Assemblea - Comunicato di seduta (Resoconto sommario)

Mercoledì 24 Aprile 2024 - 183ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 10:05)

L'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 6 della maggioranza al Documento di economia e finanza 2024 e connessi allegati (Doc. LVII, n. 2), che, valutati positivamente i contenuti dello stesso Documento, impegna il Governo a presentare quanto prima il quadro programmatico, nell'ambito del Piano fiscale e strutturale di medio periodo.

La relatrice, sen. Paola Ambrogio (FdI), ha illustrato il testo, che rappresenta lo strumento principale per la programmazione economica e finanziaria del Paese. Il DEF 2024 presenta una struttura sintetica in considerazione della transizione verso le nuove regole della governance economica europea; il Governo anticipa che gli obiettivi economici futuri saranno definiti nel Piano strutturale di bilancio a medio termine, previsto entro il 20 settembre. Il DEF espone analisi e previsioni relative al contesto macroeconomico italiano, evidenziando una crescita modesta del PIL nel 2023 (0,9 per cento), trainata dalla domanda interna e dalla ripresa della domanda estera. Tuttavia, le previsioni per il 2024 sono state riviste leggermente al ribasso a causa dell'incertezza internazionale e delle tensioni geopolitiche. Le analisi finanziarie mostrano un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche nel 2023 superiore alle stime (149,5 miliardi di euro, corrispondenti al 7,2 per cento del PIL), principalmente a causa delle maggiori spese in conto capitale. Tuttavia, Il DEF prevede un miglioramento dell'indebitamento netto nel periodo 2024-2027, con una crescita delle entrate e una limitazione della spesa primaria netta in linea con le raccomandazioni europee. Le entrate finali crescono costantemente nel periodo di previsione, mentre le spese si riducono rispetto al PIL, mantenendo stabile la pressione fiscale intorno al 42 per cento. Infine, il DEF include una valutazione dell'impatto macroeconomico delle principali riforme previste dal PNRR e conferma un elenco di disegni di legge collegati.

Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Beatrice Lorenzin, Cristina Tajani, Manca, Ylenia Zambito, Misiani (PD), Lavinia Mennuni, Cinzia Pellegrino, Gelmetti, Zaffini (FdI), Daniela Sbrollini, Dafne Musolino, Silvia Fregolent (IV), Rosso, Damiani (FI-BP), Monti (Misto), Maria Cristina Cantù, Dreosto, Testor, Garavaglia (LSP), Trevisi, Elisa Pirro, Maria Domenica Castellone (M5S) e Magni (Misto-AVS). I Gruppi di opposizione hanno lamentato l'assenza di un quadro programmatico definito e di indicazioni chiare sulla gestione delle risorse pubbliche nel DEF, criticandone l'inadeguatezza rispetto alle esigenze del Paese, esortando il Governo a cambiare l'agenda delle riforme e a concentrarsi su sanità, istruzione e transizione ambientale; hanno altresì espresso preoccupazioni riguardo alla riduzione della spesa pubblica e all'incremento della pressione fiscale. I Gruppi di maggioranza hanno elogiato la coerenza del DEF con gli impegni europei, difendendo le scelte del Governo ed esaltando l'approccio basato sulla crescita anziché sui sussidi; hanno poi espresso forte preoccupazione per l'impatto del superbonus sui conti pubblici, criticando l'enorme spreco rappresentato da questo incentivo. Il sen. Monti ha evidenziato la questione del debito pubblico, stigmatizzando la mancanza di consapevolezza e volontà di affrontarla da parte del Governo e rilevando l'atteggiamento divergente del nostro Paese rispetto alle decisioni e alle normative comunitarie. In replica, il Sottosegretario all'economia Freni ha difeso la decisione del Governo di non presentare un quadro programmatico, in quanto concordata con la Commissione europea per evitare di proporre numeri privi di fondamento; ha quindi sottolineato l'importanza di una politica economica responsabile, coerente con gli obiettivi europei e orientata a preservare il potere d'acquisto dei redditi medio-bassi. Ha infine espresso parere favorevole sulla proposta di risoluzione n. 6 della maggioranza e parere contrario alle proposte nn. 1 (Misto-Az), 2 (M5S), 3 (IV), 4 (PD) e 5 (Misto-AVS).

Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti contro la risoluzione di maggioranza i sen. Lombardo (Misto-Az), che ha avanzato domande riguardo al finanziamento delle politiche fiscali, alla capacità di spesa della pubblica amministrazione per il PNRR e all'aumento della spesa sanitaria; Patton (Aut), secondo cui il DEF manca di politiche espansive per affrontare sfide come l'intelligenza artificiale e la sostenibilità ambientale; Enrico Borghi (IV), che si è detto preoccupato per la crescita del debito pubblico e l'aumento previsto delle tasse; Magni (Misto-AVS), che, nel sottolineare la necessità di trasparenza e concretezza nelle decisioni economiche, ha ribadito l'importanza di tassare chi ha di più per garantire la giustizia sociale e fiscale; Turco (M5S), che ha accusato il Governo di non avere il coraggio di comunicare agli italiani l'arrivo di tagli e tasse prima delle elezioni europee, evidenziando un'incapacità nel programmare il futuro del Paese; Boccia (PD), che ha evidenziato le discrepanze tra le previsioni del Ministro Giorgetti e le stime di istituzioni come Bankitalia, criticando l'incapacità del Governo di affrontare le sfide economiche e sociali del Paese. Hanno dichiarato voto favorevole i sen. Michaela Biancofiore (Cd'I), che, partendo dalla crisi internazionale, ha difeso la cautela del Governo nell'elaborare previsioni in un contesto incerto; Gasparri (FI-BP), che ha elogiato un DEF responsabile e basato su numeri reali e osservato che si registra un aumento dei titoli di Stato italiani e una diminuzione dello spread, indicando segnali positivi per l'economia; Claudio Borghi (LSP), che ha discusso dei problemi legati alla dipendenza dalle materie prime e al saldo commerciale dei Paesi, evidenziando le limitazioni imposte dalle regole europee; Liris (FdI), che ha elogiato la capacità del Governo di rispondere alle accuse riguardanti il quadro tendenziale, ribadendo la necessità di basare le decisioni su fatti e numeri anziché sulla propaganda.

(La seduta è terminata alle ore 16:04 )

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