Pubblicato il 5 agosto 2013, nella seduta n. 88
LO GIUDICE , AMATI , BERGER , BERTUZZI , BORIOLI , CAPACCHIONE , CARDINALI , CHITI , CIRINNA' , CORSINI , DE PIN , DI GIORGI , FABBRI , FORNARO , GHEDINI Rita , GIACOBBE , GUERRIERI PALEOTTI , LO MORO , LUMIA , MANASSERO , MARGIOTTA , MIGLIAVACCA , MORGONI , NENCINI , PAGLIARI , PALERMO , PEGORER , PETRAGLIA , PEZZOPANE , PIGNEDOLI , PUGLISI , PUPPATO , RICCHIUTI , SCALIA , SILVESTRO , SOLLO , SPILABOTTE , VACCARI , VERDUCCI , ZANONI - Al Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili. -
Premesso che:
l'Italia vive un'emergenza omofobia e transfobia, come dimostrano i numerosi casi di aggressioni documentati dai media nazionali. Per questo motivo, il Parlamento è impegnato ormai da tempo nella discussione sugli strumenti normativi da predisporre per contrastare il fenomeno della violenza e dell'intolleranza sulla base dell'orientamento sessuale;
il Dipartimento per le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ha realizzato campagne contro l'omofobia e la transfobia per sensibilizzare l'opinione pubblica;
lo stesso Dipartimento ha recentemente varato la "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", predisposta e coordinata dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), in collaborazione con le diverse realtà istituzionali, le associazioni LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e le parti sociali, a seguito del programma promosso dal Consiglio d'Europa "Combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", per l'attuazione e l'implementazione della raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa CM/REC 5 (2010);
lo sport è uno strumento fondamentale per la promozione dei valori di rispetto e dialogo e veicolo importante di messaggi positivi soprattutto nei confronti delle nuove generazioni che spesso guardano agli sportivi più celebri come modelli di comportamento da seguire;
in questi anni, il mondo dello sport, ed in particolare del calcio, è stato protagonista di episodi gravissimi di razzismo, omofobia e intolleranza dentro e fuori dagli stadi. L'ultimo episodio è avvenuto poche settimane fa, quando un giocatore del Bologna durante una partita ha pesantemente insultato un giocatore della squadra avversaria, mentre qualche anno fa, un famoso calciatore affermava in una conferenza stampa: "Problemi loro, son (...), problemi loro";
sugli spalti degli stadi italiani sono frequentissimi striscioni o cori a sfondo omofobo, razzista, xenofobo o misogino ad opera di gruppi di ultras violenti che alimentano intolleranza, violenza e odio;
l'allenatore della nazionale Cesare Prandelli, come si legge, tra gli altri, in un articolo de "La Stampa" del 24 aprile 2012, si è espresso pubblicamente contro l'omofobia nel calcio, affermando che "L'omofobia è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell'autodeterminazione degli individui, sportivi compresi" e "Nel mondo del calcio e dello sport resiste ancora il tabù nei confronti dell'omosessualita, mentre ognuno deve vivere liberamente se stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l'individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà";
considerato che:
Wolfgang Niersbach, presidente della Federcalcio tedesca (Dfb), la più grande federazione calcistica del mondo, ha annunciato il lancio di un progetto su «Calcio e omosessualità» che prevede la diffusione di un opuscolo da divulgare ai 26.000 club tedeschi e alle associazioni nazionali e regionali che operano sotto l'egida della Dfb, con l'obiettivo di aiutare e incoraggiare i calciatori gay a fare coming out, ovvero a non nascondere più la loro identità per timore di ritorsioni o di stigma sociale. Non è la prima volta che la Dfb e le istituzioni sportive tedesche lanciano campagne contro l'odio e l'intollerenza;
sempre in Germania, la squadra del Borussia Dortmund ha punito un gruppo di tifosi privandoli dell'accesso allo stadio per tre anni, perché durante una partita con il Werder Brema avevano esposto uno striscione in slang tedesco che recitava: "Meglio essere un gruppo critico che (...) e omosessuali";
sensibilizzare il mondo del calcio, che è lo sport nazionale più seguito fra i giovani italiani, significa fare un forte investimento nella cultura del rispetto della diversità e contro ogni forma di pregiudizio,
si chiede di sapere:
quali iniziative intenda intraprendere il Ministro in indirizzo per contrastare gli episodi di violenza, intolleranza, razzismo e omofobia negli stadi;
se non ritenga utile partecipare alla realizzazione della strategia Lgbt citata, in particolare modo per quanto concerne l'asse educazione e istruzione finalizzato alla promozione di una cultura di contrasto al pregiudizio fra le giovani generazioni;
quali iniziative intenda intraprendere per coinvolgere e sensibilizzare le federazioni e le istituzioni sportive sul tema del contrasto all'omofobia e alla transfobia nello sport.