Pubblicato il 22 ottobre 2014, nella seduta n. 336
PADUA , FEDELI , DI GIORGI , ALBANO , AMATI , BERTUZZI , CANTINI , CIRINNA' , FERRARA Elena , GUERRA , GUERRIERI PALEOTTI , MATTESINI , ORRU' , PAGLIARI , PUPPATO , SOLLO , SPILABOTTE , VALENTINI , BIGNAMI , BOCCHINO , DE PIN , MASTRANGELI , ROMANO , FAVERO - Ai Ministri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
la legge 15 febbraio 1996, n. 66, recante "Norme contro la violenza sessuale", e successivamente il decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, recante "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori", convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38, hanno dotato il nostro ordinamento di nuovi strumenti volti a contrastare la violenza di genere;
con la legge 27 giugno 2013, n. 77, il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta ad Istanbul l'11 maggio 2011 ed entrata in vigore il 1° agosto 2014; l'art. 3 precisa che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani ed è una forma di discriminazione contro le donne mentre l'art. 8 dispone uno stanziamento di "risorse finanziarie e umane appropriate per un'adeguata attuazione di politiche integrate, di misure e di programmi destinati a prevenire e combattere ogni forma di violenza rientrante nel campo di applicazione della presente Convenzione, ivi compresi quelli realizzati dalle Ong e dalla società civile";
l'art. 5 del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province" convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, demanda al Ministro per le pari opportunità il compito di elaborare un piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere, in sinergia con la nuova programmazione dell'Unione europea per il periodo 2014-2020. Lo stesso articolo prevede, inoltre, un finanziamento di 10 milioni di euro per l'anno 2013 per la realizzazione di azioni a sostegno delle donne vittime di violenza;
il comma 217 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)", incrementa di 10 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, la dotazione del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità allo scopo di finanziare il "Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere";
rilevato che:
da un articolo pubblicato nei giorni scorsi sul settimanale "l'Espresso" on line si apprende che nelle campagne del ragusano si starebbero perpetrando, ormai da tempo, gravissimi abusi sessuali nei confronti di molte donne, per lo più di origine romene, che lavorano nelle tante aziende ortofrutticole presenti su tale territorio;
Vittoria è il più importante mercato d'Italia di prodotto confezionato e, pertanto, è forte la presenza di manodopera comunitaria ed extracomunitaria;
tre anni fa, in tale zona (dove sono presenti circa 3.000 aziende agricole di piccola e media dimensione) risultavano regolarmente registrati 11.845 migranti, con una presenza di lavoratori impiegati nelle serre che oscillante tra 15.000 e 20.000 unità;
considerato che:
l'eventuale presenza di forme di schiavitù e di sfruttamento sessuale nel territorio ragusano, dove tanti sono i produttori agricoli che operano nel rispetto della legalità, non è assolutamente accettabile in un Paese civile e richiede un fermo e deciso intervento da parte dello Stato;
infatti, nonostante i notevoli sforzi profusi da parroci locali, da iniziative sociali, come il "Solidal transfer", e da organizzazioni umanitarie come Emergency e Medici senza Frontiere, il fenomeno dello sfruttamento agricolo e sessuale delle donne nei luoghi di lavoro non è stato ancora, purtroppo, debellato;
considerato, inoltre, che:
sul territorio vi sono numerosi produttori agricoli che, lungi dall'essere rappresentati al pari di quelli oggetto dell'inchiesta, lavorano quotidianamente con serietà ed onestà, registrando regolarmente i lavoratori assunti; sarebbe, quindi, ingiusto verso quelle aziende agricole che operano nel rispetto della legalità, nonché verso l'intero territorio provinciale, accusare l'intero settore senza porre in atto concreti distinguo,
si chiede di sapere:
se risulti che le notizie emerse a seguito dell'inchiesta condotta dal settimanale "l'Espresso" on line corrispondano al vero e quali iniziative i Ministri in indirizzo abbiano intrapreso o intendano intraprendere per contrastare in modo forte e deciso l'eventuale esistenza di situazioni di schiavismo sessuale nella provincia di Ragusa;
quali urgenti azioni intendano intraprendere al fine di ripristinare la legalità e il rispetto della dignità umana nelle serre e nei campi agricoli in provincia di Ragusa, anche tramite le risorse del Piano di azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere.