Pubblicato il 10 giugno 2014, nella seduta n. 258
FILIPPI , MARTINI , DI GIORGI , FEDELI , CHITI , CANTINI , GATTI , GRANAIOLA , MATTESINI
Il Senato,
premesso che:
il 16 settembre 2013, il relitto della nave da crociera Costa "Concordia", naufragata il 13 gennaio 2012 davanti al porto dell'isola del Giglio con 4.229 persone a bordo, provocando 32 vittime nonché decine di feriti, è stato rimesso in assetto verticale e poggia ora su 6 piattaforme subacquee di acciaio;
l'11 marzo 2013 il Consiglio dei ministri, con delibera 13A02346 (Gazzetta Ufficiale n. 61 del 13 marzo 2013), ha stabilito che: "Il Commissario delegato per l'emergenza ambientale in relazione al naufragio della nave da crociera Costa Concordia, nel territorio del Comune dell'Isola del Giglio, è autorizzato, previa verifica della fattibilità e della convenienza dell'operazione in accordo con i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti, ad adottare tutti i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave da crociera Costa Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, in raccordo con i Ministeri interessati ed utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili";
nella predetta delibera si afferma che: "la nave Concordia è destinata alla demolizione e come tale soddisfa la definizione di rifiuto ai sensi della Direttiva 2008/98/UE e del Regolamento (CE) n. 1013/2006) e deve essere assoggettata al relativo regime giuridico di gestione, controllo e sanzionatorio", demandando conseguentemente la relativa competenza per le autorizzazioni alla Regione Toscana;
successivamente il Governo, sia rispondendo ad atti di sindacato ispettivo, sia con dichiarazioni rese alla stampa, ha sostenuto che la destinazione più probabile per lo smantellamento definitivo del relitto sarebbe dovuta essere il porto di Piombino (Livorno), nel quale sono in via di completamento i lavori finalizzati a renderlo perfettamente compatibile con le attività connesse;
la Carnival cruise lines, società con sede a Miami (Florida, Usa) e quotata alla borsa di New York e di Londra, proprietaria di Costa Crociere, dopo aver proposto come destinazione finale un porto della Turchia, ha poi indicato il porto di Genova. Occorre considerare che, in tal caso, il trasporto richiederebbe almeno 4-5 giorni di navigazione, durante i quali sarebbe necessario avere condizioni di tempo e di mare perfette, anche per evitare di mettere a rischio il cosiddetto "Santuario dei cetacei" del mar ligure, nel quale sarebbe costretta a fermarsi la nave in caso di condizioni metereologiche avverse;
al contrario il trasporto nel porto di Piombino potrebbe avvenire al massimo in un paio di giorni e senza mai affrontare condizioni di mare a rischio;
inoltre la scelta del porto di Genova da parte della Carnival cruise lines non sembrerebbe essere finalizzata ad un effettivo smantellamento del relitto. Infatti, lo stesso potrebbe essere solo una tappa intermedia per mettere in ulteriore sicurezza il relitto e successivamente trasportarlo in un porto estero, attraverso la nave "Vanguard", una nave olandese dall'assetto semi-sommergibile di 275 metri di lunghezza, 70 di larghezza, capace di sollevare 110.000 tonnellate;
sebbene la scelta di Genova sia stata motivata con la necessità di effettuare in tempi rapidi la rimozione, il trasporto verrebbe effettuato nel mese di luglio 2014, ovvero con 2 soli mesi di anticipo rispetto al completamento dei lavori del porto di Piombino, previsto per il mese di settembre 2014;
rilevato che:
il naufragio della Costa Concordia, oltre ad aver provocato una dolorosa perdita di vite umane, ha anche causato notevoli danni all'economia ed all'ambiente di quella parte di mare e della costa della bassa Toscana in generale;
diversi porti italiani si sono candidati ad eseguire i lavori per lo smantellamento che, certamente, apporterebbero notevoli benefici in termini di occupazione; l'unico porto che però potrebbe soddisfare le condizioni previste dalla delibera del Consiglio dei ministri è Piombino, in quanto ubicato in Toscana e vicino al luogo del naufragio;
contrariamente, il trasporto del relitto in porti lontani aumenterebbe considerevolmente i rischi di ulteriori danni all'ambiente ed alle economie delle zone costiere,
impegna il Governo:
1) a riferire le proprie considerazioni e determinazioni sulla gestione del relitto, garantendo, in particolare, l'effettiva certezza che le operazioni di smantellamento verranno effettuate in Italia in considerazione della complessità e dell'importanza dell'operazione dal punto di vista economico, finanziario e della tutela dell'ambiente;
2) ad adottare le opportune iniziative, in coordinamento con la Regione Toscana e le altre autorità coinvolte, al fine di assicurare che la nave Concordia sia trasportata in un luogo idoneo per caratteristiche tecniche ed infrastrutturali;
3) ad adottare specifiche procedure volte alla raccolta degli agenti inquinanti, fin dalla fase di trasferimento dall'isola del Giglio al sito prescelto per accogliere il relitto, nonché a garantire la demolizione dello stesso.