Atto n. 3-00405 (in Commissione)

Pubblicato il 3 ottobre 2013, nella seduta n. 117
Svolto nella seduta n. 144 della 13ª Commissione (06/05/2015)

FAVERO , SUSTA , CALEO , VACCARI , CUOMO , MANASSERO , MORGONI , PUPPATO , SOLLO , MARCUCCI , PIGNEDOLI , BERTUZZI , FERRARA Elena , RUTA , SAGGESE , SCALIA , VALENTINI , LEPRI , MARINO Mauro Maria , CHITI , ESPOSITO Stefano , BORIOLI , DIRINDIN , FISSORE , FORNARO , ZANONI , ZAVOLI , FABBRI , BIANCO , DEL BARBA , COLLINA , CANTINI , ALBANO , GINETTI , PADUA , PUGLISI , MATTESINI , SANTINI , SPILABOTTE , D'ADDA , RUSSO , ANGIONI , IDEM , GRANAIOLA , DI GIORGI , MICHELONI , ORRU' , GIACOBBE , TURANO , CARDINALI , COCIANCICH , MINEO , CASSON , PEZZOPANE , DE MONTE , CUCCA , FILIPPIN , PARENTE , LO MORO , SANGALLI - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -

Premesso che:

in data 31 dicembre 2010, il consorzio di bonifica della Baraggia biellese e vercellese, ente pubblico economico che opera sul relativo comprensorio, ha presentato un'istanza, per una pronuncia di compatibilità ambientale al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sul progetto definitivo dei lavori di "Rifacimento dell'invaso sul torrente Sessera in sostituzione dell'esistente, per il superamento delle crisi idriche ricorrenti, il miglioramento dell'efficienza idrica degli invasi esistenti sui torrenti Ravasanella ed Ostola e la valorizzazione ambientale del comprensorio";

la Regione Piemonte con deliberazione della Giunta del 2 luglio 2012 ha espresso, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni e raccomandazioni, parere favorevole, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 152 del 2006, secondo quanto disposto dall'articolo 18 della legge regionale n. 40 del 1998, ai fini della pronuncia di compatibilità ambientale da parte del Ministero sul progetto di rifacimento invaso sul torrente Sessera;

secondo le informazioni generali presenti sul sito web del Ministero, l'istruttoria tecnica della commissione ministeriale VIA è iniziata in data 3 maggio 2011. Un primo parere, positivo con prescrizioni, è stato espresso dalla commissione ministeriale con atto n. 1031 del 7 settembre 2012;

come evidenziato in un'interrogazione ordinaria n. 1382, sulla "Tutela dell'habitat dell'alta Valsessera in caso di realizzazione di un nuovo invaso", presentata il 14 novembre 2012 dal consigliere della Regione Piemonte Gianni Wilmer Ronzani, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il 31 ottobre 2012, rispondendo ad un quesito di "Pro natura" avente per oggetto la realizzazione del nuovo invaso, ha sottolineato che «Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali ha espresso un parere positivo richiedendo, tuttavia, una modifica della capacità di invaso». La Commissione ministeriale VIA è stata, quindi, chiamata ad esprimere un nuovo parere sul progetto, in considerazione delle richieste avanzate dal Ministero dei beni e delle attività culturali, prima che potesse essere approvato il decreto interministeriale previsto a conclusione della procedura VIA. In questo quadro, alla Regione Piemonte è stato richiesto di voler chiarire se gli interventi previsti dal progetto LIFE "Tutela e conservazione di habitat di specie per il consolidamento della popolazione di carabus olympiae in Valsessera" possano o meno essere danneggiati e compromessi dalla realizzazione del nuovo invaso, stante il fatto che tra gli obiettivi vi è quello di tutelare l'habitat di tale specie e di favorirne l'espansione;

sia la richiesta di modificare la capacità dell'invaso avanzata dal Ministero dei beni e delle attività culturali, sia l'invito alla Regione a precisare se la realizzazione dell'invaso sia o meno incompatibile con il progetto Life, hanno dato la misura del carattere controverso e discutibile del progetto, al quale si oppongono le popolazioni locali, che non può essere considerato una priorità da nessun punto di vista;

