Pubblicato il 1 aprile 2014, nella seduta n. 219
PUPPATO , PEZZOPANE , LO GIUDICE , SCALIA , CARDINALI , IDEM , DE MONTE , ALBANO , MATTESINI , DIRINDIN , RICCHIUTI , DI GIORGI , GINETTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno e della difesa. -
Premesso che:
il 18 marzo 2014 la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso contro la pena accessoria di 2 anni di interdizione dai pubblici uffici disposti dalla Corte d'appello di Milano il 19 ottobre 2013 per l'ex Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, già condannato con sentenza definitiva per frode fiscale a 4 anni di detenzione;
il decreto-legge n. 83 del 2002, all'art. 1, comma 3, affida all'intelligence la protezione del Presidente del Consiglio dei ministri, anche quando egli abbia cessato le proprie funzioni, comportando che, nel caso della protezione del primo ministro, gli agenti di scorta siano equiparati agli agenti dei servizi segreti;
la legge n. 124 del 2007 riorganizza i servizi segreti interni nell'Agenzia informazioni e sicurezza interna, sotto la direzione del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Repubblica, che è sotto il controllo diretto della Presidenza del Consiglio dei ministri;
ad oggi tutti i Dicasteri sono impegnati in una lodevole opera di spending review al fine di razionalizzare la spesa e renderla più efficiente;
considerato che:
il cittadino Silvio Berlusconi non è più primo ministro dal 12 novembre 2011, giorno delle sue dimissioni e non ricopre più alcun ruolo istituzionale dal 27 novembre 2013, giorno in cui il Senato ha votato per la sua decadenza da eletto;
nonostante questo, da quanto si evince dalle agenzie di stampa, Silvio Berlusconi mantiene una scorta per la sicurezza personale composta da una quarantina di persone e almeno due auto blindate a carico dei contribuenti, per un ammontare di circa 2 milioni e mezzo all'anno;
le abitazioni private di Silvio Berlusconi furono innalzate al rango istituzionale durante i suoi mandati governativi e vengono tuttora presidiate dalle forze dell'ordine della Repubblica, sempre a spese dei contribuenti;
destano sospetto molte nomine fatte per "chiamata diretta" all'interno del corpo di protezione all'ex Presidente del Consiglio dei ministri, spesso persone che avevano lavorato in precedenza nella security delle aziende della famiglia Berlusconi, nonché la consistenza del corpo, enorme anche rispetto a quello riservato ai politici con incarichi istituzionali nel periodo degli anni di piombo e del terrorismo della sinistra radicale;
al contempo, come ben illustrato dalla puntata del 20 gennaio 2014 di "Presa diretta" condotta da Riccardo Iacona, lo Stato ha, nei fatti, "dimenticato" i testimoni di giustizia entrati nel programma di protezione, che oggi vivono in condizione di povertà e di insicurezza perché non vi sono i fondi per garantire loro una vita decorosa, nonostante il grande servigio reso allo Stato e a tutti i cittadini italiani;
la situazione stona con la propensione dell'attuale Governo al taglio delle spese inutili e alla razionalizzazione, più volte dichiarata e dimostrata anche attraverso il taglio di un primo lotto di auto blu, nonché con i tagli che molte volte le forze dell'ordine hanno subito negli anni passati,
si chiede di sapere:
se al Governo siano a conoscenza dei fatti riportati in premessa e se ne riscontrino una parziale o totale coincidenza con quelle a loro risultanti;
a che titolo le forze dell'ordine pubbliche continuino a presidiare le abitazioni private di Silvio Berlusconi;
quali siano gli effettivi pericoli per la sicurezza personale del dottor Silvio Berlusconi che giustificano il dispiegamento di tali forze per la sua protezione, tenuto anche conto della capacità economica della persona difesa;
se allo stato vi siano persone che pur avendo cessato di ricoprire incarichi di Governo continuino a godere di un servizio di scorta da parte dello Stato e, in caso affermativo, per quale motivo;
se non si ritenga, ai fini della spending review, di procedere ad un'analisi delle scorte fornite dallo Stato, sulla loro effettiva necessità, sulla quantità e sulle modalità di assunzione del personale impegnato in queste così delicate operazioni.