Atto n. 3-00158

Pubblicato il 20 giugno 2013, nella seduta n. 46
Ritirato

FEDELI , MARCUCCI , DI GIORGI , LANZILLOTTA , BONFRISCO , DE PIETRO , PETRAGLIA , GHEDINI Rita , DE PETRIS , AMATI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

il Parlamento è stato chiamato a ratificare ed eseguire la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011;

con un crescendo sempre più drammatico si registrano innumerevoli casi di femmicidi e femminicidi, i cui numeri non sono più tollerabili;

tra le diverse azioni da adottare per contrastare tali fenomeni, prioritaria è quella volta a prevenire discriminazioni e sessismi prima che degenerino in meccanismi patologici di violenze nei confronti delle donne;

tale azione, per la sua specifica valenza, è da svolgersi in campo educativo attraverso interventi non estemporanei o generici, ma da programmare all'interno del sistema scolastico, sulla scia di quanto avviene già a livello europeo;

considerato che:

tutti i Paesi europei hanno predisposto in campo educativo e scolastico strumenti di sensibilizzazione e di lotta contro gli stereotipi. In particolare, già con il quarto Programma d'azione (1996-2000) la politica europea delle pari opportunità si era integrata in tutti i settori e nelle azioni dell'Unione e degli Stati membri, ivi compresa l'azione educativa che si svolge nella scuola, pur nel rispetto delle peculiarità e tradizioni dei singoli Stati membri;

la Comunità europea, con l'obiettivo strategico B4, «Formazione a una cultura della differenza di genere», ha stabilito la necessità «di recepire, nell'ambito delle proposte di riforma della scuola, dell'università, della didattica, i saperi innovativi delle donne, nel promuovere l'approfondimento culturale e l'educazione al rispetto della differenza di genere»;

in tale prospettiva si collocano azioni europee e nazionali relative al settore educativo che devono procedere in due direzioni specifiche: la prima, fissare tra gli obiettivi nazionali dell'insegnamento e delle linee generali dei curricoli scolastici la cultura della parità di genere e il superamento degli stereotipi; la seconda, l'intervento sui libri di testo, riconosciuti in tutte le sedi internazionali come un'area particolarmente sensibile per le politiche delle pari opportunità;

rilevato che:

il Governo, con una direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 marzo 1997 (Gazzetta Ufficiale del 21 maggio 1997, n. 116) recante «Azioni volte a promuovere l'attribuzione di poteri e responsabilità alle donne, a riconoscere e garantire libertà di scelte e qualità sociale a donne e uomini», già ha posto tra gli obiettivi prioritari volti a promuovere la parità di opportunità tra uomini e donne «la formazione a una cultura della differenza di genere» ed ha individuato tra le azioni specifiche di tale obiettivo l'aggiornamento dei materiali didattici;

in quel contesto si colloca il progetto Polite (Pari opportunità nei libri di testo) che, nel 1999, ha visto l'AIE, Associazione italiana editori, impegnata a darsi un codice di autoregolamentazione volto a garantire che nella progettazione e nella realizzazione dei libri di testo e dei materiali didattici vi fosse attenzione allo sviluppo dell'identità di genere e alla rimozione degli stereotipi, come fattore decisivo nell'ambito dell'educazione complessiva dei soggetti in formazione;

tuttavia, il codice Polite, elaborato, scritto e approvato da quella partnership, non è mai stato recepito come norma specifica da valere erga omnes e tuttora è stata vanificata la pur lodevole e necessaria iniziativa;

di recente, attraverso una petizione pubblica, alla quale hanno aderito più di 12.000 persone, è stato chiesto, analogamente a quanto avviene in quasi tutti i Paesi membri dell'Unione europea, l'adozione di provvedimenti da introdursi in ambito scolastico volti a perseguire la cultura del rispetto e della consapevolezza delle identità di genere e, in particolare, l'adozione del codice Polite con l'introduzione di azioni specifiche da attuarsi in campo scolastico-educativo attraverso metodologie e contenuti volti alla diffusione di una cultura rispettosa delle identità di genere e alla rimozione degli stereotipi sessisti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della situazione e quali siano le sue valutazioni in merito;

se e come intenda procedere, attraverso le strutture preposte del proprio Dicastero, al fine di introdurre la cultura del rispetto e della consapevolezza delle identità di genere e il superamento degli stereotipi sessisti tra gli obiettivi nazionali dell'insegnamento e nelle linee generali dei curricoli scolastici;

se non ritenga che sia necessario ed urgente agire affinché i libri di testo in ambito scolastico rispettino le indicazioni contenute nel codice di autoregolamentazione Polite (esplicitate operativamente nei due vademecum allegati al codice), attraverso una dichiarazione di adesione al medesimo.