SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


10a Commissione permanente
(INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO)


130ª seduta: giovedì 14 gennaio 2021, ore 8,45


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO


BOLDRINI, ALFIERI, D'ARIENZO, GINETTI, CUCCA, RICHETTI, MANCA, PITTELLA, LAUS, MESSINA Assuntela, STEFANO, COMINCINI, SBROLLINI, PATRIARCA - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:

il fallimento dell'azienda "Mercatone Uno", avvenuto nel mese di maggio 2019, ha avuto ripercussioni non solo sui lavoratori che sono stati avvisati della chiusura degli stabilimenti attraverso i social network, ma anche sui clienti e consumatori che si erano impegnati con l'azienda nell'acquisto dei suoi prodotti e si trovano al momento senza i soldi spesi e senza i beni acquistati;

i clienti di Mercatone Uno hanno attivato finanziamenti per far fronte agli acquisti effettuati e ora stanno pagando le rate per merci che non sono state loro mai consegnate;

poiché questa situazione è comune in tutto il Paese i consumatori stanno valutando l'ipotesi di una class action per far valere i propri diritti;

appare doveroso che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si occupi in prima istanza delle misure di tutela da mettere in atto per i lavoratori che stanno rischiando il posto di lavoro, ma è altrettanto necessario che siano tutelati i diritti e i risparmi di quei cittadini che hanno acquistato in buona fede prodotti dell'azienda,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga necessario intervenire, per quanto di sua competenza, per tutelare i diritti dei consumatori che hanno investito i loro soldi per l'acquisto di prodotti dell'azienda Mercatone Uno.
(3-00966)

PAPATHEU - Ai Ministri dello sviluppo economico e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -
Premesso che:

quando una società ritiene che il suo investimento in un Paese sia stato (o potrebbe essere) danneggiato dalle misure del Governo, può fargli causa per danni davanti a un tribunale arbitrale, composto da tre "arbitri" esperti di diritto commerciale e degli investimenti;

la maggior parte delle udienze ha luogo presso il Centro internazionale per il regolamento delle controversie relative agli investimenti (ICSID), un'istituzione del gruppo della Banca mondiale;

come noto l'ISDS (Investor-State dispute settlement) è il meccanismo di composizione delle controversie fra investitori e Stati presente in molti accordi sul commercio e gli investimenti. Esso permette alle imprese, di solito di dimensioni globali, di un Paese contraente di chiedere danni a un altro Stato firmatario dell'accordo se questo, con le sue politiche anche di carattere legislativo, ha violato le loro aspettative di profitto. L'ISDS nasceva per garantire i diritti degli investitori contro le nazionalizzazioni o gli espropri in Paesi con sistemi giudiziari instabili. Tuttavia, oggi, purtroppo, si è evoluto fino a diventare uno strumento utilizzato dalle imprese contro quei Governi che approvano norme loro sgradite. L'ISDS, pertanto, diviene uno strumento deterrente rispetto all'approvazione di misure, interventi, leggi di uno Stato a tutela dell'interesse pubblico;

infatti, cause sono state intentate contro i Governi, e vinte da società private, per aver posto limiti o negato le attività estrattive in mare, per aver posto limiti all'aumento dei costi dell'acqua, per aver attuato programmi di eliminazione della produzione di carbone, per aver limitato il consumo di bevande gassate e zuccherate, per aver non più concesso incentivi precedentemente accordati;

molti sostengono che l'arbitrato internazionale sia un sistema di dubbia imparzialità che ha l'attitudine a dare ragione al privato e a condannare gli Stati;

sono 117 i Paesi finiti nei tribunali arbitrali e circa il 70 per cento delle decisioni (fra quelle di giurisdizione e quelle di merito) ha visto prevalere i privati;

dopo la Spagna, l'Italia è il Paese più colpito da una lunga sequenza di arbitrati internazionali nell'ambito del trattato sulla Carta dell'energia;

evidenziato che:

