Atto n. 1-00437

Pubblicato il 18 giugno 2015, nella seduta n. 468

PAGLIARI , AMATI , ASTORRE , BENCINI , BORIOLI , BUEMI , CENTINAIO , CONTE , CUCCA , DALLA ZUANNA , DI GIORGI , DIRINDIN , FASIOLO , FAVERO , FORNARO , GIOVANARDI , LANZILLOTTA , MASTRANGELI , MIGLIAVACCA , MOSCARDELLI , PEZZOPANE , RUSSO , RUTA , SCALIA , SILVESTRO , SOLLO , SPILABOTTE , VACCARI , VALENTINI , VALDINOSI , ZANONI , ORRU'

Il Senato,

premesso che:

la "via Francigena" è un antico itinerario che attraversa l'Europa e che risale al Medioevo. Oggi il percorso riconosciuto dal Consiglio d'Europa è quello attraversato nel 990 dall'arcivescovo Sigerico in 79 tappe di cui si ha documentazione conservata alla British library di Londra. L'itinerario parte da Canterbury e arriva a Roma, inserendosi tra i tracciati definiti "romei" che raggiungevano la capitale della cristianità;

la via percorre la contea del Kent, in Inghilterra, e arriva alla Manica proseguendo lungo le regioni francesi Nord-Pas de Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comté; varca la frontiera svizzera nei cantoni di Vaud e vallese; in Italia, si snoda attraverso le regioni Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Molise;

la Francigena, arteria di commercio e di pellegrinaggio, divenne nel corso dei secoli una via di collegamento importantissima tra il nord e il sud Europa e un fecondo terreno di scambio culturale ed economico. Si tratta di un itinerario non costituito da un unico tracciato, ma da un intreccio di strade e sentieri che si sviluppavano in relazione ai differenti contesti e mutamenti storici, economici e sociali. Un itinerario, quindi, in cui i luoghi sacri si intrecciano con le testimonianze di vita comune come grance, granai, ponti fortificati, ospedali, stazioni di posta, cisterne, mulini, antiche locande;

stabilito che:

nel 1993, su iniziativa del Ministero del turismo e dello spettacolo e delle 7 Regioni, il progetto di valorizzazione relativo alla via Francigena viene promosso a livello europeo. Esso riceve l'approvazione dalla Commissione europea (DG XXII) nell'ambito del piano di azione comunitario in favore del turismo, ed ottiene riconoscimento di itinerario culturale del Consiglio d'Europa il 21 aprile 1994 (Direzione educazione, cultura e sport, protocollo n. 459 del 4 maggio 1994);

nel 2001 è stata fondata a Fidenza (Parma) l'Associazione europea delle vie Francigene (AEVF). Oggi tale associazione coinvolge oltre 100 enti locali e regioni europee. AEVF è stata riconosciuta nel 2007 come réseau porteur per la tutela, salvaguardia e valorizzazione dell'itinerario del Consiglio d'Europa;

il 9 dicembre 2004, a Wroclaw in Polonia, il Consiglio d'Europa ha dichiarato la via Francigena "grande itinerario culturale del Consiglio d'Europa" ai sensi della risoluzione (98) 4, adottata dal Comitato dei ministri il 17 marzo 1998. La definizione di "grande itinerario culturale" fa riferimento a temi paneuropei definiti in più progetti di varie regioni europee con una cooperazione di lunga durata in più campi d'azione, riunendo abilità interdisciplinari;

nel corso degli ultimi anni il percorso italiano della via Francigena è stato oggetto di interventi pubblici, di aggiornamenti normativi, di progetti locali. Per quanto riguarda le iniziative di carattere nazionale si ricordano: 1) la legge n. 270 del 1997, concernente il piano degli interventi di interesse nazionale relativi a percorsi giubilari e pellegrinaggi in località al di fuori del Lazio, varata in occasione dei Giubileo del 2000; 2) il progetto, inaugurato nel 2007, promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, relative a una mappatura dei prodotti agroalimentari e delle strutture agrituristiche lungo l'itinerario; 3) l'istituzione nel 2007, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di una consulta per gli itinerari storici e religiosi e di un comitato scientifico della consulta, organo tecnico-operativo con il compito di deliberare il programma delle attività e adottare gli atti di indirizzo; 4) il progetto, inaugurato nel 2008, del Ministero per i beni e le attività culturali che ha dotato alcuni tracciati originari presenti sul territorio italiano (972 chilometri) di una segnaletica adeguata (circa 6.000 cartelli, circa uno ogni 500 metri); 5) l'accordo negli anni 2008, 2009, 2010 fra la Direzione dei beni culturali del Ministero e l'associazione europea delle vie Francigene per la promozione e valorizzazione della via Francigena. Tale accordo è stato rilanciato anche ad Acquapendente (Viterbo) il 31 maggio 2014, con valenza fino al 31 dicembre 2015;

