Pubblicato il 19 settembre 2012, nella seduta n. 797
BUGNANO - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
all'interrogante risulta che nel luglio 2012 la Corte d'appello di Torino ha ammesso un risarcimento da 1,8 milioni di euro nei confronti di una ragazza di 29 anni, in stato vegetativo da 24 dopo la vaccinazione antidifterica/antitetanica eseguita nel 1988 con l'aggravante di un riconosciuto errore medico per la mancata somministrazione di cortisone alle prime manifestazioni di crisi;
in data 15 marzo 2012 il tribunale di Rimini ha riconosciuto il vaccino per il morbillo come causa della sindrome di Kanner, meglio nota come autismo: con propria sentenza il tribunale ha infatti condannato il Ministero della salute a risarcire la famiglia di un bambino riconoscendo il nesso di causalità tra il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia), al quale il minore venne sottoposto nel 2004, e l'autismo insorto successivamente;
secondo quest'ultima sentenza, basata su perizie di clinici specialisti e medici legali, con ragionevole probabilità scientifica la malattia è correlata alla somministrazione del trivalente presso la Asl di Riccione;
il Ministero della salute ha fatto depositare opposizione alla sentenza del tribunale di Rimini e si appresterebbe a ricorrere in Cassazione anche per quella della Corte d'appello Torino;
considerato che:
le pronunce citate hanno riaperto il dibattito sull'utilità o la pericolosità dei vaccini, i quali sono obbligatori In Italia mentre in Francia e nel resto d'Europa sono solo consigliati;
talune associazioni di consumatori e pazienti hanno denunciato in varie occasioni la presunta pericolosità dei vaccini, soprattutto polivalenti, i quali aumenterebbero il rischio di contrarre patologie gravi ed invalidanti, oltre all'inutilità di molti di essi che comporterebbe un aggravio per le finanze pubbliche di circa 114 milioni di euro;
la Società italiana di pediatria (SIP) afferma con forza che non esiste alcun nesso tra l'autismo e i vaccini, sottolineando che la sentenza del tribunale di Rimini si fonderebbe su un articolo pubblicato nel 1998 (e poi smentito) dalla rivista "Lancet" a proposito di alcuni studi del medico inglese Andrew Wakefield, successivamente processato e radiato dal mondo della medicina britannica;
interpellato direttamente dai pazienti in un forum sul sito della SIP, il direttore scientifico della comunicazione della stessa SIP, Alberto Eugenio Tozzi, ha ammesso che certezze in ogni campo medico non ce ne sono, "ma non conosciamo ancora un modo diverso dalla vaccinazione della popolazione per prevenire la circolazione delle infezioni", e affermato che "la cosa complicata da spiegare è che la probabilità di avere una malattia prevenibile e una complicanza grave è molto maggiore di quella di avere un effetto collaterale grave associato a una vaccinazione",
si chiede di sapere quali azioni concrete il Ministro in indirizzo intenda porre in essere al fine di fare piena luce sulle vicende, nonché fornire informazioni chiare e comprensibili ai cittadini anche presso i centri di vaccinazione nel più breve tempo possibile.