Atto n. 4-06861

Pubblicato il 14 febbraio 2012, nella seduta n. 674
Risposta pubblicata

LUMIA - Ai Ministri della difesa e dell'interno. -

Premesso che:

è in atto la ristrutturazione e l'ampliamento del sistema di comunicazioni per utenti mobili denominato MUOS nel territorio di Niscemi (Caltanissetta); iniziativa ritenuta strategica a fini militari, di pertinenza diretta dell'esercito Usa e della Nato. È un'opera, naturalmente, che ha anche delle forti ricadute economiche nel campo delle imprese. Il Governo regionale ha più volte sollecitato le autorità americane a mettersi in relazione con le autorità italiane, in particolar modo con la Prefettura di Caltanissetta, per monitorare dettagliatamente la presenza di eventuali imprese mafiose in quest'importante opera, di fatto pubblica, e per far rispettare la legislazione italiana, in termine di normativa antimafia. All'interrogante risulta che nei lavori in subappalto sia coinvolta la Calcestruzzi Piazza Srl, con sede a Niscemi ed avente come amministratore unico Concetta Valenti, nata a Niscemi il 27 novembre 1954;

l'impresa sta ancora effettuando, in subappalto per conto della ditta Lageco di Parisi Adriana Srl, lavori edili e forniture di calcestruzzo proprio per i lavori di costruzione del MUOS. Il marito convivente della titolare della Calcestruzzi Piazza Srl è Vincenzo Piazza, nato a Niscemi il 18 novembre 1951, che, in base ad indagini della Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Caltanissetta nonché ad altri elementi info-investigativi segnalati dalle Forze dell'ordine di cui è a conoscenza l'interrogante, apparirebbe fortemente legato al noto esponente della consorteria mafiosa di Cosa nostra di Niscemi Giancarlo Giugno. Piazza annovera diversi precedenti e risulta essere stato numerose volte controllato dai Carabinieri di Niscemi in compagnia, tra gli altri, del noto Giancarlo Maria Lucio Giugno, nato a Niscemi il 1° gennaio 1959, esponente mafioso del clan "Giugno-Arcerito", attualmente libero a Niscemi. Lo stesso Piazza è stato denunciato per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione denominata "Triskelion" (procedimento penale n. 467/06 del registro generale notizia di reato - R.G.N.R. mod. 21), eseguita nel 2010 dalla DDA di Caltanissetta e dal Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) della Guardia di finanza di Caltanissetta. Il procedimento è tuttora pendente presso la DDA nissena e vede coinvolto lo stesso Giancarlo Giugno sempre con l'accusa di associazione mafiosa. In particolare, nell'ambito della citata indagine, il monitoraggio dell'utenza in uso a Antonino Tramontana (soggetto affiliato al clan di Cosa nostra di Pietraperzia) dava modo di riscontrare plurimi contatti che costui intratteneva con alcuni personaggi pluripregiudicati, tra cui Giancarlo Giugno; quest'ultimo veniva contattato proprio tramite l'utenza in uso a Piazza. Sempre tramite Vincenzo Piazza, altro soggetto mafioso di Pietraperzia, tale Nino Tramontana, il 24 agosto 2006, incontrava Giancarlo Giugno ed era per mezzo del suo cellulare che parlava con Giugno quando si trovava presso l'impianto di calcestruzzo, il 3 settembre 2006, e rintracciava gli operai. Vale la pena poi ricordare che Vincenzo Piazza è altresì coinvolto in altro procedimento penale, denominato Atlantide-Mercurio (n. 404/06 del ruolo generale giudice per le indagini preliminari - RGGIP e 586/05 RGNR). Emergono contatti sempre di Piazza con esponenti mafiosi che evidenziano ingerenze e condizionamenti di Cosa nostra nell'appalto per i lavori di recupero, consolidamento e sistemazione a verde dell'area sottostante il Belvedere, commissionati dal Comune di Niscemi,

si chiede di sapere:

in che modo i Ministri in indirizzo intendano bloccare questa devastante presenza;

se ritengano opportuno, anche attraverso contatti con l'Ambasciata americana, verificare le responsabilità di chi ha causato un danno rilevante alla comunità locale ed alle imprese "sane" che coraggiosamente denunciano le estorsioni all'opinione pubblica e allo Stato;

se non ritengano necessario verificare per quanto di competenza quali procedure siano state seguite per le scelte delle imprese da coinvolgere, chi abbia seguito l'opera direttamente nel cantiere e chi abbia avuto diretti contatti con l'autorità italiana.