in data 19 luglio 2013 la commissione ministeriale VIA ha emesso il parere n. 1297, che integra il precedente. Inoltre, sarebbero state richieste dal proponente del progetto delle proroghe per la trasmissione delle integrazioni. Il nuovo parere n.1331 del 06 settembre 2013 modifica ed integra il quadro prescrittivo del parere n.1031. Allo stato attuale sarebbe in fase di predisposizione il provvedimento finale;

considerato che:

sin dalla sua presentazione il progetto ha destato preoccupazione e proteste di gran parte delle amministrazioni comunali e di un movimento di opinione pubblica rappresentato dall'associazione di volontariato "Custodiamo la Valsessera", che hanno valutato negativamente il progetto. In data 30 gennaio 2011, presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte, è stata consegnata una petizione popolare contro la realizzazione della nuova diga in alta Valsessera, a seguito della raccolta di oltre 3.000 firme tra i cittadini contrari alla realizzazione del nuovo invaso progettato dal consorzio;

la ragione di questa opposizione è prevalentemente di carattere ambientale: i danni causati da tale opera idraulica sarebbero irreversibili e non mitigabili in un'area protetta di grande valore naturalistico. Anche i vantaggi economici e finanziari sarebbero nulli. L'importo previsto sarebbe di 322.350.000 euro, cifra verosimilmente sottostimata e non sostenuta nemmeno in minima parte dai fruitori dell'investimento, ma posta a totale carico della finanza pubblica. Il rapporto costi-benefici è quindi assolutamente negativo, soprattutto in un quadro nazionale di estrema difficoltà economica e finanziaria, ed infine rilevanti sarebbero anche le conseguenze per la realtà agro-economica del territorio;

rilevato inoltre che:

un nuovo invaso in Valsessera non sarebbe compreso tra le opere del piano irriguo nazionale e regionale e la sua costruzione è proposta dal consorzio della Baraggia in assenza di una chiara pianificazione e di un'organica programmazione territoriale;

l'opera è proposta dal consorzio con finalità irrigue, cui sarebbero state aggiunte, per aumentarne la giustificazione, quelle idroelettriche e idropotabili; quest'ultima finalità è in realtà solo prefigurata e "promessa" in quantità così irrisorie che già oggi, con il piccolo invaso esistente, potrebbe essere soddisfatta;

l'esigenza di irrigazione delle risaie del comprensorio sarebbe frutto di stime e previsioni esagerate, come dimostra il fatto che nell'ultimo decennio la differenza di produzione risicola tra le annate più piovose e quindi con maggiore disponibilità d'acqua e quelle più secche (compresa la siccitosa annata 2003) è molto contenuta. Lo stesso raccolto dell'anno 2012, dopo una primavera e un'estate con scarse precipitazioni, sarebbe stato perfettamente in linea con le annate precedenti;

l'impegno economico dello Stato negli ultimi 30 anni in favore del consorzio sarebbe stato enorme in rapporto ai pochi ettari di territorio assegnato e, in proporzione, ben superiore a quanto erogato a favore dei limitrofi consorzi est Sesia ed ovest Sesia;

vi è anche il forte rischio che questa opera possa avere un ritorno economico solo per i gestori e i costruttori della stessa, grazie al budget incontrollabile assegnato, come già successo per altre opere pubbliche in diversi territori italiani e anche nel biellese;

infine, in un incontro realizzato il 17 febbraio 2013 da "Custodiamo la Valsessera", l'allora Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali avrebbe dichiarato che non esiste alcuna urgenza nel dare seguito al progetto, oltre a confermare che l'opera non ha la copertura finanziaria e sarebbe inoltre "poco convincente", visto il progetto presentato dal consorzio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti descritti e quale sia lo stato dell'iter amministrativo della procedura di VIA sul progetto presentato dal consorzio relativo alla realizzazione del nuovo invaso sul torrente Sessera;

se ritenga opportuno, prima dell'approvazione del decreto interministeriale previsto a conclusione della procedura VIA, fornire una propria valutazione sul progetto, sulla sua validità e l'effettiva necessità, che a parere degli interroganti, di molte amministrazioni locali e dei cittadini delle zone coinvolte, rischia di avere gravi conseguenze di carattere ambientale, economico e civico sulle realtà locali interessate dall'intervento.