Pubblicato il 19 novembre 2014, nella seduta n. 354
LO GIUDICE , AMATI , CANTINI , CARDINALI , CHITI , CIRINNA' , CUOMO , D'ADDA , DI GIORGI , FASIOLO , FILIPPI , FEDELI , GATTI , GUERRA , IDEM , LUCHERINI , MARCUCCI , MASTRANGELI , MATTESINI , MUSSINI , ORELLANA , PALERMO , PEGORER , RICCHIUTI , ROSSI Gianluca , SPILABOTTE , GOTOR , VALDINOSI , LO MORO , PAGLIARI , PETRAGLIA , ZANONI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
il 31 marzo 2010 il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha varato la raccomandazione CM/Rec(2010)5 agli Stati membri sulle misure dirette a combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere;
la raccomandazione contiene una parte relativa all'istruzione, che recita, al punto 31: «Tenendo nel debito conto l'interesse superiore del fanciullo, gli Stati membri dovrebbero adottare le misure legislative o di altro tipo appropriate, destinate al personale insegnante e agli allievi, al fine di garantire l'effettivo godimento del diritto all'istruzione, senza discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere; ciò comprende in particolare il rispetto del diritto dei bambini e dei giovani all'educazione in un ambiente scolastico sicuro, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere», e, al punto 32: «Tenendo nel debito conto l'interesse superiore del fanciullo, dovrebbero a tale scopo essere adottate misure appropriate a ogni livello per promuovere la tolleranza e il mutuo rispetto a scuola, a prescindere dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere. Tali misure dovrebbero comprendere la comunicazione di informazioni oggettive sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, per esempio nei programmi scolastici e nel materiale didattico, nonché la fornitura agli alunni e agli studenti delle informazioni, della protezione e del sostegno necessari per consentire loro di vivere secondo il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. Gli Stati membri potrebbero inoltre predisporre e attuare politiche scolastiche e piani d'azione per promuovere l'uguaglianza e la sicurezza e garantire l'accesso a formazioni adeguate o a supporti e strumenti pedagogici appropriati per combattere la discriminazione»;
a seguito di tale raccomandazione, il Consiglio d'Europa ha varato il programma "Combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere";
la "Direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione del dipartimento per le pari opportunità - anno 2013", firmata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità il 16 aprile 2013 prevede l'assegnazione dell'obiettivo operativo "Programma di prevenzione e contrasto alle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere e promozione dell'inclusione sociale delle persone LGBT" all'UNAR, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, ai sensi dell'art. 29 della legge comunitaria 1° marzo 2002, n. 39, istituito presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri;
di tale programma fa parte la "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", detta anche strategia LGBT, approvata formalmente con decreto del Ministro del lavoro il 16 aprile 2013;
fra gli ambiti della strategia, accanto a lavoro, sicurezza e carceri, comunicazione e media, è incluso un asse "educazione e istruzione" che prevede i seguenti obiettivi operativi: ampliare le conoscenze e le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica sulle tematiche LGBT; prevenire e contrastare il fenomeno dell'intolleranza e della violenza legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere; garantire un ambiente scolastico sicuro e friendly, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall'esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all'orientamento sessuale o all'identità di genere; conoscere le dimensioni e le ricadute del bullismo nelle scuole, a livello nazionale e territoriale, con particolare riferimento al carattere omofobico e transfobico, mediante una rilevazione e raccolta sistematica dei dati; favorire l'empowerment delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni; contrastare e prevenire l'isolamento, il disagio sociale, l'insuccesso e la dispersione scolastica dei giovani LGBT; contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari e superare il pregiudizio legato all'orientamento affettivo dei genitori per evitare discriminazioni nei confronti dei figli di genitori omosessuali;
considerato che:
secondo quanto riportato dagli organi di stampa, in un istituto alberghiero di Assisi un ragazzo di 14 anni è stato oggetto di un'aggressione verbale da parte di un docente che gli avrebbe rivolto frasi come «Essere gay è una brutta malattia» e «Dico a te, è brutto essere gay, tu ne sai qualcosa»;
alla risposta dello studente è seguita un'aggressione fisica da parte del professore che testimoni e l'alunno quattordicenne stesso, affermano consistere in 2 calci alle gambe 2 due pugni alla spalla e una lunga e pericolosa stretta al collo;
pare che la prima risposta della scuola sia stata lo spostamento dello studente ad altra sezione, aggiungendo così un'azione oggettivamente punitiva nei confronti della presunta vittima di un vero e proprio atto di bullismo istituzionale;
la stampa ha riportato la notizia di un'ispezione del ministro dell'Istruzione presso la scuola interessata dai fatti citati,
si chiede di sapere:
quali siano le informazioni raccolte dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a seguito dell'ispezione nella scuola umbra;
se risponda al vero la notizia di un trasferimento dello studente ad altra sezione;
quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda assumere nel caso in cui i fatti fossero confermati;
se non ritenga necessario sostenere un'azione di formazione dei docenti e degli altri operatori scolastici sul tema del contrasto alle discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere oltre che sulle altre condizioni personali più frequentemente oggetto di pregiudizio, discriminazione e atti di bullismo;
quali azioni concrete il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca abbia in programma per dare corso agli impegni assunti di attuazione dell'asse educazione e istruzione della "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere".