Nella seduta del 21 febbraio 1861 del Senato del Regno viene annunciato il «Progetto di legge per cui S.M. il re Vittorio Emanuele II assume per sé e i suoi successori il titolo di Re d'Italia», presentato dal presidente del Consiglio dei Ministri Cavour. Il testo inizia il suo iter in Senato ed è composto di un solo articolo: «Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d'Italia».
«I maravigliosi eventi dell'ultimo biennio hanno con insperata prosperità di successi riunite in un solo Stato quasi tutte le sparse membra della nazione», esordisce in Aula Camillo Benso Conte di Cavour, proseguendo: «Alla varietà dei principati fra sé diversi e troppo sovente infra di sé pugnanti per disformità d'intendimenti e consigli politici, è finalmente succeduta l'unità di governo fondata sulla salda base della Monarchia nazionale. Il Regno d'Italia è oggi un fatto; questo fatto dobbiamo affermarlo in cospetto dei popoli italiani e dell'Europa. Per ordine di S.M., e sul concorde avviso del Consiglio de Ministri, ho quindi l'onore di presentare al Senato il qui unito disegno di legge per cui il re, nostro Augusto Signore, assume per sé, e per i successori suoi il titolo di Re d'Italia» (Applausi vivissimi e generali).
Il 14 marzo 1861 il progetto di legge approvato dal Senato viene discusso nell'Aula della Camera.
Intervengono i deputati: Giorgini, Brofferio, Pepoli, Ranieri, il presidente del Consiglio dei
ministri Cavour, Bixio, Ricciardi, Petruccelli, D'Ondes-Reggio.
Il progetto di legge è approvato nella stessa seduta all'unanimità.
La legge viene promulgata il 17 marzo 1861.
Maggiori informazioni nella pagina dell'Archivio storico del Senato »
Legge 23 novembre 2012, n. 222
L'Italia Costituzionale
Dal 2 al 10 giugno 2018, Palazzo Giustiniani ha ospitato la mostra "L'Italia Costituzionale. Una storia per immagini dalle raccolte del Senato". La mostra ricostruiva il lungo cammino degli italiani da sudditi a cittadini, dal tardo Settecento all'età contemporanea, utilizzando documenti, bandiere, ritratti, opere artistiche, oggetti di valore storico, fotografie, giornali d'epoca e libri antichi. Dalle prime Costituzioni pre-unitarie allo Statuto Albertino, fino all'Assemblea Costituente e alla Carta Costituzionale, firmata proprio a Palazzo Giustiniani il 27 dicembre 1947.
I materiali esposti provenivano per la quasi totalità dalle raccolte appartenenti al Senato
della
Repubblica. Alcuni documenti originali sono stati prestati da altre Istituzioni: ad esempio,
l'originale dello Statuto Albertino del 1848, che proviene dall'Archivio di Stato di Torino, o
il
primo Tricolore italiano, della Repubblica Cispadana, proveniente dal Museo del Tricolore di
Reggio
Emilia. Sono invece custoditi dall'Archivio Storico del Senato documenti e oggetti di
particolare
valore, esposti in questa occasione, come i giuramenti dei sovrani Umberto I e Vittorio Emanuele
III, e i tavolini su cui essi furono firmati.
Nelle immagini, il Capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola e Umberto Terracini,
Presidente dell'Assemblea Costituente, firmano la Costituzione della Repubblica Italiana,
a Palazzo Giustiniani, il 27 dicembre 1947 (© FotoA3)
Le immagini della mostra "L'Italia Costituzionale"
I Padri Fondatori
Nel 2010, nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni dello Stato italiano,
Palazzo Madama ha ospitato la mostra
"I Padri Fondatori": una selezione di documenti e di immagini dedicata ai
principali attori della costruzione dello Stato unitario.
L'esposizione è stata organizzata in collaborazione con
l'Istituto per la storia del Risorgimento italiano.
I materiali esposti, provenienti dall'Istituto per la storia del Risorgimento e dalla Biblioteca
del Senato, raccontano gli anni in cui iniziarono a circolare le nuove idee di libertà, dai
fermenti dell'Illuminismo alla stagione delle Costituzioni.
Maggiori informazioni in MinervaWeb, rivista online della Biblioteca
del Senato, numero 29/2010 »
Il contributo
dell'Emeroteca del Senato alla mostra »
Sotto, tre immagini della mostra a Palazzo Madama.
Un popolo di figure di pietra che affiancherà questo Pantheon di carta in cui accanto a Cavour prende posto Garibaldi o, accanto a Mazzini, quella di Vittorio Emanuele II.
Parallelamente a questo si accompagnava l'attività della stampa periodica. Non a caso alcuni dei Padri Fondatori utilizzarono questo mezzo per diffondere i propri convincimenti, da Cavour fondatore del Risorgimento a Cattaneo, fondatore del Politecnico.
Questa iniziativa intende proporre una prima selezione - sicuramente non esaustiva - di alcune figure che svolsero la loro attività letteraria e politica tra il XVIII e XIX secolo, mostrando principalmente l'intreccio delle idee attraverso l'esposizione di manoscritti originali, lettere, cimeli e testi a stampa.