Pubblicato il 10 novembre 2020, nella seduta n. 273
DE PETRIS - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
nel territorio di Anzio (Roma) risultano fortemente radicate associazioni di tipo mafioso, come sottolinea la relazione del procuratore generale presso la Corte di appello di Roma per l'inaugurazione dell'anno giudiziario: "Negli altri circondari, si registrano, oltre alla presenza di soggetti, gruppi, fino a vere e proprie articolazioni di cosche di 'ndrangheta, come quella dei Gallace di Guardavalle nelle zone di Anzio e Nettuno, fenomeni di transito e commercializzazione di carichi di stupefacenti, come dimostrano diversi sequestri di sostanze stupefacenti effettuati nell'ambito di attività investigative tuttora in corso";
alla luce di gravi episodi intimidatori ai danni di amministratori e politici locali tra il 2012 e il 2016, nonché di alcune importanti inchieste che riguardavano direttamente e indirettamente esponenti politici locali, nel 2016 furono presentate dai gruppi parlamentari di SEL, Movimento 5 stelle e PD diverse interrogazioni che chiedevano al Ministro dell'interno pro tempore di valutare la nomina di una commissione di accesso in seno al Comune di Anzio per verificare l'esistenza di eventuali presupposti dell'applicazione degli art. 141 e 143 del testo unico degli enti locali, decreto legislativo n. 267 del 2000;
nella relazione conclusiva della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere del 7 febbraio 2018, si legge: "Alla luce del quadro d'insieme dei documenti e degli elementi di informazione acquisiti dalla Commissione nel corso dei lavori, nonché dalle risultanze del processo 'Mala Suerte', e dell'inchiesta 'Evergreen', appare pertanto auspicabile svolgere quanto prima una nuova valutazione, complessiva e approfondita, della situazione della legalità nel comune di Anzio, al fine di verificare compiutamente la sussistenza degli elementi di legge per nominare una commissione d'accesso in seno al comune, ai sensi dell'articolo 143 del TUEL";
nel maggio 2018 veniva distrutta da un incendio la Smart della dirigente del commissariato di Polizia di Anzio e Nettuno, il vicequestore Adele Picariello. Pochi mesi dopo viene intercettata una missiva con un proiettile e un messaggio: "stai zitta". La missiva era indirizzata al segretario generale del Comune di Anzio pro tempore Marina Inches;
considerato che:
in un articolo pubblicato su "la Repubblica" del 24 aprile 2018, la giornalista riportava le dichiarazioni del prefetto pro tempore Paola Basilone nel corso della presentazione del rapporto mafie nel Lazio: "Il mio grande rammarico è il non aver trovato elementi per inviare una commissione d'accesso nel comune di Anzio". Eppure, continua la giornalista, aveva dichiarato che gli elementi c'erano e che avrebbe "proceduto in fretta";
nei giorni scorsi il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, nel corso di una trasmissione televisiva locale "Young tv", in riferimento ad una questione posta telefonicamente da un telespettatore, riferiva: "Publio Razza prima ha detto una cosa, io ho sorvolato però non aveva torto perché il commissariamento era partito, la Angeli non aveva torto. Poi diciamo che le vie della politica sono infinite... Vabbè lasciamo sta'";
tale dichiarazione appare estremamente grave: il sindaco di Anzio fa riferimento ad interferenze della politica nelle decisioni del prefetto di Roma,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia al corrente di questi fatti e se sia in grado di fornire chiarimenti in merito alla vicenda del mancato commissariamento del Comune di Anzio nel 2018.