PROVERA - Al Ministro degli affari esteri - Premesso che:

durante il periodo estivo da più di dieci anni vengono ospitati sul territorio italiano, nell'ambito di progetti di risanamento post-Chernobyl, tra i 1200 e i 1500 minori di nazionalità bielorussa, che da queste vacanze traggono notevoli miglioramenti in termini di salute fisica e psichica, anche nella prospettiva del loro sviluppo educativo e culturale;

a partire dal 2003 si sono manifestate gravi difficoltà per il rilascio dei visti da parte dell'Ambasciata italiana a Minsk, che comportano sia disagi per le famiglie ospitanti, sia il pericolo che il programma di soggiorni sia messo a repentaglio;

risulta, anche in seguito ad uno scambio di missive con la rappresentanza diplomatica d'Italia in Bielorussia, che questa è tenuta a richiedere per il visto d'ingresso sul territorio nazionale i certificati di nascita e di consenso parentale corredati di un'apposita postilla;

tale procedura comporterà un aumento del tempo necessario a completare la documentazione alla vigilia della partenza e i costi di tale complesso iter amministrativo ricadranno per intero sulle spalle delle famiglie ospitanti dal momento che famiglie ed istituti bielorussi non possono farvi fronte con risorse proprie,

    l'interrogante chiede di sapere:

quali misure il Governo intenda mettere in atto per ovviare a tale iniqua e gravosa situazione di complessità nel procedimento di collazione dei documenti necessari per entrare in Italia;

quali siano, anche sulla base della travagliata esperienza dell'estate 2003, i criteri per l'accoglienza dei minori per l'estate del 2004 e quale sia il regime giuridico per interpreti ed accompagnatori; in particolare se per questi ultimi si intenda confermare il criterio della rotazione, impiegato per l'estate passata con effetti assai negativi, che determina, tra l'altro, l'impossibilità di instaurare un fattivo e proficuo rapporto di fiducia e conoscenza tra famiglie ed accompagnatori;

se non si ritenga, infine, di dotare l'Ambasciata, almeno per i mesi estivi, di più personale qualificato a rilasciare dei visti ed inoltre ad indicare un interlocutore stabile al quale le associazioni coinvolte nel programma di ospitalità possano rivolgersi con la certezza di ottenere riscontri in tempi ragionevoli.

(3-01553)