Atto n. 4-02218

Pubblicato il 15 maggio 2014, nella seduta n. 247
Risposta pubblicata

DE MONTE , BATTISTA , PETROCELLI , BERTUZZI , ORELLANA , AMATI , CASSON , IDEM , VACCARI , D'ADDA , SOLLO , COMPAGNONE , SCALIA , PALERMO , GAMBARO , PEZZOPANE , CIRINNA' , PADUA , PUGLISI , FEDELI , DI GIACOMO , COCIANCICH , DI GIORGI , MASTRANGELI , FAVERO , MOSCARDELLI , CARDINALI , DE PIN , PUPPATO , CANTINI , VERDUCCI , STEFANO , GIACOBBE , FERRARA Elena , MATTESINI , COLLINA , DALLA ZUANNA , PAGLIARI - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, degli affari esteri e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

gli studi condotti dalla compagnia norvegese "Spectrum", che dal mese di settembre 2013 sta svolgendo per il Governo di Zagabria l'esplorazione delle i risorse petrolifere offshore , hanno confermato la presenza di grandi quantità di petrolio e di gas sotto i fondali marini del mar Adriatico;

da notizia di stampa, nazionale e internazionale, si apprende, infatti, che la Croazia ha avviato un'estesa e sistematica attività di esplorazione dei fondali del mar Adriatico alla ricerca di gas e petrolio;

considerato che:

il Governo di Zagabria ha iniziato ad elaborare tutte le procedure necessarie per procedere allo sfruttamento dei giacimenti sottomarini;

l'avvio di tale attività di esplorazione idrogeologica, secondo quanto si apprende anche dal quotidiano "Il Piccolo" di Trieste del 7 aprile 2014, sta suscitando forti dubbi e preoccupazioni tra le comunità ed è già stato oggetto di critiche e dubbi sull'impatto da parte delle comunità locali;

l'economia turistica di molte regioni dipende dal mar Adriatico;

vari sono i fattori che inducono l'allarme sul tema, di cui il principale è costituito dalla fragilità ambientale del mar Adriatico, ed in particolar modo dell'area lagunare di Venezia, legata ai fattori di antropizzazione delle sue coste e la conseguente necessità di addivenire ad un quadro normativo unitario relativamente alla sua gestione al fine di evitare gravi danni ambientali e pesanti ripercussioni economiche;

considerato, infine, che in base a quanto stabilisce la Convezione di Espoo del 1991, ratificata dalla Croazia l'8 luglio 1996, il Governo italiano è impegnato ad applicare «ogni misura appropriata ed efficace per prevenire, ridurre e combattere un impatto transfrontaliero pregiudizievole importante che potrebbe derivare all'ambiente da attività previste»,

si chiede di sapere se la Croazia abbia informato il Governo italiano relativamente all'avvio di tale attività di prospezione geologica di dettaglio e se tali operazioni stiano avvenendo nel rispetto di quanto previsto dalla citata Convenzione al fine di scongiurare ogni impatto negativo ambientale in un contesto transfrontaliero.