il decreto-legge n. 135 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 9 del 2014, all'articolo 13, comma 24, che ha finanziato progetti (promossi da Comuni da 5.000 a 150.000 abitanti) "per il coordinamento dell'accoglienza turistica tramite la valorizzazione di aree territoriali di tutto il territorio nazionale, di beni culturali e ambientali, nonché il miglioramento dei servizi per l'informazione e l'accoglienza dei turisti". Tale disposizione (i cui termini relativi alla scadenza dei bandi sono stati poi prorogati) ha incentivato molti enti territoriali, posti lungo la via Francigena, a presentare dei progetti legati all'itinerario, dall'accoglienza alla valorizzazione del siti culturali;

il decreto-legge n. 83 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106 del 2014, che contiene disposizioni che si ispirano direttamente alla valorizzazione della Via Francigena a partire dalla semplificazione dei progetti a valenza interregionale e dall'affido gratuito dei beni demaniali, non utilizzati e presenti lungo l'itinerario, destinati al supporto logistico ed informativo e con funzioni ricettive;

a queste iniziative vanno poi aggiunti gli interventi promossi dagli enti locali e territoriali, nei differenti livelli istituzionali, come i finanziamenti stanziati da alcune Regioni che hanno creduto particolarmente nella valorizzazione dell'itinerario quale volano di sviluppo locale: la Regione Toscana ha investito negli ultimi 5 anni, per un tratto complessivo di 370 chilometri, 16 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza del tracciato, per l'ammodernamento delle strutture ricettive e per campagne di comunicazione; inoltre la Regione Lazio (con i fondi del progetto europeo Certess) ha stanziato risorse per la manutenzione ordinaria dei percorsi e della relativa segnaletica, per promuovere servizi di accoglienza e di logistica e per realizzare progetti editoriali per incentivare una migliore fruizione degli itinerari;

sono inoltre previsti interventi specifici, promossi dalle Regioni interessate (Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte) per la qualificazione della rete degli uffici di informazione e accoglienza turistica lungo il percorso; per la realizzazione di una segnaletica coordinata; per azioni promo-pubblicitarie sui mercati interno ed estero; per interventi di formazione rivolti a operatori turistici, guide, addetti all'informazione turistica; per il sostegno alla qualificazione dei servizi offerti da consorzi turistici, per la realizzazione di eventi di grande richiamo;

sono infine stati messi a disposizione fondi su scala europea attraverso la Direzione generale per le imprese e l'industria della Commissione europea nel 2011 attraverso il progetto "Per viam" che ha visto capofila l'Associazione europea delle vie Francigene (2012-2013) per sviluppare azioni di governance e coordinamento con Ministeri, Regioni e università europee;

preso atto che:

sono stati sottoscritti accordi di programma, sia nazionali che internazionali, per una valorizzazione dei territori interessati dalla via Francigena, come ad esempio: il protocollo di collaborazione firmato nel mese di ottobre 2014 dai rappresentanti delle regioni europee coinvolte: Kent (Regno Unito); NordPas-de-Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comté (Francia); cantone Vaud, cantone Vallese (Svizzera); Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio, Molise (Italia); l'istituzione di un tavolo tecnico istituzionale permanente promosso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con le Regioni coinvolte per definire una governance unica del progetto "sulla via Francigena"; la sottoscrizione, nel mese di marzo 2015, di un protocollo di intesa a sostegno dello sviluppo e della promozione della via Francigena, da parte di sindaci dei 17 Comuni del Lazio a nord di Roma, interessati dal percorso;

