Atto n. 4-04650

Pubblicato il 17 dicembre 2020, nella seduta n. 284

DE BONIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

"Resto al Sud" è l'incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017;

il decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91 è la legge istitutiva e l'articolo 1 reca "Misura a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, denominata «Resto al Sud";

il comma 1 stabilisce che l'attivazione della misura è indirizzata alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia ed è volta a promuovere la costituzione di nuove imprese da parte di giovani imprenditori. Tale misura, poi, è stata estesa anche ai territori dei comuni delle Regioni Lazio, Marche e Umbria;

il comma 2 rivolge la norma ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 45 anni, che presentino determinati requisiti e il comma 3 stabilisce che i soggetti interessati possono presentare istanza di accesso alla misura, corredata da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, attraverso una piattaforma dedicata sul sito istituzionale dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. - Invitalia, che opera come soggetto gestore della misura, per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri, amministrazione titolare della misura, con le modalità stabilite da apposita convenzione;

il decreto rilancio (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) ha poi incrementato il contributo a fondo perduto a copertura del fabbisogno di circolante per le imprese di "Resto al Sud", prevedendo un insieme di agevolazioni, sempre pari al 100 per cento del programma di spesa ammesso, per le domande presentate dopo il 19 luglio 2020;

le disposizioni attuative (circolare n. 33 della Presidenza del Consiglio dei ministri) stabiliscono al punto 14. Vigilanza, controlli e ispezioni e prevedono che il "Soggetto gestore" (Invitalia) può effettuare, controlli e ispezioni sulle iniziative agevolate, al fine di verificare le condizioni per la fruizione e il mantenimento delle agevolazioni, nonché lo stato di attuazione degli interventi finanziati;

da talune fonti è trapelata la notizia che la fase di monitoraggio presenterebbe dei conflitti d'interesse, perché parrebbe che, nella fase attuativa dei progetti, siano stati "esternalizzati" i controlli attribuendoli agli stessi consulenti (con un compenso di 4.500 euro al mese) dei progetti che presentano domanda di aiuto;

considerato che:

il dottor Domenico Arcuri è amministratore delegato di Invitalia;

ai sensi dell'articolo 122 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 18 marzo 2020, il dottor Domenico Arcuri è stato nominato commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19;

nel luglio 2020, con una disposizione inserita nel "decreto semplificazioni" al commissario straordinario Domenico Arcuri è stata affidata l'ulteriore competenza della riapertura delle scuole;

in data 11 novembre 2020 al dottor Domenico Arcuri è stato affidato anche l'incarico di commissario per la distribuzione dei vaccini;

in questi giorni, il dottor Domenico Arcuri sta trattando anche il dossier Ilva e parrebbe delegato dal Governo alla definizione di un piano di acquisizione e di reindustrializzazione del sito;

tenuto conto che:

il commissario straordinario sarebbe "nel mirino" della Corte dei conti del Lazio, con la vicenda che riguarderebbe gli stipendi che avrebbe percepito in qualità di amministratore delegato di Invitalia;

stando a quanto risulta dalla stampa "Secondo la ricostruzione della Corte dei conti, da manager di Invitalia, Arcuri e gli altri membri del consiglio di amministrazione avrebbero per alcuni anni percepito stipendi più alti di quelli stabiliti dalla legge che ne aveva disposto la riduzione, la cifra non è stata restituita e il commissario ha ricevuto 1.467.200 euro in più rispetto ai limiti di legge";

considerato, infine, che:

l'operato del commissario Arcuri, a parere non solo dell'interrogante, pare abbia fatto acqua da tutte le parti, soprattutto in merito all'attuazione ed al coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19, a partire dall'approvvigionamento delle mascherine e di tutti i dispositivi utili a contrastare il coronavirus, allo spreco di ben tre mesi, senza riuscire a garantire all'Italia nuovi posti nelle terapie intensive, all'acquisto dei banchi a rotelle arrivati quando le scuole hanno dovuto chiudere e così via,

si chiede di sapere:

come mai, visti i gravi e numerosi fallimenti, il Governo continui ad affidare incarichi al dottor Domenico Arcuri;

se il Ministro dello sviluppo economico voglia fornire informazioni sui criteri di spesa dei fondi in dotazione alla misura agevolativa "Resto al Sud", con particolare riferimento alla distribuzione di premialità aggiuntive a quadri, dirigenti e impiegati e su come si svolga il monitoraggio relativo alla misura per l'accesso ai fondi "Resto al Sud". Nello specifico, se corrisponda al vero che, nella fase attuativa dei progetti, i controlli siano stati "esternalizzati" tramite il reclutamento di consulenti titolari o affiliati a studi di consulenza per la finanza agevolata, impegnati nella stessa stesura dei progetti per i richiedenti le agevolazioni previste dalla misura Resto al Sud, e pertanto a soggetti in palese conflitto di interessi, considerato il rischio di dispersione del know how aziendale oltre che di risorse economiche;

se i Ministri in indirizzo non ritengano che Invitalia vada posta in liquidazione per i costi eccessivi e l'onerosità dimostrata nel suo ventennio di vita, per razionalizzare e concentrare le attività previste in un'unica struttura, conseguendo necessari risparmi sia nella gestione del personale, che deve essere assunto con le modalità pubbliche, che in quella delle attività, che devono riferirsi a principi di reale esigenza, di interesse pubblico e di equilibrio tra costi e benefici che non sembrano aver contraddistinto la gestione attuale.