Pubblicato il 27 maggio 2014, nella seduta n. 248
FEDELI , RANUCCI , MATURANI , AMATI , ASTORRE , CARDINALI , CIRINNA' , DI GIORGI , FERRARA Elena , GHEDINI Rita , IDEM , LO GIUDICE , LUCHERINI , MATTESINI , SCALIA , SPILABOTTE , VALENTINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -
Premesso che:
in data 23 aprile 2014, è stato pubblicato, sul sito del Comune di Pomezia, un bando di gara per il servizio di ristorazione scolastica per gli alunni delle scuole dell'infanzia e primarie, per il periodo settembre 2014 - luglio 2017 (CIG 571947326E, autorizzato con delibera del Consiglio comunale n. 77 del 27 dicembre 2013);
in particolare, l'appalto attiene al servizio di ristorazione scolastica nelle diverse fasi di approvvigionamento, preparazione, trasporto, consegna e distribuzione quotidiana dei pasti, pulizia e sanificazione, presso le scuole dell'infanzia e primarie di Pomezia, e dei servizi ad esso complementari;
il capitolato speciale di appalto prevede condizioni positive e importanti quali l'utilizzo di prodotti freschi, sempre di prima qualità, provenienti di norma da produzione italiana, preferendo derrate (convenzionali e/o biologiche) e prodotti provenienti dall'ambito locale, con caratteristiche igienico-sanitarie migliorative; la promozione di prodotti biologici, tipici e tradizionali regionali, nonché quelli a denominazione protetta (DOP, IGP) certificati ai sensi delle rispettive normative di riferimento; l'assenza di organismi geneticamente modificati (OGM), in conformità a quanto stabilito dalla legislazione vigente; la garanzia della fornitura di prodotti provenienti dal commercio equo e solidale, nello specifico la fornitura di banane provenienti da coltivazioni biologiche; il confezionamento e l'etichettatura delle derrate alimentari utilizzate per la preparazione dei pasti conformi alle leggi vigenti; la garanzia del rispetto delle norme relative alla rintracciabilità di filiera, ovvero l'identificazione documentata delle aziende che hanno contribuito alla produzione e commercializzazione di una unità di prodotto materialmente e singolarmente identificabile; l'offerta di almeno le seguenti diete speciali: vegetariana, celiachia, favismo, intolleranza alle proteine del latte vaccino, intolleranza alle proteine del latte vaccino e dell'uovo, intolleranza alle proteine dell'uovo, intolleranza al pomodoro, per islamici;
rilevato che:
il numero di pasti medio stimati è pari a 460.000 all'anno, di cui 230.000 di pasti cosiddetti "completi" e 230.000 "ridotti";
secondo l'articolo 1 del capitolato speciale di appalto, il prezzo unitario posto a base di gara per il "menu completo", soggetto a ribasso, è di euro 4,44 a pasto, oneri per la sicurezza ed IVA esclusi, mentre quello posto a base di gara per il "menu ridotto", soggetto a ribasso, è di euro 4,00 a pasto, oneri per la sicurezza ed IVA esclusi;
ai sensi dell'articolo 38 del capitolato speciale di appalto, lo schema tipo della composizione di ogni pasto giornaliero per tutti gli utenti del servizio di ristorazione prevede la somministrazione di un menu "completo" composto da un primo piatto, un secondo piatto, un contorno, pane, frutta fresca di stagione e dolce, ed un menu "ridotto" le cui ricette sono le stesse dell'altro, con eccezione di quelle relative al "dolce", atteso che detta ultima portata è prevista solamente nel menu "completo";
la scelta summenzionata determina una differenziazione sulla base del mero criterio economico, dipendendo la somministrazione del menu "completo" ovvero "ridotto" dalla disponibilità di pagamento della retta della mensa scolastica da parte della famiglia del bambino iscritto alla scuola dell'infanzia e primaria;
considerato che:
la differenziazione tra menu "completo" e "ridotto" prevista nel bando di gara pone qualche perplessità, a giudizio degli interroganti, in merito alla sua ratio;
la vice sindaca del Comune di Pomezia, Elisabetta Serra, ha spiegato che la scelta "nasce dalla volontà di accogliere richieste, suggerimenti e proposte giunte all'amministrazione da parte dei genitori" e che, "per evitare che si creino situazioni discriminanti, ci stiamo accordando con gli istituti scolastici sulla possibilità di trasformare la portata del dolce nella merenda pomeridiana da consumare in classe";
a giudizio degli interroganti, la soluzione prospettata relativamente alla merenda pomeridiana nulla toglie rispetto al vulnus del principio di equità che la differenziazione dei menu citata comporta: l'introduzione di un criterio censitario nella somministrazione del pasto scolastico pare violare il principio fondamentale della scuola pubblica che, per usare le parole di uno dei padri costituenti, Piero Calamandrei, "è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza civica";
imprescindibile è infatti il riferimento ad uno dei principi fondamentali della prima parte della nostra Carta costituzionale: l'articolo 3 della Costituzione, al primo comma, stabilisce che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di condizioni personali e sociali", mentre, al comma 2, specificatamente impone alla Repubblica il compito di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana";
una previsione, quella dell'uguaglianza formale e sostanziale, che chiaramente e pienamente rileva anche con riguardo alla condizione relativa ai menu "completo" e "ridotto", sancita dal bando di gara per l'appalto del servizio di ristorazione scolastica per il Comune di Pomezia;
al di là e nel rispetto di quanto stabilito all'articolo 4 del "Non Statuto" del Movimento 5 Stelle, relativamente alla "possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori dei legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di Governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi", l'amministrazione comunale "cittadina e pentastellata" è tenuta a conformarsi a quanto prescritto dall'articolo 3 della nostra Costituzione in senso formale e sostanziale;
considerato altresì che in un periodo in cui sempre più diffusamente si riscontrano disturbi legati all'alimentazione quali l'anoressia, la bulimia e l'obesità, è necessario che la scuola pubblica ponga la massima attenzione in merito a tutto ciò che concerne l'esperienza alimentare dal punto di vista educativo, e non solo nutrizionale,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati e quali siano le valutazioni in merito alla situazione;
se non reputi la condizione relativa ai menu "completo" e "ridotto", sancita dal bando di gara per l'appalto del servizio di ristorazione scolastica per il Comune di Pomezia, discriminatoria e lesiva dei diritti dei bambini della scuola pubblica;
se, conseguentemente, non ritenga che sia necessario ed urgente procedere, nell'ambito delle proprie attribuzioni, al fine di assicurare adeguata tutela al diritto di non discriminazione dei bambini delle scuole dell'infanzia e primarie del Comune di Pomezia e, in particolare, garantire che simili episodi di discriminazione e di intolleranza, lesivi della dignità degli alunni e delle loro famiglie, non si ripetano in altri casi;
quali iniziative urgenti intenda altresì adottare al fine di restituire alla scuola pubblica il ruolo centrale che deve avere (in quanto sancito dalla Costituzione) nell'educare al rispetto dei principi fondamentali di uguaglianza e solidarietà, nonché nel promuovere la mobilità sociale.