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14° anniversario dell'omicidio D'Antona: il Presidente Grasso alla cerimonia di commemorazione

Spetta "a noi il compito non solo di ricordare e di onorarne la memoria ma di fare dei valori di Massimo d'Antona un punto di partenza, perché la sua opera possa aiutarci a portare avanti le riforme di cui il nostro paese ha estremamente bisogno, trasmettendo alle giovani generazioni un sentimento di speranza in un futuro migliore, dove chiunque abbia capacità, volontà, determinazione, onestà intellettuale possa pensare di costruire su basi solide la propria vita". Queste le parole del Presidente del Senato in occasione del 14° anniversario dall'uccisione del giuslavorista Massimo D'Antona da parte delle nuove brigate rosse. "L'attenzione deve spostarsi al lavoratore inteso come persona che ha diritto a essere tutelato dentro e fuori i luoghi di lavoro, ha diritto alla difesa della dignità, alla libertà di espressione e di opinione" - ha poi proseguito il Presidente Grasso ricordando la straordinarietà dell'operato e dell'insegnamento di Massimo D'Antona.

Il testo del discorso »

Comunicazioni del ministro Cancellieri in 2a Commissione

Lunedì 20 maggio, in Commissione Giustizia, il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, è intervenuto sulle linee programmatiche del suo Dicastero.
Il Ministro si è soffermato dapprima sul tema della razionale distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio e sulla necessità di intervenire sulla rideterminazione delle piante organiche della Magistratura per tutti gli uffici giudiziari, sull'intero territorio nazionale. Nella prospettiva di un'accelerazione al processo di innovazione e ammodernamento della macchina giudiziaria devono essere anche letti gli interventi propulsivi del ministero volti a dare piena operatività al processo civile telematico e a garantire la realizzazione di un sistema informatico che consenta l'accesso diffuso, in rete, da parte dei cittadini, ai sistemi di giustizia.
Per il ministro Cancellieri va inoltre affrontata la grave questione dei tempi di durata dei processi, tema che oltre alle reiterate sollecitazioni a livello europeo, coinvolge la tenuta dello Stato di diritto e la legittima esigenza di giustizia avvertita dai cittadini. Più in particolare ciascun Tribunale deve dotarsi del programma di smaltimento dell'arretrato, da coordinarsi con la riorganizzazione degli uffici giudiziari. Per affrontare in particolare l'arretrato in Appello ed in Cassazione, sarebbe, a suo parere, preferibile non procedere alla creazione di sezioni stralcio alle quali attribuire la competenza esclusiva in ordine all'arretrato, ma prevedere una rimodulazione organizzativa delle sezioni esistenti, avvalendosi delle categorie professionali maggiormente qualificate (magistrati ordinari, amministrativi o contabili, e avvocati dello Stato in pensione, notai, avvocati, professori universitari di prima e seconda fascia).
In via più strutturale, e per cercare di incidere anche sul primo grado di giudizio, il ministro ha giudicato positivamente la creazione di ufficio di staff del giudice il quale potrebbe generare un incremento della produttività, della qualità e dell'efficienza del sistema giudiziario. Sempre nell'ottica di una deflazione dei carichi giudiziari, sarebbe necessaria una revisione della normativa sulla mediazione obbligatoria.
Il Ministro si è poi soffermato sull'esigenza di umanizzare la vita carceraria e di razionalizzare il sistema sanzionatorio penale, in particolare per le nuove pene detentive non carcerarie, in linea con quanto realizzato nella precedente legislatura. Altri temi trattati sono stati il piano per l'edilizia carceraria e la necessità di una completa attuazione alla riforma della professione forense, varata nella scorsa legislatura.



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