Pubblicato il 24 giugno 2015, nella seduta n. 472
FABBRI , RUSSO , VERDUCCI , AMATI , PEZZOPANE , VALDINOSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
l'agenzia di stampa ANSA è la principale agenzia di stampa italiana;
la redazione, composta da 320 giornalisti, è l'unica presente nelle regioni italiane e nelle capitali estere;
il consiglio di redazione, dopo aver respinto un piano di riorganizzazione presentato dall'azienda che prevede 65 esuberi e un bilancio in rosso di 5 milioni di euro, ha annunciato uno sciopero di 10 giorni;
l'azienda punta a un nuovo orientamento di molti prodotti ma, soprattutto, a una serie di tagli alle redazioni, ai collaboratori, alle trasferte, che rischiano di compromettere il suo ruolo centrale nel sistema dell'informazione italiano;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
l'ANSA ha delle convenzioni con il Governo italiano;
da 20 anni proseguono i tagli di tali convenzioni che, nel 2015, sono stati del 5 per cento;
a questi si sono aggiunti un aumento dei costi del lavoro giornalistico e una diminuzione dei ricavi con un minor gettito derivante dagli abbonamenti dei giornali soci;
tutto ciò è avvenuto dopo 2 periodi di crisi consecutivi, con conseguente uscita dall'agenzia di circa 100 giornalisti in prepensionamento e conseguente aggravio del lavoro di redazione;
la prospettiva di contratti di solidarietà per 2 anni, evocata dall'azienda, rappresenta per i dipendenti un salto nel buio, soprattutto per un'agenzia che è già di fronte a condizioni di lavoro pesanti in molte redazioni, uffici regionali ridotti al minimo, sedi estere cancellate o ridimensionate fino ad avere il giornalista senza una redazione;
la qualità del lavoro e dei prodotti, dopo anni di una gestione tale, ha già pesantemente risentito di questo stato di cose;
oggi, con l'eliminazione dei collaboratori, il divieto di operare ore di straordinario, il taglio delle trasferte e dei budget di redazione, la capacità produttiva dell'azienda rischia di risultare gravemente compromessa;
il consiglio di redazione, su mandato unanime dell'assemblea dei redattori, ha dichiarato uno sciopero immediato, il primo di un pacchetto di 10 giorni, già affidati alla rappresentanza sindacale;
tutto questo mentre la Presidenza del Consiglio dei ministri ha varato nei giorni scorsi, dopo mesi di confronti, una riforma del sistema delle convenzioni con le agenzie di stampa che, negli ultimi anni, hanno subito ripetuti e pesanti tagli,
si chiede di sapere:
se al Governo risulti che quanto sopra corrisponda ai fatti;
se intenda porre in essere iniziative di monitoraggio dello stato di salute del comparto;
se intenda intervenire a garanzia del diritto all'informazione nel nostro Paese.