Atto n. 4-01277

Pubblicato il 4 dicembre 2013, nella seduta n. 146

CASSON , ALBANO , BERTUZZI , CIRINNA' , DI GIORGI , DIRINDIN , FAVERO , GINETTI , LO GIUDICE , LUMIA , MINEO , PEGORER , PEZZOPANE , PUPPATO , RICCHIUTI , SCALIA , SONEGO , SPILABOTTE , TOCCI , BUEMI , DE PETRIS , DE PIN , LIUZZI , D'ADDA , COLLINA , MICHELONI , SCILIPOTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

il 5 novembre 2013 si è tenuta a Roma una riunione sulla questione del transito delle grandi navi da crociera nella laguna di Venezia e con un comunicato ufficiale ne sono state rese note le decisioni assunte, che dovranno essere concretizzate in prossimi provvedimenti attuativi;

da notizie di stampa locale sull'esito della riunione si erano già apprese nelle passate settimane dichiarazioni del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi e del presidente dell'autorità portuale Costa relative all'intenzione di inserire il progetto del canale Contorta all'interno della legge obiettivo, ipotesi peraltro non contemplata nel comunicato ufficiale;

da notizie di stampa più recenti ("La Nuova Venezia", "Il Gazzettino", "Il Corriere Veneto" del 1° e del 2 dicembre) si viene a sapere di una precisa intenzione del Ministro (lettera alla Capitaneria di porto di Venezia del 20 novembre 2013) di trovare una corsia preferenziale per inserire il progetto del canale Contorta all'interno della "legge obiettivo", in apparente contrasto con le notizie che pervengono dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

al fine di evitare fraintendimenti sullo spirito delle finalità volte a ricercare la migliore scelta possibile sulla soluzione progettuale finale e definitiva per le grandi navi da crociera a Venezia, si ribadisce che sono vigenti normative dello Stato, con rango di legge nazionale, che impongono limiti a tutela di Venezia e della sua laguna, con particolare riferimento alla necessità di garantire, in ogni caso, interventi graduali e reversibili, in modo da evitare ogni grave alterazione dell'equilibrio e della morfodinamica lagunari;

in tale ottica, deve essere letta la decisione, assunta in Commissione di salvaguardia il 28 novembre 2013, del magistrato alle acque di Venezia di chiedere la sospensione del "progetto Contorta" in attesa di nuove integrazioni, trattandosi di un progetto pericoloso, spinto da lobby interessate unicamente al loro profitto e non certo alla salvaguardia dell'ambiente e dei posti di lavoro;

a giudizio degli interroganti, tutta questa fretta e soprattutto questa evidente e manifestata volontà di "aggirare" le procedure ordinarie e di mettere in secondo piano le esigenze di tutela ambientale e lo stesso Ministero dell'ambiente destano fortissime preoccupazioni, soprattutto in considerazione dei gravi fatti criminali che già hanno ampiamente toccato le vicende relative ai lavori svolti per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna, preoccupazioni per un eventuale uso distorto del potere ministeriale, che pare rasentare la soglia dell'illecito;

di recente, gravi fatti criminali hanno condotto a decine di arresti ed incriminazioni per delitti contro la pubblica amministrazione e hanno confermato l'uso delinquenziale fatto da società private, anche di interesse pubblico, del denaro pubblico;

a giudizio degli interroganti si corre tale rischio nel caso di adozione di soluzioni affrettate e irrispettose delle trasparenti procedure amministrative imposte dalla legge per la laguna di Venezia anche relativamente alla questione grandi navi,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti riportati;

se intenda farsi garante delle decisioni assunte nella riunione del 5 novembre a Roma sulle grandi navi da crociera a Venezia, affinché venga garantito che tutte le soluzioni presentate dai vari soggetti siano contemporaneamente comparate e valutate in sede di valutazione di impatto ambientale, con le modalità dettate dall'apposita commissione VIA e VAS nazionale opportunamente potenziata, attraverso un processo trasparente e partecipato;

se non ritenga che in tale contesto vada esplicitamente fatto divieto di ricorrere alla legge obiettivo che il proponente di una delle soluzioni prospettate, quale quella dello scavo del canale Contorta, vorrebbe perseguire, nel tentativo di prefigurare aprioristiche posizioni preferenziali, in contrasto con la legislazione speciale per Venezia e con la necessità di garantire un equilibrio idraulico e morfodinamico della laguna;

se non ritenga necessario o quanto meno opportuno informarsi, anche attraverso il Ministero della giustizia, della gravità dei fatti criminali già emersi e se non sia opportuno intervenire preventivamente per evitare che della questione debbano interessarsi le Procure ordinaria e contabile;

se non ritenga comunque di dover intervenire direttamente al fine di dirimere quello che appare essere un grave conflitto istituzionale tra il Ministro dell'ambiente e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.