la via Francigena è stata oggetto, nell'attuale XVII Legislatura, di numerosi e diversificati atti ed iniziative parlamentari tra cui: la presentazione di proposte di legge per promuoverne la valorizzazione e la fruizione sia alla Camera dei deputati (AC 294) sia al Senato (AS 450); l'approvazione alla Camera dei deputati di ordini del giorno specifici che impegnano il Governo: (9/02426-A/004) a «riconoscere l'antico percorso italiano della Via Francigena quale risorsa culturale, ambientale e turistica di primaria valenza pubblica nazionale»; «a promuovere, con norme specifiche, finanziamenti pubblici adeguati e protocolli d'intesa finalizzati fra soggetti privati ed enti territoriali interessati, la tutela, la valorizzazione dalla Via Francigena, attraverso interventi di recupero, manutenzione e promozione dei patrimonio storico-culturale, spirituale e ambientale e di riqualificazione del patrimonio ricettivo esistente»; (9/02426-A/012) «ad attivarsi per lo stanziamento di risorse finalizzate a completare l'individuazione dei percorso denominato "Via Francigena", quale itinerario storico, culturale e religioso»; «a realizzare una segnaletica completa e uniforme che consenta di percorrere l'itinerario, anche a piedi, nell'intero territorio italiano»; la costituzione di un intergruppo parlamentare a sostegno della "Via Francigena" al quale hanno aderito 37 tra deputati e senatori di diversi orientamenti politici;

è stata inoltre presentata in data 4 maggio la mozione 1-00843 a sostegno della candidatura della via Francigena a patrimonio mondiale dell'Unesco da 33 deputati (l'on. Susanna Cenni è primo firmatario);

considerato che:

nella fase di trasformazione delle politiche culturali e turistiche che il Governo ha avviato, il tema del recupero del cammini storici sta rivestendo un ruolo importante e di grande rilievo per lo sviluppo dell'intero Paese, da un punto di vista sociale, culturale, turistico, economico. La via Francigena rappresenta la chance più concreta di realizzare in Italia un'esperienza straordinaria, almeno pari a quella nota al mondo del cammino di Santiago di Compostela;

le Regioni stanno investendo energie e risorse per promuovere congiuntamente il percorso e per inserire le eccellenze culturali lungo la via Francigena all'interno della rete Unesco, attraverso un progetto di dimensione internazionale di forte dialogo e continuum tra istituzioni locali e Stato;

l'Associazione europea delle vie Francigene, in virtù del proprio ruolo di réseau porteur dell'itinerario per conto del Consiglio d'Europa, mette a diposizione know how e competenze per favorire lo sviluppo del progetto di candidatura;

la Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e naturale è un trattato internazionale adottato dalla Conferenza generale dell'Unesco il 16 novembre 1972 con il compito di definire il patrimonio mondiale attraverso l'adozione di una lista che raccolga i beni considerati d'interesse eccezionale e di valore universale per l'umanità;

tale convenzione, per ciò che concerne il patrimonio "materiale", è stata recepita, nell'ordinamento nazionale, dalla legge n. 184 del 1977, recante ratifica della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale, naturale dell'umanità;

il decreto interministeriale n. 4195 del 24 maggio 2007 disciplina la composizione, i compiti e le funzioni della Commissione nazionale italiana per l'Unesco;

la procedura concordata per l'invio di candidature nelle liste e nei network dell'Unesco è stata approvata nella seduta del consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l'Unesco il 6 maggio 2011;

si è costituito nel 2010 presso il Ministero per i beni e le attività culturali il gruppo di coordinamento per la candidatura della via Francigena nella lista del patrimonio materiale mondiale dell'Unesco, formato da rappresentanti dello stesso Ministero, delle Regioni Toscana e Lazio, delle Province di Siena e Pavia, dell'Associazione europea delle vie Francigene e del parco della val d'Orcia;

nel 2015 il Comune di Fidenza, città nella quale ha sede l'Associazione europea delle vie Francigene, ha parallelamente avviato un proprio percorso per l'inserimento del duomo cittadino quale patrimonio mondiale nell'ambito del più vasto progetto di candidatura della via Francigena nella lista del patrimonio tutelato dall'Unesco, e in tale iniziativa, alla quale la Regione Emilia-Romagna ha dato la propria adesione, è stato coinvolto positivamente il Ministero dei beni culturali;

l'iter della candidatura prevede successivamente l'analisi della proposta da parte della Commissione nazionale italiana per l'Unesco (una struttura interministeriale, a cui partecipano rappresentanti dei Ministero dei beni culturali, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dei Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) e la redazione di una documentazione di sostegno alla candidatura stessa che necessita di un dossier ed un piano di gestione;

secondo la "Procedura concordata per l'invio di candidature nelle liste e nel network dell'Unesco" la prossima scadenza per la presentazione delle candidature per il "patrimonio materiale mondiale" è prevista per il 30 gennaio 2016;

