Pubblicato il 8 aprile 2020, nella seduta n. 205
AIMI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
la legge n. 648 del 1996 consente di erogare, a carico del Servizio sanitario nazionale, previo parere della CUF (ora Commissione consultiva tecnico scientifica dell'AIFA - CTS) e quando non vi è alternativa terapeutica valida, medicinali innovativi in commercio in altri Stati, ma non sul territorio nazionale, medicinali ancora non autorizzati ma sottoposti a sperimentazione clinica, medicinali da impiegare per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata. Quando, viceversa, vi è un'alternativa terapeutica valida, secondo l'art. 3 della legge n. 79 del 2014, è consentito somministrare medicinali da impiegare per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata, purché tale indicazione sia nota e conforme a ricerche condotte nell'ambito della comunità medico-scientifica nazionale e internazionale, secondo parametri di economicità e appropriatezza;
risulta all'interrogante che sia stato presentato presso AIFA un documento a firma del professor Beniamino Palmieri (Università di Modena e Reggio Emilia) sulla "stimolazione dell'immunità innata con vaccinazione surrogata a base di "Corynebacterium Parvum". Per immunità innata si intendono le difese naturali innate, che hanno permesso al genere umano di sopravvivere e moltiplicarsi in epoche pre-vaccinali e pre-antibiotiche, la medesima dei nostri animali domestici al paragone con quelli di allevamento;
tale studio potrebbe risultare particolarmente importante per il contrasto al Coronavirus posto che, come evidenziato dallo stesso professor Beniamino Palmieri, "il C. Parvum si è rivelato inaspettatamente in grado di far regredire infezioni virali nei pazienti cancerosi ed in seguito anche su soggetti sani, con gravi infezioni virali di diverso genere";
il farmaco in questione, a nome "Parvulan", risulta registrato regolarmente in Brasile, con la specifica rivendicazione di immunostimolante antivirale e presenterebbe ottime caratteristiche di qualità e sicurezza. Il suo utilizzo, in fase di verifica, peraltro, può non costituire alcun onere da parte di AIFA. Il farmaco potrebbe dunque avere effetti vantaggiosi nell'innalzare la barriera dell'immunità innata individuale contro la dilagante contagiosità del virus cinese, in termini di protezione e di cura nelle fasi non estreme di malattia;
il personale medico, paramedico, che ha già pagato un prezzo altissimo in termini di decessi e di contrazione del contagio, e tutto quello comunque chiamato a contrastare il diffondersi del virus, potrebbe ricevere una importante ed efficacie superiore protezione immunitaria; lo stesso intervento potrebbe avere positiva utilità sugli anziani, sugli immunodepressi, su coloro che sono affetti da plurime comorbidità, e sui soggetti in chemioterapia, sui trapiantati, e su tutti coloro che risultano esposti alle gravi conseguenze di tale virus cinese. Inoltre, il farmaco è registrato come specialità immunomodulante antivirale e sono almeno 50 le famiglie di virus patogeni annientati con successo dal prodotto (si segnala che la molecola ha addirittura riscontrato positiva applicazione nel modello sperimentale di epatite nel topo, proprio in relazione ad un ceppo di coronavirus della stessa famiglia di quello attualmente in circolazione),
si chiede di sapere:
stante la situazione di estrema emergenza, se il Ministro in indirizzo sia o meno a conoscenza dell'esistenza di tale documento;
se non intenda con la massima sollecitudine avviare le iniziative di competenza al fine di verificare la possibilità di attivare una pratica di vaccinazione surrogata e compassionevole, mediante l'uso del "C. Parvum", provandone l'eventuale efficacia su pazienti scelti secondo protocolli prestabiliti.