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Senato: via libera del Consiglio di Presidenza al bilancio interno

Bilancio previsionale 2012 inferiore del consuntivo 2011.Risparmi del triennio tradotti in benefici per il bilancio dello Stato.Nuovo modello di Amministrazione

"Il Senato nel corso del triennio 2012-2014 otterrà risparmi effettivi per oltre 110 milioni di euro che verranno restituiti al bilancio dello Stato, in parte nella forma di una minore dotazione finanziaria da chiedere al Tesoro (-76 milioni di euro circa) e in parte nella forma della restituzione diretta all'Erario (-34,3 milioni di euro circa). Il Senato restituirà allo Stato, già nel 2012, 21 milioni di euro - è quanto sottolinea il Presidente Schifani dopo l'approvazione da parte del Consiglio di Presidenza del Bilancio del Senato".

"L'impegno straordinario richiesto da tutte le forze politiche lo scorso anno giunge a compimento con l'approvazione da parte del Consiglio di Presidenza di un bilancio interno di rigore", afferma il Presidente Schifani."Gli obiettivi raggiunti - aggiunge il Presidente del Senato - sono ancor più restrittivi rispetto ai vincoli indicati dall'ordine del giorno sottoscritto dai principali gruppi parlamentari il 3 agosto dello scorso anno. Il bilancio interno del 2012 rappresenta il segno tangibile di una effettiva inversione di tendenza. Gli stanziamenti complessivi previsti per il 2012, anche senza considerare il dato inflazionistico, sono inferiori al rendiconto del 2011 di oltre 4 milioni di euro"

"Al fine di trasferire gli effetti di risparmio sul bilancio dello Stato - hanno affermato i Senatori Questori - viene previsto che l'importo della dotazione finanziaria passi da 526.960.500 euro a 505.360.500 euro nel 2012 e nel 2013 e a 494.223.000 euro nel 2014".

Si è arrivati a questo risultato intervenendo anche sulla spesa obbligatoria che rappresenta l'85 per cento del totale e per sua stessa natura difficilmente comprimibile.

Ciò è stato possibile soprattutto grazie ad una serie di interventi:

  • tagli operati sulle competenze dei Senatori e, in particolare, sulle indennità parlamentari. In generale, tutto lo status del parlamentare è stato fatto oggetto di interventi di revisione e di riequilibrio, inclusi vitalizi, competenze accessorie, indennità d'ufficio e diaria nonché lo status complessivo degli ex Presidenti del Senato;
  • avvio di un ciclo di analisi e valutazione della spesa (cosiddetta "spending review"). Si è svolto negli ultimi mesi un processo di ricognizione e rideterminazione delle esigenze non sulla base di criteri della spesa storica ma di quelli "a base zero". Lo stesso criterio sta trovando applicazione in occasione di ogni scadenza contrattuale mentre anche per le gare già in atto o in fase di indizione si è proceduto ad una verifica di compatibilità con i nuovi obiettivi di bilancio, verifica che ha portato a revoche di gare e indizione a valori più bassi;
  • interventi per i dipendenti del Senato. Oltre all'applicazione di tutte le misure di contenimento previste per il pubblico impiego (tagli del 5 e 10 per cento sulle retribuzioni a partire dal gennaio 2011 e tagli del 15 per cento sulle pensioni più alte dall'agosto 2011), è stato congelato ogni adeguamento contrattuale. Inoltre il blocco del turn over, che ha già portato ad una riduzione dell'organico (da 978 a 898 unità dal 1 gennaio 2011 al 1 luglio 2012), proseguirà nei prossimi anni. In materia pensionistica è già in vigore per tutti il metodo contributivo pro rata. Nel complesso la spesa del personale in servizio si riduce del 13 per cento rispetto all'anno precedente.

Il Consiglio di Presidenza ha, poi, approvato le Linee guida per un Nuovo modello di Amministrazione sempre nell'ottica del contenimento delle spese con l'obiettivo di ridurre di almeno il 20 per cento gli incarichi dirigenziali e conseguentemente la pianta organica anche questa non al di sotto del 20 per cento.



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