l'antico cammino di fede corrisponde dunque pienamente ai recenti indirizzi assunti dall'Unesco che ha deciso di privilegiare, per l'assegnazione del riconoscimento a bene immobile dell'umanità, proprio questa tipologia di candidature (come risulta peraltro dagli ultimi siti italiani premiati: la ferrovia retica nel paesaggio dell'Albula e del Bernina; Dolomiti; i longobardi in Italia: luoghi di potere; siti palafitticoli preistorici delle alpi; ville medicee; monte Etna; paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe - Roero e Monferrato);

tale candidatura, inoltre, interessa non solo una nazione ma più Paesi. Sarebbe quindi opportuno, come già accaduto in passato, che il Governo italiano collaborasse attivamente con gli altri Stati interessati al fine di definire una candidatura unitaria;

valutato che:

la candidatura della via Francigena è un significativo volano per promuovere e valorizzare l'Italia come un vero e proprio "museo diffuso" ampliando e diversificando l'offerta dei flussi turistici tradizionali, favorendo una fruizione lenta, sostenibile, integrabile con le tante e diverse peculiarità delle realtà territoriali;

la candidatura della via Francigena rappresenta anche un'occasione per dare impulso ad una corretta conservazione, fruizione e promozione del patrimonio storico e artistico dei molteplici monumenti che caratterizzano l'intero l'itinerario. Senza dimenticare che il percorso, nato come itinerario religioso, può anche divenire un'occasione straordinaria e irripetibile di arricchimento culturale, di valorizzazione delle ricchezze paesaggistiche e di riscoperta dei vasto patrimonio enogastronomico e artigianale locale. Uno strumento irrinunciabile quindi per un turismo non invasivo, compatibile con le risorse indigene, attento all'ambiente e capace di strutturarsi in flussi omogenei lungo un vasto arco temporale;

la via Francigena è una risorsa importante per l'economia di intere regioni (in Toscana, ad esempio, crea ad oggi un volume di affari annuo di 16 milioni di euro, 400 posti di lavoro e 150.000 pernottamenti ed anche di moltissimi centri minori che potranno beneficiare della vicinanza con l'itinerario; solo nel 2014 il trend del turismo negli oltre 40 comuni toscani è aumentato del 13 per cento);

l'8 dicembre 2015 papa Francesco aprirà il Giubileo che si concluderà nel mese di dicembre 2016. L'anno santo oltre a rappresentare un'opportunità di crescita economica ed occupazionale (nel 2000, l'anno dell'ultimo Giubileo, l'Italia registrò una crescita record del Pil del 2,9 per cento; il tasso di disoccupazione si ridusse di un punto percentuale; solo a Roma la presenza di turisti e pellegrini portò circa 13.000 miliardi di lire, 2.000 miliardi in più rispetto al 1999) è inevitabilmente un'opportunità strategica ed irrinunciabile, oltre ad un evento dagli innumerevoli valori simbolici, per veicolare e rafforzare la candidatura della via Francigena;

in questo contesto va inoltre rimarcato come l'Expo 2015, inaugurato a Milano nel maggio 2015, è un'opportunità altrettanto significativa per trainare nel nostro Paese diversificati flussi turistici internazionali per i prossimi anni,

impegna il Governo:

1) ad attivare con la massima sollecitudine un tavolo di coordinamento con l'Associazione europea delle vie Francigene la rete delle università e i rappresentanti degli enti locali che ne vorranno fare parte al fine di avviare la procedura per la realizzazione del dossier di candidatura e del piano di gestione per sviluppare il progetto;

2) a realizzare con i soggetti citati una cabina di regia nazionale specifica per il tema della via Francigena, affinché lo sviluppo del progetto sia inserito all'interno delle politiche territoriali, dal livello nazionale a quello locale;

3) a valutare la possibilità di proporre questa candidatura già nella sua dimensione europea, partendo da Canterbury e coinvolgendo gli altri Paesi coinvolti oltre all'Italia: Inghilterra, Francia e Svizzera;

4) a farsi parte attiva, in vista dell'imminente Giubileo che si aprirà nel mese di dicembre 2015, affinché siano predisposte norme specifiche e finanziamenti adeguati per la valorizzazione e la fruizione delle eccellenze culturali lungo la via Francigena, i luoghi di sosta, accoglienza e adeguata segnaletica.