Atto n. 1-00381 (procedura abbreviata)

Pubblicato il 18 febbraio 2015, nella seduta n. 394

FEDELI , BERNINI , BIANCONI , MERLONI , D'ONGHIA , DE PETRIS , ZANDA , ROMANI Paolo , SCHIFANI , ZELLER , FERRARA Mario , PETRAGLIA , ALBANO , AMATI , ASTORRE , BENCINI , BERTUZZI , BIGNAMI , BOCCHINO , BORIOLI , CAMPANELLA , CANTINI , CARDINALI , CIRINNA' , COLLINA , CUOMO , D'ADDA , DALLA ZUANNA , DE PIETRO , DE PIN , DI GIORGI , DIRINDIN , FABBRI , FASIOLO , FINOCCHIARO , FORNARO , GAMBARO , GINETTI , GUERRA , GUERRIERI PALEOTTI , IDEM , LANZILLOTTA , LO GIUDICE , MANASSERO , MASTRANGELI , MATTESINI , MATURANI , MICHELONI , MIGLIAVACCA , MOSCARDELLI , ORELLANA , ORRU' , PADUA , PARENTE , PEGORER , PEZZOPANE , ROSSI Gianluca , RUSSO , RUTA , SAGGESE , SCALIA , SILVESTRO , SIMEONI , SOLLO , SPILABOTTE , VALDINOSI , VERDUCCI

Il Senato,

premesso che:

ai sensi dell'articolo 3 della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011, con l'espressione "violenza nei confronti delle donne" si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata;

la violenza contro le donne comprende reati quali violenza sessuale, molestia, stupro, stalking e violenza domestica, e costituisce altresì una violazione dei diritti fondamentali delle donne rispetto alla dignità, l'uguaglianza e l'accesso alla giustizia;

la violenza contro le donne è un grave ostacolo per la parità di genere ed è una delle più diffuse violazioni dei diritti umani, che non conosce barriere geografiche, economiche, culturali o sociali;

nel suo discorso d'insediamento, il nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato che "il diritto alla Costituzione significa anche garantire (…) che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni";

considerato che:

il Parlamento italiano, attraverso la legge 27 giugno 2013, n. 77, ha autorizzato la ratifica e l'esecuzione della menzionata Convenzione di Istanbul;

il trattato è poi entrato in vigore il 1° agosto 2014 e, ad oggi, sono appena 14 su 47 gli Stati membri del Consiglio d'Europa che l'hanno ratificato, tra i quali, gli Stati membri dell'Unione europea sono soltanto 8: Austria, Danimarca, Francia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna e Svezia;

valutato che:

il drammatico fenomeno della violenza verso le donne rimane ancora oggi una triste realtà, tanto in Italia, quanto in Europa, così come nel resto del mondo. In particolare, secondo le conclusioni di un report elaborato a marzo 2014 dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, in Europa, il 33 per cento delle donne ha subito forme di violenza sessuale fin dall'età di 15 anni, mentre il numero delle donne vittime di abusi e violenze è spesso sottostimato dalle autorità nazionali;

il 25 novembre 2014 si è celebrata la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ed il Parlamento europeo ha organizzato un dibattito in seduta plenaria per affrontare questo tema, nel corso del quale gli eurodeputati si sono confrontati con la commissaria alla parità di genere, Vera Jourova, ricordando il dato, non più tollerabile, secondo cui 7 donne al giorno vengono uccise in Europa a causa della violenza di genere;

in quell'occasione, i lavori dell'Assemblea si sono conclusi con l'adozione di una dichiarazione scritta, ai sensi dell'articolo 136 del regolamento del Parlamento europeo;

attraverso tale atto, al fine di costruire una politica integrata in materia di contrasto alla violenza di genere, che sia trasversale e di ampio respiro, il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione europea di farsi carico di chiedere con forza a tutti gli Stati membri dell'Unione europea di procedere alla ratifica della Convenzione di Istanbul, di elaborare un quadro giuridico per contrastare concretamente questo fenomeno e misure stringenti per mantenere alto il livello di attenzione e consapevolezza verso questo dramma, tra le altre cose, anche dichiarando il 2016 quale "Anno europeo per la lotta alla violenza contro le donne";

gli eurodeputati della Commissione dei diritti delle donne hanno convenuto che tali azioni devono essere assunte immediatamente, altresì sottolineando come tali impegni siano strettamente coerenti con quanto richiesto attraverso la risoluzione del Parlamento europeo del 25 febbraio 2014, recante raccomandazioni alla Commissione sulla lotta alla violenza contro le donne (2013/2004 (INL),

impegna il Governo al fine di costruire una politica integrata in materia di contrasto alla violenza di genere, che sia trasversale e di ampio respiro, a mettere in atto, nell'ambito delle proprie prerogative e competenze in sede europea, ogni iniziativa utile al pieno e sollecito recepimento della citata dichiarazione scritta del Parlamento europeo alla Commissione, con particolare riguardo alla necessità di:

a) chiedere a tutti gli Stati membri dell'Unione europea, che non vi abbiano ancora provveduto, di procedere alla ratifica della Convenzione di Istanbul;

b) elaborare un quadro giuridico, comune ed integrato, per il concreto contrasto alla violenza di genere;

c) introdurre misure stringenti per mantenere alto il livello di attenzione e consapevolezza circa il dramma della violenza contro le donne, anche attraverso la dichiarazione del 2016 quale "Anno europeo per la lotta alla violenza contro le donne".