Atto n. 3-00105 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 18 luglio 2018, nella seduta n. 23
Svolto nella seduta n. 35 dell'Assemblea (12/09/2018)

URSO , LA PIETRA , ZAFFINI , DE BERTOLDI - Ai Ministri della salute, delle politiche agricole alimentari e forestali, dello sviluppo economico e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -

Premesso che:

nei giorni scorsi l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) hanno lanciato una campagna internazionale per promuovere misure efficaci di contrasto al diabete, al cancro e alle malattie cardiovascolari, limitando principalmente il consumo di grassi, sali, zuccheri e alcol;

l'obiettivo apprezzabile, peraltro pienamente condivisibile, è quello di ridurre di un terzo i morti per queste malattie non trasmissibili entro il 2030;

come è stato ampiamente evidenziato anche dalla stampa nazionale, a finire nel mirino rischia di essere la gran parte delle eccellenze della produzione enogastronomica italiana (parmigiano reggiano, grana, mozzarella di bufala, salumi, prosciutto di Parma, pizza, vino e olio extravergine d'oliva);

al fine di scoraggiare il consumo di questi alimenti, cui si ritiene strettamente correlato lo sviluppo di fattori di rischio per le malattie citate, si profilano particolari misure (anche di natura pubblicitaria) volte a classificare tali prodotti come "gravemente nocivi per la salute", al pari delle sigarette, dell'alcol e dei tabacchi;

il 27 settembre 2018, infatti, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite sarà chiamata a pronunciarsi su un'apposita risoluzione in materia che presumibilmente, sulla base di quanto preannunciato, potrebbe prevedere elevate imposte sui prodotti incriminati oltre all'inserimento di specifici avvisi di pericolo e immagini sulle confezioni (sul modello di quanto già avviene con i pacchetti di sigarette o con i sistemi di etichettatura discriminatori "a semaforo" utilizzati in alcuni Paesi europei);

considerato che:

tali decisioni, che costituiscono una seria minaccia per l'export agroalimentare italiano, sembrano peraltro poco coerenti con i principi e i valori complessivi veicolati fino ad oggi dalla comunità scientifica internazionale, da sempre a favore della dieta mediterranea, riconosciuta dall'UNESCO patrimonio culturale immateriale dell'umanità, quale modello alimentare sano ed equilibrato fondato prevalentemente su cibi di origine vegetale e sul loro consumo diversificato e bilanciato;

numerosi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che la dieta mediterranea è una dieta salubre che aiuta a prevenire le principali malattie croniche come patologie cardiovascolari, diabete, bulimia e obesità e, grazie al potere antiossidante dell'olio d'oliva unito al consumo di verdure, un mezzo importante nella prevenzione dei tumori;

la posizione assunta dall'OMS e dall'ONU a parere degli interroganti rischia di avvantaggiare unicamente i produttori di alimenti dietetici e di sostituti chimici per alimenti,

si chiede di sapere:

se non ritengano che le misure preannunciate possano compromettere seriamente uno dei comparti di maggiore eccellenza del made in Italy;

quali iniziative intendano assumere, anche nelle sedi internazionali, ciascuno per quanto di competenza, per ovviare ai rischi evidenziati e salvaguardare uno dei maggiori settori produttivi del nostro Paese.