La spending review del Senato: in tre anni spese di funzionamento diminuite del 13,88 per cento; 75,5 milioni di risparmi nel biennio 2013-2014
24 Settembre 2014
Tra il 2009 e il 2013 i bilanci consuntivi del Senato hanno registrato una diminuzione della spesa effettiva del 15 per cento, in linea con l'impostazione adottata dal Commissario straordinario per la revisione della spesa nel cosiddetto "Piano Cottarelli".
Nel biennio 2013-2014 i risparmi di Palazzo Madama ammontano a 75,5 milioni di euro. Nei prossimi tre anni si confermerà il trend in atto, con una riduzione delle spese di funzionamento dell'Amministrazione e una riduzione reale degli stanziamenti di tutte le macro-aree di spesa. Lo ha affermato oggi in Aula il Senatore Questore Antonio De Poli illustrando i documenti del bilancio interno del Senato (Rendiconto 2013 e Progetto di bilancio 2014). Per la prima volta, è stata evidenziata una netta distinzione tra oneri di funzionamento e quelli di natura strettamente previdenziale. Si scopre così che le spese di funzionamento del Senato nel triennio 2011-2013 registrano una diminuzione del 13,88%.
Il bilancio interno dell'Istituzione rappresenta lo 0,066% del Bilancio dello Stato ed è in costante diminuzione: solo nel 2011 era infatti pari allo 0,081%. Nel 2013 gli italiani hanno speso meno di 1 euro al mese per Palazzo Madama. Spenderanno ancora meno nel 2014 e nel triennio 2014-2016.
La "dotazione", ovvero quanto costa il Senato allo Stato, si riduce di 21,6 milioni di euro all'anno e nel 2014 Palazzo Madama procederà alla restituzione al Bilancio dello Stato di altri 14,6 milioni di euro.
In base ad una lettura comparata dei bilanci - si legge nella relazione dei Senatori Questori Antonio De Poli, Laura Bottici e Lucio Malan - nel 2014 il risparmio del Senato rappresenta quasi il 30% del risparmio totale realizzato dagli organi costituzionali.
A fronte di una rigidità del bilancio (il 90% di spesa obbligatoria) gli interventi per la riduzione dei costi si sono concentrati in tre aree: senatori, personale dipendente, spese per beni e servizi.
Per quanto riguarda i senatori, il taglio del 30% delle indennità ai titolari di cariche istituzionali ha prodotto un risparmio di 4.277.000 euro all'anno. La riduzione delle indennità parlamentari ha prodotto un risparmio di 1.231.257 euro all'anno, mentre il taglio della diaria e dei rimborsi spesa ha prodotto una ulteriore riduzione di 3.840.000 euro.
Per i dipendenti, il mancato turn-over ha comportato una riduzione superiore ad un terzo del personale in servizio. Il blocco degli adeguamenti automatici delle retribuzioni dei dipendenti - deciso nel 2010 e già prorogato fino al 2015 - permetterà di risparmiare 13 milioni di euro nel biennio 2014-2015. E' inoltre in corso un complesso processo di riorganizzazione per la definizione di strutture uniche Camera-Senato, nell'ottica di una gestione ottimale delle competenze presenti nelle due Amministrazioni.
Infine, il risparmio nel settore dei beni e servizi è di oltre 3 milioni di euro all'anno, derivante da nuove procedure di gara e da provvedimenti già adottati o in fase di avvio.