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Archivio delle notizie

Riforme costituzionali: in Aula approvate mozioni

L'Assemblea di Palazzo Madama, nella seduta di mercoledì 29 maggio, ha approvato, dopo la replica del Presidente del Consiglio Enrico Letta, le mozioni relative all'avvio del percorso delle riforme costituzionali presentate dai Gruppi di maggioranza (1-00047), dalla Lega Nord (1-00031) e dalle Autonomie (1-00044). La discussione delle mozioni si è svolta in mattinata.

La mozione di maggioranza impegna il Governo a presentare alle Camere, entro giugno, un disegno di legge costituzionale che preveda una procedura straordinaria, rispetto a quella delineata dall'articolo 138 della Costituzione, per agevolare il processo di riforma. In particolare, il ddl dovrà prevedere l'istituzione di un Comitato (composto da 20 senatori e 20 deputati nominati in modo da garantire piena rappresentatività e proporzionalità tra i Gruppi) al quale conferire poteri referenti per l'esame dei progetti di revisione costituzionale dei titoli della seconda parte della Costituzione riguardanti la forma di Stato e di Governo e l'assetto bicamerale del Parlamento, nonché dei progetti di riforma dei sistemi elettorali. Le modalità di esame dovranno assicurare tempi certi, con l'obiettivo di concludere l'iter di riforma entro 18 mesi dall'avvio. Sarà prevista comunque la facoltà di chiedere un referendum confermativo.

La mozione della Lega prevede invece di dare attuazione alle dichiarazioni programmatiche rese dal Presidente del Consiglio in tema di riforme costituzionali, con esplicito riferimento all'ipotesi di una Convenzione che avanzi proposte sul superamento del bicameralismo perfetto, l'istituzione del Senato delle Regioni, la riforma del Titolo V, l'attuazione del federalismo fiscale.

La mozione delle Autonomie mira a garantire la presenza di almeno un senatore delle minoranza linguistiche nel Comitato per l'esame dei progetti di revisione costituzionale.

Alle riforme costituzionali è dedicato il dossier n. 14 del Servizio Studi che mette a confronto i testi dei progetti elaborati in un arco temporale che va dalla XIII alla scorsa XVI Legislatura (1997-2012).

Il dossier del Servizio Studi "quattro testi a confronto" (formato pdf: 1,7 MB) »

Audizioni informali in Ufficio di Presidenza della 12a Commissione

Mercoledì 29 maggio, la Commissione Sanità, in Ufficio di Presidenza integrato, ha ascoltato il Dott. Francesco Massicci, Ispettore generale capo IGESPES della Ragioneria generale dello Stato e il Dott. Francesco Bevere, Direttore Generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute, sulle problematiche che riguardano le Regioni sottoposte ai piani di rientro dai disavanzi sanitari.

Un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Franca Rame

Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, nella seduta di mercoledì 29 maggio, ha interrotto i lavori dell'Aula per annunciare la scomparsa di Franca Rame, senatrice nella XV Legislatura. L'Assemblea, su invito del Presidente, ha osservato un minuto di silenzio in sua memoria.

Comunicato stampa del Presidente Grasso »

Riordino delle scuole e istituti militari: parere favorevole con osservazioni in 4a Commissione

Mercoledì 29 maggio, la Commissione Difesa ha dato parere favorevole con osservazioni allo schema di decreto del Presidente della Repubblica recante regolamento concernente disposizioni per il riordino delle scuole militari e degli istituti militari di formazione.

Proroga riforma della geografia giudiziaria: prosegue esame in 2a Commissione

La Commissione Giustizia è impegnata nell'esame congiunto dei ddl 134 - 642 sulla proroga della riforma della geografia giudiziaria, avviato martedì 21 maggio con la relazione illustrativa del sen. Lumia. La Commissione ha adottato un testo unificato per l'esame del provvedimento.

Il ddl n. 134 propone che gli effetti del decreto legislativo n. 155 del 2012, per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, siano rinviati di dodici mesi, in modo da permettere al nuovo governo e al nuovo Parlamento di ridefinire, in modo razionale e conforme alla delega, la razionalizzazione delle sedi giudiziarie.
La delega, specifica le relazione, prevede di ridefinire l'assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri «oggettivi e omogenei», ma in molti casi i criteri adottati sono stati proprio l'opposto: sono state soppresse sedi molto più grandi, sotto ogni parametro, di decine di altre che invece sono state mantenute. Altro aspetto problematico è quello dei tribunali metropolitani. Altre criticità risiedono poi nella questione di costituzionalità riguardo alla soppressione di molte sedi, sulla prevalente base del mancato rispetto dei criteri posti dalla delega, e nella mancata riduzione della spesa pubblica che avrebbe dovuto derivare dal processo di razionalizzazione della geografica giudiziaria.



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