Atto n. 3-01007

Pubblicato il 17 ottobre 2007
Seduta n. 231

SELVA - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

“Il Giornale”, nella sua edizione del 12 ottobre 2007, ha scritto che:

1) a Udine i sindacati denunciano la chiusura della sezione femminile del penitenziario; 2) a Gorizia è inagibile un intero piano della galera; 3) chiusure parziali anche in Veneto, dove la capacità ricettiva è ridotta 50 unità sia a Venezia che a Vicenza; 4) a Pinerolo il carcere è chiuso da dieci anni e di quello nuovo c’è solo il terreno, non il cantiere; 5) nella provincia mantovana, a Revere, dopo 17 anni il carcere da 90 detenuti (costo 5 miliardi) è ancora incompleto. I lavori sono fermi dal 2000, ma i locali costati più di 2,5 milioni di euro sono già stati saccheggiati; 6) in provincia di Ferrara, a Codigoro, c’è un carcere che nel 2001, dopo lunghi lavori, sembrava pronto all’uso e invece è ancora chiuso; 7) Bologna si segnala per lo sperpero di milioni di euro (3,5) per la costruzione di un centro sportivo, destinati ai secondini, finito e abbandonato; 8) in Toscana, a Pescia, il Ministero ha soppresso la casa mandamentale e a Pontremoli, carcere femminile inaugurato nel ‘93; c’è posto per 30 detenute, ma in media le “ospiti”, rivela l’OSAPP — sono meno di 4 e da un mese e mezzo è sbarrato; 9) ad Ancona-Barcaglione con il carcere di 180 posti inaugurato nel 2005, nonostante le spese di mantenimento della struttura vuota ammontassero a mezzo milione di euro l’anno, gli ospiti non sono mai stati più di 20, i dipendenti 50; 10) in Umbria con la chiusura del vecchio carcere di Perugia-centro si è inaugurata la nuova struttura di Capanne. Ma un intero padiglione, con celle per 150 detenuti, risulta inutilizzato. Eppure nel vicino carcere di Terni un anno fa sono stati appaltati lavori per costruirne uno nuovo; 11) in Abruzzo, nel penitenziario di San Valentino, costruito da 15 anni, non c’è detenuto che abbia alloggiato: nella struttura le guardie raccontano di aver visto girare cani, pecore e mucche; 12) in Campania il carcere di Gragnano è stato inaugurato, funzionante e chiuso. Idem Frigento. Morcone, a due passi da Benevento, 45 chilometri da Ceppaloni, è pronto ma non parte; 13) in Puglia nel barese oltre a Minervino Murge (mai entrata in funzione, ma finita) c’è il giallo di Casamassima: per il SAPPE il mandamentale sarebbe già condannato all’oblio da un decreto del Dap, ma il sindaco, Vito De Tommaso, dice: “Non ne so nulla, c’è solo una trattativa col ministero”. A Monopoli, nell’ex carcere mai inaugurato, non ci sono detenuti ma sfrattati che hanno occupato abusivamente le celle abbandonate da 30 anni. Ad Altamura si aspetta ancora l’inaugurazione di una delle tre sezioni della prigione; 14) in Capitanata non sono stati mai aperti i mandamentali di Volturara Appula (45 posti, incompiuto) e Casteinuovo della Daunia (già arredato da 15 anni); 15) sempre nel foggiano tre casi emblematici: Accadia (prigione consegnata nel ‘93, ora del Comune, inutilizzata), Bovino (una struttura da 120 posti, già pronta, chiusa da sempre) e Orsara; 16) a Spinazzola il carcere chiuso per anni è finalmente in funzione; 17) in Basilicata il carcere di Irsina, vicino a Matera, costato 3,5 miliardi negli anni ‘80 ha funzionato un anno, oggi è un deposito del Comune; 18) in Calabria nella mappa delle celle inutili oltre a Mileto c’è Squillace (ristrutturato e chiuso), Propani (ci abita un custode comunale), le carceri di Arena, Soriano Calabro, Petilia Policastro e Cropalati (quest’ultimo già convertito a legnaia) sono state soppresse; 19) a Reggio nel nuovo carcere di Arghilà, che doveva aprire due anni fa, i lavori vanno a rilento: alla fine costerà 25 milioni di euro; 20) in Sicilia c’è lo scandalo di Gela: carcere enorme, nuovo di zecca, mai aperto; a Villalba, Caltanissetta, vent’anni fa hanno inaugurato una prigione per 140 detenuti costata all’epoca 8 miliardi di lire, dal ‘90 è chiusa, recentemente ne hanno fatto un centro polifunzionale. Licata è off limit per 25 detenuti, ad Agrigento solo sei detenute occupano i 100 posti della sezione femminile; 21) in Sardegna, mandate in pensione le case mandamentali di Terralba, Sanluri, Santavi, Carbonia, Bono, Ales, Ghilarza e, soprattutto, Busachi (5 miliardi di lire mai inaugurata), c’è la storia del penitenziario “la Rotonda” di Tempio Pausania, ristrutturato e riadattato, mai riaperto. Di case di reclusione-lavoro sull’isola ce ne sono tre (Mamone, Is Arenas, e Isili) con grandi potenzialità ricettive per detenuti da reinserire. Solo a Mamone, negli anni ‘70, c’erano 1.500 ospiti. Ora 50;

l’osservazione dei giornalisti Gian Mario Chiocci e Massimo Malpica sia che: “Il motivo? In queste strutture chi ha sbagliato può rifarsi una vita lavorando, ma lo Stato dovrebbe pagargli uno stipendio. Così, per risparmiare, meglio dirottare i galeotti in prigioni sovraffollate. O liberarli con l’indulto”,

si chiede di conoscere:

quali siano le risposte del Governo a queste precise domande e/o alle critiche per ogni singolo carcere, con i dati corredati dai documenti ufficiali;

quali danni soprattutto finanziari siano stati causati dalle disfunzioni accertati;

quali provvedimenti siano stati adottati per evitare i danni provocati dalle accertate gravi disfunzioni nel sistema carcerario italiano.