Pubblicato il 16 giugno 2015, nella seduta n. 465
GATTI , D'ADDA , TOMASELLI , CHITI , MARTINI , FEDELI , MARCUCCI , GRANAIOLA , MATTESINI , CANTINI , DI GIORGI , FILIPPI - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
il 29 aprile 2015 è stato presentato un atto di sindacato ispettivo (3-01894) indirizzato al Ministro dello sviluppo economico per conoscere in che modo il Governo intendesse intervenire per scongiurare la chiusura dello stabilimento della Smith Bits di Volterra (Pisa);
Smith Bits, attraverso la controllante Smith International Inc., fa parte dal 2010 del gruppo Schlumberger LTD, leader internazionale nella fornitura di servizi per il settore oil&gas, con forti investimenti in attività di ricerca ingegneristica e sviluppo di soluzioni tecnologiche;
la società italiana è presente in Toscana, con una sede legale ed operativa a Saline di Volterra, dove realizza prodotti avanzati per l'industria estrattiva (petrolio, gas, vapore, acqua e minerali);
nello stabilimento sono impiegati circa 200 addetti, su un totale di 300 a livello nazionale (l'altra sede è presso Scurelle Valsugana in provincia di Trento), con un trend in crescita sino al 2008 ed un successivo adeguamento delle proprie strutture all'andamento dei volumi delle vendite;
considerato che a quanto risulta agli interroganti:
la Regione Toscana si è specificamente impegnata a promuovere il rafforzamento della competitività del territorio ed il consolidamento del sistema produttivo regionale e a tal fine ha stipulato con Smith Bits, il 16 luglio 2014, un "Protocollo d'intesa per lo sviluppo ed il consolidamento della presenza della Smith International Italia SpA in Toscana";
nel protocollo, la cui durata è stata fissata in due anni dalla sottoscrizione, la Smith Bits si impegna a perseguire gli obiettivi di consolidamento e sviluppo della presenza in Toscana, a qualificare il proprio personale, a sviluppare nuovi prodotti avanzati, in linea con le proprie strategie di crescita e di ulteriore radicamento sul territorio in una logica di filiera con il sistema universitario, di ricerca e delle imprese del proprio indotto;
dopo mesi di cassa integrazione, la Smith Bits aveva annunciato il rientro dei dipendenti per il 24 aprile 2015, grazie ad una nuova commessa dal Venezuela;
nella mattinata del 27 aprile 2015 i vertici dell'azienda hanno comunicato, durante un incontro a Pisa con le rappresentanze sindacali, l'intenzione di procedere con la messa in mobilità di tutti i dipendenti per cessazione dell'attività dello stabilimento della Smith Bits di Saline di Volterra;
le motivazioni addotte dall'azienda sarebbero riconducibili alla lettura dell'attuale scenario macroeconomico globale conseguente alla crisi del settore oil & gas, che ha ridotto significativamente la domanda degli scalpelli prodotti a Saline di Volterra; a tutto il processo non è estraneo l'abbassamento del prezzo del petrolio che sembra destinato a durare e che richiederebbe quindi una innovazione tecnologica anche negli strumenti di perforazione e nei loro processi di produzione;
il 19 maggio ha avuto inizio davanti lo stabilimento di Saline di Volterra il presidio permanente dei lavoratori deciso dall'assemblea dei lavoratori, in risposta al rifiuto dell'azienda di presentarsi all'incontro con il Ministero dello sviluppo economico per il primo appuntamento del tavolo nazionale sulla vertenza;
il 22 maggio il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha scritto al chairman & CEO di Schlumberger Group, Paal Kibsgaard, chiedendo di riconsiderare la scelta di chiudere il sito produttivo del gruppo Smith Bits di Saline di Volterra, di consentire l'utilizzo dei 7 mesi residui di ammortizzatori sociali per poter organizzare una cessione dell'attività ad uno o più soggetti industriali e fare in modo che l'amministratore delegato di Smith Bits International Italia, ingegner Giuseppe Muzzi, sia più disponibile ad essere presente continuativamente in Italia;
il 27 maggio si è tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro tra le rappresentanze sindacali e l'amministratore delegato dell'azienda in cui l'azienda ha espresso la volontà di prendere tempo sino alla metà del mese di giugno per la presentazione del piano industriale, piano che avrebbe compreso ammortizzatori sociali per il mantenimento del sito produttivo e una rimodulazione dell'organico;
l'8 giugno i vertici dell'Unione industriale pisana in una riunione con le rappresentanze sindacali unitarie dell'impresa e i rappresentanti sindacali locali hanno annunciato che il 19 giugno l'amministratore delegato della Smith Bits, Giuseppe Muzzi, avrebbe presentato il piano industriale per l'azienda di Saline di Volterra;
considerato inoltre che:
in attesa della presentazione del piano industriale, l'assemblea dei lavoratori ha deciso all'unanimità di mantenere il blocco delle merci in uscita;
in risposta alla decisione dei lavoratori, dalle 11,30 di venerdì 12 giugno la quasi totalità degli operai (sono rimasti al loro posto in circa 10 amministrativi) è stata "messa in libertà" dall'azienda, con la conseguente sospensione dell'attività: i lavoratori sono quindi adesso a casa e senza stipendio;
contemporaneamente alla "messa in libertà" di quasi tutti i lavoratori, Smith Bits ha chiesto anche la cassa integrazione ordinaria per mancanza di commesse;
l'Unione industriali di Pisa nelle ultime ore ha comunicato che l'azienda non considera adeguate le condizioni di sicurezza per tenere l'incontro previsto per venerdì 19 giugno presso la sua sede, in cui la Smith Bits si era impegnata a comunicare il nuovo piano industriale, adducendo come motivazione la fortissima tensione che si è sviluppata nel presidio davanti allo stabilimento di Saline di Volterra a seguito della "messa in libertà" dei lavoratori,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se e in che modo intendano intervenire per favorire una soluzione positiva della vertenza in atto, per evitare la situazione drammatica e insostenibile per un territorio come quello di Saline di Volterra che si potrebbe determinare con la chiusura di una fra le più grandi e qualificate imprese industriali di quel territorio, che impiega una manodopera specializzata e di alta competenza.