la relazione illustrativa.
Il seguito dell'esame è previsto questa settimana nelle sedute plenarie convocate a partire da martedì 16 alle 15,15.
Nelle convocazioni della 2a Commissione di questa settimana è inoltre previsto il seguito dell'esame dell'Atto del Governo n. 102, schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo n. 150/2022 in materia di efficienza del processo penale, giustizia riparativa e celere definizione dei procedimenti, avviato il 13 dicembre con la relazione del senatore Zanettin (FI-BP). La legge n. 134/2021, recante la delega per la riforma della giustizia della durata di un anno, ha attribuito al Governo anche la facoltà di emanare, entro due anni dall’entrata in vigore dell’ultimo dei decreti attuativi, ulteriori decreti legislativi per apportarvi modifiche integrative e correttive. Il provvedimento interviene quindi su alcune disposizioni del precedente decreto, per semplificare alcune procedure e risolvere alcuni problemi di coordinamento emersi in sede di prima applicazione delle norme, anche in considerazione delle istanze espresse dalla magistratura, dall’avvocatura e dal mondo accademico. Il termine per l'espressione del parere scadrà il 5 febbraio 2024.