Pubblicato il 30 maggio 2007
Seduta n. 157
DIVINA - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:
l’associazione Italia dei Valori, dal 2001, riceve il finanziamento pubblico dei partiti, ora denominato rimborso spese elettorali;
in base ai dati riportati da alcuni organi di stampa, l’associazione fondata dall’on. Antonio Di Pietro e da oltre 300 militanti, in quell’anno, avrebbe ricevuto circa 250.000 euro. La somma rappresenterebbe il 40 per cento del rimborso complessivo spettante all’associazione-partito per la partecipazione a diverse tornate elettorali, tutte tenutesi in quell’anno: non solo le politiche, ma anche le regionali in Sicilia e quelle del Molise;
infatti nel 2002 sarebbe arrivata l’integrazione, quasi due milioni di euro, cui se ne aggiungerebbero altri 200.000 circa per le elezioni relative al Senato;
per il 2003 l’associazione pare avere percepito 2 milioni e mezzo circa di euro;
in seguito, il partito cambia sede da via Milano 14, a Busto Arsizio (Varese), a via Casati 1, nel centro di Milano. Proprietaria dell’immobile, sempre secondo quanto riportato in vari articoli di stampa, sarebbe la società immobiliare Antocri s.r.l. di cui l’on. Di Pietro risulterebbe essere l’unico socio. Il canone mensile d’affitto ammonterebbe a 2.800 euro. La cifra risulterebbe dichiarata nei bilanci della società, costituita con l’unico fine di gestire gli immobili;
sembra inoltre che lo statuto dell’associazione sia stato modificato, per cui non figurerebbero più i 300 sostenitori-fondatori, né gli altri organismi di vertice. L’Italia dei Valori si sarebbe trasformata in un partito con un unico socio: l’on. Antonio Di Pietro;
dopo un anno un nuovo immobile entrerebbe a far parte del patrimonio di Antocri: si tratterebbe di un appartamento da 10 vani al quinto piano di via Principe Eugenio 31, a Roma, e nel 2004 l’Italia dei Valori trasferisce anche la sede di Roma. Proprietario dell’immobile sarebbe l’on. Antonio Di Pietro, inquilino del medesimo, al quale spetterebbe l’affitto;
il giornale “La Voce della Campania” riferisce inoltre che Di Pietro avrebbe stipulato due mutui che risultano tra le pagine del bilancio 2005 della società Antocri: il primo, da 276.000 euro circa, riguarda l’immobile milanese, stipulato il 20 aprile 2004; il secondo, per la sede romana, è pari a 386.000 euro circa, risale al 7 giugno 2005. In totale oltre 660.000 euro di mutuo, stipulato con la BNL, che scadranno fra il 2015 e il 2019;
nell’ottobre 2005, Mario Di Domenico, avvocato e co-fondatore dell’associazione Italia dei Valori, aveva denunciato tutta questa vicenda dal procuratore capo di Brescia, Giancarlo Tarquini. Nel documento, Di Domenico punta l’indice su «diverse condotte - a parere dello scrivente - tutte penalmente rilevanti e complesse». Gli addebiti a carico dell’attuale Ministro del Governo Prodi sarebbero - secondo Di Domenico - gravissimi: «dal raggiro alla truffa contrattuale per il fine dell’ingiusto profitto personale», «dall’appropriazione indebita alla truffa nei confronti dello Stato, per l’illegale ricorso al finanziamento pubblico ai partiti politici». Tutti reati documentati dall’avvocato in copiosi allegati all’esposto-denuncia. Sotto i riflettori, in particolare, due circostanze: in primo luogo la modifica dello statuto, definita da Di Domenico arbitraria, grazie alla quale attualmente Di Pietro risulta unico socio dell’associazione Italia dei Valori. E poi, naturalmente, la storia di Antocri e dei due cespiti immobiliari acquistati a Milano e Roma fra 2004 e 2005 ed affittati come sedi al partito;
sull’anomalia di un partito politico amministrato da un “socio unico” qualche chiarimento è fornito da Elio Veltri. «Eravamo circa 300 persone - spiega alla Voce - a sfilare nel 1998 dinanzi al notaio Fanfani di San Sepolcro per dar vita all’associazione Italia dei Valori, che nasceva nel segno del cambiamento. Nel 2000, all’insaputa di noi associati, Antonio Di Pietro modifica lo statuto, trasferendo la gestione ad un comitato ristretto costituito dallo stesso Di Pietrostesso insieme alla fedelissima Silvana Mura e a Di Domenico»,
l’interrogante chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della vicenda;
se sì, quale sia il giudizio in merito al fatto che una s.r.l. con 50.000 euro di capitale riesca in soli due anni ad acquistare immobili di così grande valore monetario;
inoltre, come sia possibile che dal bilancio 2005 di Antocri, alla voce “immobilizzazioni materiali” viene riporta la somma di 1 milione e 788.000 euro, la stessa voce per il 2004 era rappresentata da 619.000 euro, somme evidentemente inferiori al valore di mercato dei due prestigiosi immobili;
se si ritenga corretto, in base alla normativa sulla contribuzione pubblica ai partiti, che un’associazione prenda finanziamenti pubblici e che la società Antocri (unico socio l’on. Antonio Di Pietro) paghi le rate dei mutui stipulati per l’acquisto di due prestigiosi immobili, mediante i canoni d’affitto che vanno in tasca alla stessa persona, vale a dire all’unico socio della soc. Antocri, l’on. Antonio Di Pietro, titolare unico anche dell’associazione Italia dei Valori;
alla luce di quanto esposto, e se ciò corrispondesse al vero, se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario apportare delle modifiche all’attuale normativa sulla contribuzione ai partiti politici, al fine di evitare le situazioni come quella sopra sposta, che, se confermata, sarebbe un’evidente alterazione del normale e corretto finanziamento pubblico dei partiti.