Mercoledì 2 Settembre 2020 - 252ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:38)

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 10 settembre: questa settimana è confermato l'esame fino a conclusione del decreto semplificazioni; oggi alle ore 16 sono previste le comunicazioni del Ministro della salute sull'attuazione delle misure anti-covid. La prossima settimana saranno esaminati: la relazione della Commissione sul femminicidio, le ratifiche di accordi internazionali, il ddl costituzionale sull'estensione dell'elettorato; giovedì 10 si svolgerà il sindacato ispettivo.

Il sen. Malan (FI) ha proposto di ripristinare le comunicazioni del Presidente del Consiglio, previste dal calendario approvato ad agosto, in luogo delle comunicazioni del Ministro della salute, al fine di avere chiarimenti su questioni più generali e strategiche, ad esempio l'uso dei fondi europei; in relazione al decreto semplificazioni ha proposto che la probabile votazione di fiducia avvenga lunedì 7 settembre, essendo prevedibile che il maxiemendamento del Governo non sarà pronto venerdì 4. Il sen. Romeo (L-SP) si è associato alla richiesta di slittamento a lunedì del voto di fiducia e di un intervento in Aula del Presidente del Consiglio, che dovrebbe fornire spiegazioni sui verbali del Comitato tecnico scientifico e sugli sbarchi; ha proposto inoltre la calendarizzazione del ddl costituzionale per abolire il Cnel. Anche la sen. Rauti (FdI), denunciando l'interruzione di comunicazione fra il Governo e il Paese, ha chiesto l'intervento del Presidente Conte per fornire chiarimenti sulla riapertura delle scuole; ha proposto inoltre lo spostamento a un giorno certo del voto di fiducia e la calendarizzazione per la prossima settimana dei ddl per la giornata delle vittime di errori giudiziari e per la destinazione del 5 per mille alle Forze dell'ordine e ai Vigili del fuoco. Il sen. Ciampolillo (M5S) ha proposto la calendarizzazione del ddl sulla cannabis. Le proposte di modifica del calendario sono state respinte.

L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1883 conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale.

Il provvedimento è composto da 65 articoli, articolati in quattro titoli: il Titolo I reca semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia (procedure per incentivare gli investimenti pubblici in relazione all'aggiudicazione degli appalti sotto soglia e altre misure per la ricostruzione nelle aree colpite da eventi sismici). Il Titolo II reca semplificazioni procedimentali e responsabilità (disposizioni in materia di controllo erariale, enti locali e stato d'emergenza, organizzazione del sistema universitario, valorizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco). Il Titolo III reca misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell'amministrazione digitale (disposizioni sulla cittadinanza digitale, lo sviluppo dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, l'innovazione e la strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico). Il Titolo IV reca semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.

La relatrice, sen. Sudano (IV-PSI), evidenziando che il provvedimento favorisce la ripresa economica, ha posto l'accento, in particolare, sulle disposizioni per lo sblocco delle opere cantierabili, i contenziosi giudiziari, la disciplina delle imprese volte a facilitare la capitalizzazione, l'intervento sulle zone economiche speciali. Il relatore, sen. Garruti (M5S), ha ricordato il ciclo di audizioni svolte nelle Commissioni e ha richiamato in particolare le norme sul lavoro agile, le modifiche alla legge generale del procedimento amministrativo, l'obbligo per la pubblica amministrazione di rendere noti i termini dei procedimenti, le modifiche alla nuova Sabbatini, le disposizioni sulle imprese agricole.

La sen. Modena (FI) ha avanzato una questione pregiudiziale, rilevando il carattere omnibus del provvedimento, che complica il quadro con norme farraginose, derogatorie, centraliste, prive di unità di scopo. Dopo l'intervento contrario del sen. D'Arienzo (PD), l'Assemblea ha respinto la pregiudiziale. Su proposta del sen. Ferrari (PD) il seguito dell'esame del decreto è stato rinviato a domani mattina alle ore 11.

A conclusione del dibattito sulle comunicazioni del Ministro della salute sull'attuazione delle misure per il contenimento del covid, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione di maggioranza e respinto quella di opposizione.