l'Italia è risultata soccombente in un arbitrato internazionale a seguito di una causa intentata dalla società olandese CEF Energia BV presso la camera di commercio di Stoccolma. I contribuenti italiani, in virtù della decisione dell'Italia di ridurre gli incentivi sulle energie rinnovabili dovranno, pertanto, pagare 10,6 milioni di euro di multa all'impresa che si è appellata alla clausola ISDS contenuta nel trattato sulla Carta dell'energia. La condanna è arrivata per il taglio retroattivo agli incentivi sul fotovoltaico che il Governo Renzi effettuò con il decreto "spalma incentivi" (decreto-legge n. 91 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 116 del 2014), a cui l'attuale Governo non ha posto rimedio con alcun provvedimento correttivo. Risulta che CEF Energia BV avesse investito in tre distinti progetti fotovoltaici ("Megasol", "Enersol" e "Phoenix") nel nostro Paese, che hanno beneficiato delle agevolazioni. Il decreto avrebbe ridotto il sussidio del 6-8 per cento. Mentre decine di imprese italiane colpite dalla stessa misura hanno potuto fare ricorso soltanto alle corti nazionali, la società olandese ha potuto beneficiare dell'arbitrato, riservato agli investitori esteri. Nel 2015 ha sporto denuncia e adesso è arrivata la condanna;

risulta che l'Italia per difendersi si sia riferita ad una recente sentenza della Corte di giustizia europea che ha stabilito che l'arbitrato fra Stati membri è incompatibile con il diritto dell'Unione. Gli arbitri della causa CEF Energia BV Italia hanno però sentenziato che la questione non fosse attinente al diritto dell'Unione ma una legge nazionale: un'interpretazione che rischia di generare un ulteriore danno per il nostro Paese in quanto vi è un altro caso ISDS intentato contro l'Italia ai sensi del trattato sulla Carta dell'energia: questo riguarda la società petrolifera britannica Rockhopper che chiede fino a 350 milioni di euro all'Italia per averle vietato di trivellare entro le 12 miglia marine (causa contro l'Italia, dopo il rifiuto dello Stato italiano, nel 2016, di concedere al progetto "Ombrina Mare" la concessione per estrarre petrolio nell'Adriatico abruzzese entro le 12 miglia marine. La decisione di vietare nuove concessioni entro le acque territoriali serviva per indebolire il fronte referendario sulle trivellazioni in mare. La Rockhopper ha deciso di utilizzare la clausola ISDS per chiedere i danni all'Italia);

già a fine 2018 l'Italia ha perso un'altra causa: 7,4 milioni di euro da sborsare alla danese Greentech Energy Systems (ex Athena Investments) per aver cambiato la normativa sugli incentivi alle energie rinnovabili nel 2014. Secondo i dati ufficiali per 11 volte l'Italia è stata denunciata da investitori scontenti delle politiche pubbliche, che hanno intrapreso le vie legali per recuperare denaro grazie alla clausola ISDS contenuta nel trattato;

il rischio di compensazioni monetarie è un vulnus per le casse dello Stato italiano e dei cittadini,

si chiede di sapere se vi siano altri contenziosi in essere e se i Ministri in indirizzo ritengano possibile attuare una revisione degli accordi commerciali gravati dalla clausola ISDS.
(3-01092)


BOTTO, VACCARO, ROMANO, VANIN, TRENTACOSTE, ORTIS, MONTEVECCHI, PRESUTTO, GIANNUZZI, DONNO - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:

nell'ambito dell'attività d'indagine conoscitiva avviata nel corso della XVIII Legislatura, sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia energetica nazionale al Piano nazionale energia e clima per il 2030, il Ministro in indirizzo ha confermato il ruolo che l'idrogeno può svolgere nel Paese, nel quadro dell'innovazione tecnologica, attraverso la definizione delle condizioni di "sistema", al fine di garantire la partecipazione dell'industria e dei centri di ricerca pubblici e privati, per i futuri programmi previsti sia in ambito nazionale (quale la ricerca del sistema elettrico) che comunitario (quali il SET Plan e Horizon, e Mission Innovation);

tali programmi, ha evidenziato lo stesso Ministro, sono finalizzati a rendere un quadro meno frammentato, in modo da conseguire gli obiettivi di presidio e di sviluppo di tecnologie di prodotto essenziali per la transizione energetica, favorendo l'introduzione di sistemi, modelli organizzativi e gestionali funzionali alla transizione e alla sicurezza;