Il Ministro della salute Speranza ha affermato che, rispetto all'ultima informativa del 6 agosto, il quadro epidemiologico in Europa si è deteriorato: il tasso di incidenza del virus è 205 in Spagna, 88 in Francia, 87 in Croazia, 84 in Romania, 23 in Italia. A livello mondiale la situazione è complicata, i contagi sono più di 25 milioni. Negli ultimi venti giorni il numero dei contagiati in Italia è cresciuto, ma il dato risente della crescita dei tamponi e dei test che sono stati intensificati negli aeroporti. La settima scorsa sono stati effettuati centomila tamponi in un giorno. La novità più significativa è l'abbassamento dell'età dei contagiati. Va raccomandata l'osservanza di tre regole essenziali, che non sono materia di contesa politica: uso coretto di mascherine, distanziamento di almeno un metro, igiene personale a partire dal lavaggio delle mani. Il Ministro ha firmato due ordinanze: la prima ha riguardato l'estensione di test obbligatori per persone che sono state in Grecia, Spagna, Croazia e Malta; alla riunione dei Ministri europei della salute del 4 settembre il Governo italiano proporrà la costruzione di un meccanismo di reciprocità, per privare le misure di sicurezza di un carattere ostile. La seconda ordinanza riguarda la sospensione dell'attività di ballo e l'obbligo di mascherina dopo le 18 anche all'aperto nei luoghi di assembramento. Il Ministro ha precisato che il Governo non ha autorizzato la riapertura delle discoteche, ma alcune Regioni hanno utilizzato la facoltà di adottare misure meno restrittive. La riapertura delle scuole, per la quale è stato definito un investimento diretto in risorse umane e strumentali senza precedenti, costituisce una priorità assoluta: tutte le scuole riapriranno in sicurezza a metà settembre. La Conferenza unificata ha approvato linee guida per la gestione di casi ed eventuali focolai, valide in tutto il territorio nazionale e l'Istituto di sanità ha avviato un corso di formazione per la popolazione studentesca. Va ricostruita una relazione organica e strutturata tra scuola e servizio sanitario, di cui si è persa traccia negli anni '90: i test sierologici sul personale scolastico hanno questo significato e saranno i dipartimenti di prevenzione delle Asl a intervenire e disporre misure in casi di positività. Nelle ultime ore il comitato tecnico scientifico ha definito raccomandazioni sul corretto utilizzo delle mascherine a scuola e l'Italia è l'unico Paese che metterà a disposizione undici milioni di mascherine chirurgiche. La Conferenza unificata ha approvato, inoltre, nuove linee guida sul trasporto pubblico locale. Sul tema dei vaccini, l'alleanza costruita con Francia, Germania e Olanda ha spinto la Commissione europea a definire un contratto con Astrazeneca; a fine agosto è iniziata la sperimentazione di un vaccino interamente italiano. Il prossimo DPCM confermerà l'impianto dell'ultimo e darà soluzione alla questione del ricongiungimento delle coppie binazionali. A breve saranno pubblicati tutti i verbali del comitato tecnico scientifico.

Alla discussione hanno preso parte i sen. Cristina Cantù, Sonia Fregolent, Nadia Pizzol (L-SP); Zaffini (FdI), Paola Boldrini, Vanna Iori (PD), Maria Rizzotti, Floris (FI), Elvira Evangelista, Marco Pellegrini (M5S). L'opposizione ha sollecitato il piano pandemico, misure di sistema per la sanità, maggiori test e tamponi veloci di qualità, indagini sugli asintomatici, il ritorno a procedure legislative ordinarie; ha posto inoltre l'accento sui rischi di contagio legati agli sbarchi. Hanno svolto dichiarazione di voto sulle proposte di risoluzione i sen. La Russa (FdI), Annamaria Parente (IV-PSI), Errani (Misto-LeU), Gasparri (FI), Centinaio (L-SP), Rampi (PD), Elisa Pirro (M5S). In dissenso dal Gruppo, il sen. Crucioli (M5S) non ha votato la risoluzione di maggioranza, auspicando il ritorno a procedure ordinarie e la piena trasparenza; il sen. Ciampolillo (M5S) ha votato contro la risoluzione di maggioranza e si è astenuto sulla proposta di opposizione.

(La seduta è terminata alle ore 19:37 )



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