all'interno dell'integrazione delle nuove tecnologie dell'informazione nel sistema energetico (volte a favorire la generazione distribuita, la resilienza dei sistemi e la partecipazione attiva dei consumatori al mercato dei servizi) il Governo ha attivato finanziamenti per specifici programmi, in particolare per l'idrogeno, per il quale il Ministero dello sviluppo economico ha attivato uno specifico Tavolo che raggruppa tutti i soggetti interessati allo sviluppo e all'applicazione di tale vettore nel settore dei trasporti (dell'accumulo e dell'uso industriale) con l'obiettivo di contribuire efficacemente alle future scelte che verranno assunte per adempiere agli impegni presi in ambito internazionale;

i principali settori di intervento, sono gli impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile, il potenziamento e l'ammodernamento delle infrastrutture del sistema elettrico (compresi gli accumuli, in grado di valorizzare il vettore idrogeno) i cui ambiti rappresentano settori d'investimento, che oltre a promuovere la decarbonizzazione e la sicurezza energetica, sono adatti a generare nuove opportunità di impresa e di lavoro, centrando quindi la strategia del Governo;

l'azione del Governo, all'interno del quadro esposto, è rivolta a proseguire le attività di ricerca in materia di idrogeno rinnovabile, sia in relazione alle risposte fornite dalle prime sperimentazioni (anche riferite al trasporto ad altri gas e sull'impatto sulle condutture e sulla rete) che al programma di investimenti, che è stato anticipato rispetto agli altri Paesi europei, confermando pertanto l'interesse dell'Italia nel percorso nazionale di decarbonizzazione;

nell'ambito dello strumento europeo Next Generation EU (NGEU) (che rappresenta il programma delle risorse destinate a favorire la ripresa economica e sociale dei Paesi dell'Unione europea) approvato lo scorso luglio, al fine di fronteggiare le gravi conseguenze determinate dalla diffusione della pandemia, i seguenti interventi sono finalizzati a sostenere:

lo sviluppo di strategie per l'idrogeno quale vettore e accumulo energetico, per le tecnologie di produzione, stoccaggio e distribuzione in sicurezza, attraverso la realizzazione di progetti industriali dimostrativi (come evidenziato dalla Relazione finale approvata dalla V Commissione permanente (Bilancio tesoro e programmazione) della Camera dei deputati lo scorso ottobre, sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund);

l'incremento e il rinnovo del parco autobus e della flotta dei treni adibiti al trasporto pubblico locale, con modelli più sostenibili sotto il profilo ambientale (modalità elettrica a metano, a metano liquido, idrogeno), al fine di accelerare gli investimenti infrastrutturali su impianti fissi e trasporto rapido di massa (metropolitane, tranvie);

la frontiera del recupero del calore prodotto da impianti industriali (raffinerie, impianti chimici) e termovalorizzazione per la produzione combinata di vapore da utilizzarsi per la produzione di idrogeno mediante elettrolisi in alta temperatura;

rafforzano le prospettive di crescita e di sviluppo dell'economia dell'idrogeno i meccanismi che saranno progettati nel dettaglio, sia all'interno dei progetti previsti per i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR), che saranno presentati per la prima valutazione (nel momento in cui il dispositivo entrerà in vigore, presumibilmente non prima del 1° gennaio 2021, ferma restando la data del 30 aprile 2021 come termine ultimo per la loro presentazione), che nell'ambito del sistema produttivo industriale italiano, in modo da reindirizzarlo verso processi e prodotti a basso impatto di emissione di carbonio,

si chiede di sapere:

quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere, con riferimento a quanto esposto in premessa, con particolare riferimento al ruolo che l'idrogeno può rivestire, nel percorso nazionale di decarbonizzazione, in conformità con il Piano nazionale per l'energia e il clima e al documento di strategia per l'idrogeno pubblicata dall'Unione europea, nell'ambito dei progetti di lungo termine, per una completa decarbonizzazione nel 2050;

quali iniziative di competenza intenda intraprendere al fine di sostenere il sistema delle imprese del settore ed i livelli di crescita e competitività (per la maggior parte costituite in un segmento di piccole e medie dimensioni) dello sviluppo di tale mercato strategico dell'idrogeno, attraverso un'azione di semplificazione normativa, amministrativo-procedurale e di snellimento della regolamentazione (nonché di accelerazione dei processi autorizzativi) in grado di espandere le tecnologie adeguate, per sostenere l'impiego finale dell'idrogeno nei settori di consumo finale.
(3-02181)